Le case di riposo: analisi e panoramica del settore

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Le case di riposo in Italia sono 5.858

L’Italia è uno dei paesi più invecchiati del mondo, con una popolazione over 65 che rappresenta il 23% del totale.

Le case di riposo in Italia sono distribuite in modo disomogeneo sul territorio nazionale, con una maggiore concentrazione nelle regioni settentrionali. La qualità e il costo dei servizi offerti variano a seconda della tipologia e della gestione delle strutture, che possono essere pubbliche, private o del terzo settore.

Alcune case di riposo sono specializzate nell’accoglienza di anziani con patologie specifiche, come demenze o malattie psichiatriche. Altre offrono attività ricreative, culturali e sociali per favorire il benessere e l’integrazione degli ospiti.

Per rispondere ai bisogni di assistenza e cura degli anziani, esistono diverse tipologie di strutture residenziali, che offrono servizi socio-assistenziali e socio-sanitari. Secondo il Ministero dell’Interno, al 31 dicembre 2008 le case di riposo in Italia erano 5.858, pubbliche e private, di cui 3.409 accettavano anziani non autosufficienti.

Fonte: Habitante

Le unità di servizio che erogano assistenza socio-sanitaria sono 8.272

L’assistenza socio-sanitaria è quella forma di assistenza che integra le prestazioni di tipo sociale e quelle di natura sanitaria, rivolgendosi a persone che necessitano di cure e supporto per la loro autonomia e qualità di vita.

In Italia, le unità di servizio che erogano assistenza socio-sanitaria sono 8.272, per un totale di oltre 285 mila posti letto. Queste unità di servizio fanno parte dei presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari, che comprendono anche le unità di servizio che offrono solo assistenza sociale.

Le unità di servizio che erogano assistenza socio-sanitaria sono distribuite in modo disomogeneo sul territorio nazionale, con una maggiore presenza nelle regioni del Nord.

Secondo i dati dell’ISTAT al 31 dicembre 2013, il Nord-est ha il maggior numero di posti letto socio-sanitari ogni 1.000 residenti (7,4), seguito dal Nord-ovest (6,9) e dal Centro (5,7). Il Sud e le Isole hanno invece una scarsa dotazione di posti letto socio-sanitari, con solo 2 ogni 1.000 residenti.

Questa situazione riflette le differenze tra le regioni in termini di politiche sociali, finanziamenti, programmazione e gestione dei servizi.

Fonte: Habitante

Gli ospiti nelle strutture residenziali ammontano complessivamente a 342.361

Le strutture residenziali sono luoghi in cui vengono accolti e assistiti persone che non possono vivere in autonomia a causa di età avanzata, disabilità, malattie croniche o disagio sociale.

In Italia, secondo i dati dell’ISTAT al 31 dicembre 2020, gli ospiti nelle strutture residenziali ammontano complessivamente a 342.361. Gli ospiti nelle strutture residenziali sono per la maggior parte ultrasessantacinquenni, che rappresentano il 75% del totale. Tra questi, il 61% sono non autosufficienti e necessitano di assistenza socio-sanitaria continua e qualificata.

Le strutture che offrono questo tipo di assistenza sono le residenze sanitarie assistenziali (RSA), le case di cura e le comunità alloggio per disabili. Gli anziani autosufficienti invece sono ospitati principalmente nelle case di riposo, che offrono servizi alberghieri, sociali e ricreativi.

Fonte: Istat

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Sono più di 343 mila i lavoratori impiegati nel settore delle RSA

Il settore delle RSA è molto variegato e comprende diverse tipologie di strutture residenziali socio-assistenziali e socio-sanitarie, che offrono servizi ospedalieri, riabilitativi ed alberghieri ai soggetti non autosufficienti.

Secondo i dati dell'Istat, al 31 dicembre 2020 sono attivi in Italia 12.630 presidi residenziali con 412mila posti letto, pari a 7 ogni 1.000 residenti. Il personale sanitario impiegato nelle RSA è di circa 343mila unità, di cui il 70% sono donne.

Le RSA sono disciplinate dalla normativa sanitaria nazionale e regionale e possono essere gestite da enti pubblici o privati. Il settore delle RSA è caratterizzato da una forte presenza di cooperative sociali, che applicano il CCNL delle cooperative sociali.

Fonte: Istat

I posti letto dedicati agli anziani sono circa 300 mila

La domanda di assistenza residenziale per gli anziani è in costante aumento.

Secondo i dati dell'Istat, al 31 dicembre 2020 sono attivi in Italia 12.630 presidi residenziali con 412mila posti letto, pari a 7 ogni 1.000 residenti. Di questi, il 74,2% eroga assistenza socio-sanitaria, per un totale di oltre 285 mila posti letto.

Il numero di posti letto dedicati agli anziani nelle case di cura è quindi inferiore a 300 mila, se si escludono le strutture per disabili e altre categorie. l'offerta di posti letto nelle case di cura è insufficiente e disomogenea sul territorio nazionale, con una forte prevalenza del settore privato. Inoltre, la qualità dell'assistenza erogata nelle case di cura è spesso carente e non risponde ai bisogni degli anziani e delle loro famiglie.

Fonte: Istat

Il 57% delle case di riposo sono private, mentre il 43% sono pubbliche

Le case di riposo possono essere pubbliche o private, accreditate o non accreditate, e possono avere diverse denominazioni.

Secondo i dati dell'Istat, al 31 dicembre 2020 sono attivi in Italia 12.630 presidi residenziali con 412mila posti letto, pari a 7 ogni 1.000 residenti. Di questi, il 57% è gestito da soggetti privati, mentre il 43% è gestito da soggetti pubblici. La distribuzione delle case di riposo tra pubblico e privato varia notevolmente a seconda delle regioni e delle province.

La differenza tra le case di riposo pubbliche e private riguarda principalmente il costo, i servizi offerti e le modalità di accesso. Le case di riposo pubbliche hanno rette più basse e sono sostenute da contributi statali o regionali, ma hanno liste d'attesa più lunghe e requisiti più stringenti per l'ammissione. Le case di riposo private hanno rette più alte e sono a carico dell'ospite o della sua famiglia, ma offrono maggiori servizi e garantiscono una maggiore privacy.

Fonte: Istat

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