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Tutto ciò di cui hai bisogno per avviare un’attività redditizia.

Come creare un marketplace e guadagnare?

Questo articolo è stato scritto dal nostro esperto che sta analizzando il settore e aggiornando costantemente il nostro business plan per un progetto di marketplace.

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Creare un marketplace redditizio richiede una strategia precisa su pricing, margini e costi operativi.

In questa guida analizzeremo tutti gli aspetti finanziari cruciali per avviare e far crescere un marketplace digitale, dai modelli di commissione alle proiezioni di fatturato, fino alle strategie per massimizzare i profitti.

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Sommario

Un marketplace redditizio necessita di una strategia pricing dinamica con transazioni tra 10-100€ e commissioni del 6-15%.

I costi operativi fissi si aggirano sui 5.000€ mensili, mentre il break-even si raggiunge con circa 167 transazioni al mese.

Aspetto Valore/Range Impatto sul Business
Commissioni transazione 6-15% Fonte principale di ricavi
CAC per canale 20-100€ Determina la sostenibilità della crescita
Margine lordo medio 10-60% Varia significativamente per settore
Break-even mensile 167 transazioni Soglia di sostenibilità economica
ARPU target 20-50€/mese Incremento via upselling e cross-selling
ROI minimo investimenti 20% Soglia per giustificare nuovi capitali
Riduzione costi operativi 10-30% Tramite automazione e ottimizzazione

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Qual è il modello di prezzo per transazione più efficace e le relative proiezioni di fatturato?

Il modello di prezzo più efficace per un marketplace si basa su commissioni dinamiche del 6-15% per transazione, con prezzi medi tra 10€ e 100€ che si adattano alla domanda e al valore percepito.

Per un marketplace di successo, il pricing dinamico rappresenta la strategia più redditizia. Questa approccio permette di adattare i prezzi in base alla domanda, alla stagionalità e al segmento di clientela target. I marketplace leader applicano sconti del 10-30% per ordini superiori a 50€, incentivando transazioni di valore più elevato.

Le proiezioni di fatturato variano significativamente in base al volume di transazioni. In uno scenario di bassa domanda, con 50 transazioni giornaliere da 10€ ciascuna, si genera un fatturato di 500€ al giorno e 15.000€ al mese. Con media domanda (100 transazioni da 50€), il fatturato mensile raggiunge i 150.000€. Negli scenari di alta domanda, 200 transazioni quotidiane da 100€ portano a un fatturato annuale di oltre 7 milioni di euro.

La chiave del successo risiede nell'implementazione di abbonamenti ricorrenti che garantiscono un fatturato prevedibile. Piani mensili da 20-50€ per servizi premium o accesso esclusivo aumentano significativamente l'ARPU (Average Revenue Per User) e stabilizzano i flussi di cassa.

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Come strutturare commissioni e fee per massimizzare fatturato e percezione di valore?

La struttura ottimale delle commissioni combina listing fee di 0,20€ per inserzione, commission fee del 6,5% sul totale venduto e abbonamenti premium da 20-50€ mensili per massimizzare sia il fatturato che la percezione di valore.

Tipo di Fee Importo/Percentuale Impatto sul Fatturato Percezione Utente
Listing Fee 0,20€ per inserzione Costo fisso prevedibile Accettabile se trasparente
Transaction Fee 6,5% del valore venduto Fonte principale di ricavi Giustificata da servizi offerti
Subscription Premium 20-50€/mese Fatturato ricorrente stabile Alto valore se benefit esclusivi
Success Fee 2-3% aggiuntiva Incremento margini Accettata per servizi premium
Payment Processing 2,9% + 0,30€ Costo trasferito all'utente Standard di mercato
Withdrawal Fee 1-2€ per prelievo Ricavo aggiuntivo Accettabile se non eccessiva
Featured Listing 5-15€ per promozione Monetizzazione visibilità Valore aggiunto chiaro

La trasparenza delle commissioni aumenta la fiducia degli utenti e riduce il churn. Fee chiaramente comunicate, come i 0,20€ per listing adottati da Etsy, creano aspettative realistiche e migliorano la user experience. Gli abbonamenti premium giustificano costi aggiuntivi offrendo benefit esclusivi come analytics avanzati, priorità nel supporto clienti e strumenti di marketing avanzati.

Quanto costa acquisire clienti per canale e qual è l'impatto sul fatturato netto?

Il costo di acquisizione cliente (CAC) varia significativamente per canale: SEO costa 20-40€, referral 30-50€ e social media 50-100€, con un impatto diretto sulla profittabilità a breve termine ma ROI positivo nel lungo periodo.

Il canale SEO rappresenta l'investimento più efficiente con un CAC di 20-40€ per cliente acquisito. Questo canale genera un ROI superiore nel lungo termine, poiché il traffico organico ha costi marginali decrescenti e una retention rate più elevata. La strategia SEO richiede investimenti iniziali significativi (3-6 mesi) ma garantisce un flusso costante di clienti qualificati.

I programmi di referral offrono un equilibrio ottimale con CAC di 30-50€. Questo canale sfrutta la fiducia esistente tra utenti, generando tassi di conversione del 15-20% superiori rispetto ad altri canali. L'implementazione di incentivi del 10-15% per il referrer e del 5-10% per il nuovo cliente crea un meccanismo di crescita virale sostenibile.

I social media comportano il CAC più elevato (50-100€) ma permettono targeting preciso e scalabilità rapida. Instagram e Facebook Ads generano awareness immediata e conversioni veloci, essenziali per il lancio e la crescita iniziale del marketplace.

L'impatto sul fatturato netto giornaliero è significativo: con 100 transazioni da 50€ (5.000€ lordi) e CAC medio di 50€, il costo di acquisizione rappresenta 5.000€, azzerando temporaneamente i margini. Tuttavia, il Customer Lifetime Value (CLV) di 150-300€ giustifica questi investimenti iniziali.

Quali sono i principali costi operativi e il loro impatto sui margini?

I costi operativi di un marketplace si dividono in fissi (hosting, manutenzione, personale) per circa 60.000€ annui e variabili (payment processing, customer service) che crescono con il volume, impattando direttamente sui margini lordi del 15-25%.

Voce di Costo Importo Annuale (€) Tipo Impatto sui Margini
Hosting e Infrastruttura 2.400-12.000 Fisso/Variabile 2-5% del fatturato
Manutenzione Tecnica 12.000-36.000 Fisso Essenziale per continuità
Customer Support 24.000-60.000 Variabile Scala con utenti attivi
Payment Processing Variabile (2,9% + 0,30€) Variabile Direttamente proporzionale
Marketing e Advertising 36.000-120.000 Variabile ROI-dependent
Legal e Compliance 6.000-24.000 Fisso Costo di conformità
Assicurazioni 2.400-12.000 Fisso Protezione del business

L'hosting rappresenta una voce critica che scala con il traffico. Soluzioni cloud come AWS permettono elasticità, con costi che variano da 200€/mese per marketplace nascenti fino a 2.000€/mese per piattaforme con alto traffico. L'implementazione di CDN e ottimizzazioni tecniche riducono i costi del 20-30%.

Il customer support incide significativamente sui margini, rappresentando il 15-25% dei costi operativi totali. L'automazione tramite chatbot e FAQ intelligenti riduce i costi per ticket del 40-60%, mantenendo elevata la customer satisfaction.

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Quali sono i margini lordi medi per settore e la loro traduzione in profitti periodici?

I margini lordi variano drasticamente per settore: e-commerce 10-20%, tecnologia 40-60%, servizi 30-50%, con un marketplace tipico che mantiene margini del 25-35% dopo commissioni e costi diretti.

Nel settore e-commerce, i margini contenuti (10-20%) sono compensati da volumi elevati e velocità di rotazione. Un marketplace di prodotti fisici con 1.000 transazioni mensili da 50€ genera un margine lordo di 10.000€ mensili (20% su 50.000€ di GMV), traducendosi in 120.000€ annui di margine lordo.

I marketplace tecnologici beneficiano di margini superiori (40-60%) grazie a costi marginali bassi per prodotti digitali. Software, app e servizi SaaS permettono scalabilità quasi infinita: 500 transazioni mensili da 100€ con margine del 50% generano 25.000€ mensili di margine lordo.

I marketplace di servizi raggiungono equilibri interessanti (30-50%) combinando expertise umana e automazione. Servizi di consulenza, formazione o marketplace per freelancer mantengono margini stabili: 300 transazioni da 80€ con margine del 40% producono 9.600€ mensili di margine lordo.

La traduzione temporale mostra crescita composta: un marketplace che inizia con 5.000€ di margine lordo mensile e cresce del 15% trimestrale raggiunge 12.000€ mensili nel secondo anno, dimostrando la forza delle economie di scala digitali.

A quale volume si raggiunge il break-even con costi fissi di 5.000€ mensili?

Con costi fissi mensili di 5.000€ e costi variabili di 20€ per transazione, il break-even si raggiunge con 167 transazioni mensili (prezzo medio 50€), generando un fatturato di break-even di 8.350€ al mese.

Il calcolo del break-even segue la formula: Costi Fissi ÷ (Prezzo - Costi Variabili) = 5.000€ ÷ (50€ - 20€) = 166,67 transazioni mensili. Questo significa che ogni transazione aggiuntiva oltre la 167esima contribuisce direttamente al profitto netto con un margine di 30€.

La progressione verso la profittabilità accelera dopo il break-even. Con 200 transazioni mensili, il marketplace genera 1.000€ di profitto netto (33 transazioni × 30€ di margine). A 300 transazioni, il profitto raggiunge 4.000€ mensili, dimostrando l'effetto leva delle economie di scala.

Fattori critici per raggiungere rapidamente il break-even includono l'ottimizzazione del conversion rate (target 2-4%) e la riduzione del customer acquisition cost. Un miglioramento del 10% nel conversion rate riduce il volume necessario per il break-even del 10%, accelerando significativamente il percorso verso la profittabilità.

La stagionalità influisce sul raggiungimento del break-even: marketplace B2B mantengono volumi stabili, mentre quelli B2C possono vedere variazioni del 30-50% tra alta e bassa stagione, richiedendo buffer finanziari adeguati.

Come evolvono margini e profitti con l'aumento di scala fino a 10.000 transazioni mensili?

L'aumento di scala fino a 10.000 transazioni mensili genera economie significative: i costi fissi unitari si riducono del 60-80%, i costi variabili diminuiscono del 15-25% grazie a sconti volume, aumentando il margine netto per transazione da 30€ a 45-50€.

  • Economie di scala tecnologiche: Costi di hosting che crescono sub-linearmente permettono risparmi del 40-60% per transazione a volumi elevati
  • Potere contrattuale con fornitori: Sconti del 10-25% su payment processing, hosting e servizi terzi oltre le 5.000 transazioni mensili
  • Automazione operativa: Riduzione del 50-70% dei costi per customer support tramite AI e self-service avanzato
  • Efficienza marketing: CAC che diminuisce del 20-30% grazie a brand awareness e word-of-mouth organico
  • Ottimizzazione dei processi: Standardizzazione che riduce i tempi operativi del 30-50% per transazione

A 1.000 transazioni mensili, il margine netto per transazione è di 30€. A 5.000 transazioni, l'ottimizzazione dei costi fissi e i primi sconti volume portano il margine a 38€. Raggiungendo 10.000 transazioni, le economie di scala complete permettono margini di 45-50€ per transazione.

L'effetto composto è significativo: da 30.000€ di profitto mensile (1.000 × 30€) si passa a 450.000€ mensili (10.000 × 45€), un aumento del 1.400% del profitto totale contro un aumento del 900% del volume, dimostrando l'accelerazione della profittabilità.

Questo è proprio uno degli aspetti che approfondiamo nel nostro business plan completo per aprire il tuo marketplace.

Quali strategie di upsell e cross-sell aumentano l'ARPU di 20-50€ mensili?

Le strategie più efficaci per aumentare l'ARPU includono abbonamenti premium (20-30€ extra), bundle di prodotti complementari (10-25€ extra) e servizi a valore aggiunto (15-35€ extra), con un impatto totale di 45-90€ mensili per utente attivo.

Strategia ARPU Incrementale Tasso di Conversione Margine Aggiuntivo
Premium Subscription +25€/mese 8-15% 80-90%
Cross-sell Prodotti +15€/transazione 12-20% 30-50%
Upsell Premium Features +20€/mese 10-18% 70-85%
Servizi Professionali +35€/progetto 5-12% 60-75%
Extended Warranty +8€/prodotto 15-25% 90-95%
Priority Support +12€/mese 6-10% 85-95%
Analytics Advanced +18€/mese 7-12% 80-90%

Gli abbonamenti premium rappresentano la leva più potente per l'ARPU. Offrire analytics avanzati, priorità nel supporto clienti e strumenti di marketing esclusivi giustifica costi aggiuntivi di 20-30€ mensili. Il tasso di conversione del 8-15% degli utenti attivi verso piani premium genera ricavi ricorrenti stabili e prevedibili.

Il cross-selling di prodotti complementari aumenta il valore medio degli ordini del 20-35%. Marketplace di prodotti fisici implementano algoritmi di raccomandazione che suggeriscono accessori o prodotti correlati, aumentando l'ARPU per transazione di 10-25€ con margini elevati sui prodotti aggiuntivi.

L'impatto sul margine netto è sostanziale: un aumento dell'ARPU di 30€ mensili su 1.000 utenti attivi genera 360.000€ di ricavi aggiuntivi annui con margini del 70-85%, contribuendo con 252.000-306.000€ al profitto netto annuale.

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Quali KPI monitorare quotidianamente e settimanalmente per ottimizzare le performance?

I KPI essenziali includono GMV (Gross Merchandise Value), margine lordo percentuale, CAC, LTV e churn rate, con target specifici: GMV crescita 10-15% mensile, CAC:LTV ratio 1:3 minimo, churn rate sotto 5% mensile.

Il Gross Merchandise Value (GMV) rappresenta il termometro della salute del marketplace. Un GMV di 150.000€ mensili per un marketplace nascente indica crescita sana, mentre 500.000€ mensili suggeriscono maturità operativa. La crescita del GMV dovrebbe mantenersi al 10-15% mensile nei primi 18 mesi.

Il rapporto CAC:LTV è critico per la sostenibilità. Con CAC di 50€ e LTV di 200€, il ratio 1:4 indica salute finanziaria eccellente. Ratio inferiori a 1:3 richiedono ottimizzazione immediata del funnel di acquisizione o delle strategie di retention.

Il margine lordo percentuale deve rimanere stabile o crescere con la scala. Target del 25-35% per marketplace generalisti, 40-60% per quelli specializzati. Variazioni superiori al 5% richiedono analisi immediata dei costi o dei pricing.

Il churn rate mensile sotto il 5% indica retention eccellente, tra 5-10% accettabile, oltre 10% problematico. Un marketplace con 1.000 utenti attivi e churn del 8% perde 80 utenti mensili, richiedendo 80+ nuove acquisizioni solo per mantenere la base utenti.

Metriche operative quotidiane includono conversion rate (target 2-4%), tempo medio per transazione (obiettivo <48 ore), e Net Promoter Score (target >50) per anticipare trend di crescita o problemi emergenti.

Quali leve operative riducono i costi unitari del 10-30% e aumentano il margine netto?

L'automazione dei processi, l'outsourcing strategico e l'ottimizzazione infrastrutturale possono ridurre i costi unitari del 15-30%, aumentando il margine netto per transazione di 5-15€ attraverso chatbot AI, cloud serverless e partner specializzati.

  1. Automazione customer service: Chatbot AI e FAQ intelligenti riducono i costi per ticket del 60-80%, da 15€ a 3-6€ per richiesta
  2. Ottimizzazione infrastrutturale: Migrazione a architetture serverless riduce i costi di hosting del 40-60% mantenendo la scalabilità
  3. Outsourcing specializzato: Gestione payment processing, compliance e supporto H24 a partner esperti riduce costi del 25-35%
  4. Automazione marketing: Email marketing automation e retargeting automatico riducono il CAC del 20-30%
  5. Ottimizzazione logistica: Algoritmi di routing e partnership con corrieri riducono i costi di fulfillment del 15-25%

L'implementazione di chatbot avanzati gestisce il 70-80% delle richieste standard, riducendo la necessità di personale dedicato. Un marketplace che gestisce 1.000 ticket mensili passa da costi di 15.000€ (15€/ticket) a 6.000€ (6€/ticket), risparmiando 9.000€ mensili.

L'ottimizzazione dell'infrastruttura cloud attraverso auto-scaling e reserved instances riduce i costi operativi del 30-50%. Un marketplace con 10.000 transazioni mensili può ridurre i costi di hosting da 3.000€ a 1.500€ mensili mantenendo performance elevate.

L'outsourcing strategico di funzioni non-core permette accesso a expertise specializzate riducendo i costi. Gestione compliance, payment processing e supporto multilingue attraverso partner certificati costano 20-30% meno rispetto alla gestione interna, migliorando contemporaneamente la qualità del servizio.

Come cambiano fabbisogno di capitale e ROI in diversi scenari di crescita?

Il fabbisogno di capitale varia drasticamente per scenario: doppio fatturato in 6 mesi richiede 100.000-200.000€ con ROI atteso del 40-60%, crescita zero necessita 20.000€ per mantenimento, mentre scenari di contrazione richiedono ristrutturazione e liquidità di emergenza.

Scenario di Crescita Fabbisogno Capitale ROI Atteso (%) ROI in Euro (12 mesi) Timeframe Break-even
Crescita aggressiva (100% in 6 mesi) 150.000-250.000€ 50-80% 75.000-200.000€ 8-12 mesi
Crescita moderata (50% in 12 mesi) 50.000-100.000€ 30-50% 15.000-50.000€ 6-9 mesi
Crescita organica (20% annua) 20.000-40.000€ 20-35% 4.000-14.000€ 3-6 mesi
Mantenimento (0% crescita) 10.000-25.000€ 10-20% 1.000-5.000€ Immediato
Contrazione (-20%) 30.000-60.000€ Negativo/Neutro 0€ 12-18 mesi
Pivot/Ristrutturazione 80.000-150.000€ 25-40% 20.000-60.000€ 9-15 mesi
Espansione internazionale 200.000-500.000€ 35-70% 70.000-350.000€ 12-24 mesi

Gli scenari di crescita aggressiva richiedono investimenti significativi in marketing (40-50% del capitale), hiring (25-30%) e infrastruttura tecnologica (15-20%). Un marketplace che punta a raddoppiare il fatturato in 6 mesi deve investire 100.000-200.000€ principalmente in customer acquisition e scaling dell'organizzazione.

Scenari di crescita zero richiedono capitale per ottimizzazione operativa e mantenimento della competitività. Investimenti in automazione, miglioramento UX e retention permettono di consolidare la posizione con ROI del 15-25% attraverso riduzione dei costi operativi.

La contrazione richiede gestione attenta della liquidità e potenziale ristrutturazione. Investimenti in pivot del business model, nuovi segmenti di mercato o ottimizzazione drastica dei costi possono richiedere 50.000-100.000€ per tornare alla crescita.

Questo è proprio uno degli aspetti che approfondiamo nel nostro business plan completo per aprire il tuo marketplace.

Quali best practice massimizzano profitti e margini nel breve e lungo termine?

Le best practice più efficaci includono pricing dinamico basato su domanda, A/B testing continuo su conversioni, segmentazione avanzata degli utenti e automazione dei processi, generando aumenti del margine netto del 15-30% nel primo anno.

  1. Pricing dinamico intelligente: Algoritmi che adattano prezzi a domanda, stagionalità e competitive landscape aumentano i ricavi del 10-20%
  2. A/B testing sistematico: Test continui su pricing, UX e funnel di conversione migliorano il conversion rate del 15-25%
  3. Segmentazione comportamentale: Offerte personalizzate per diversi segmenti aumentano l'ARPU del 20-35%
  4. Automazione marketing: Sequenze email, retargeting e nurturing automatizzati riducono il CAC del 25-40%
  5. Ottimizzazione mobile-first: Focus su mobile experience migliora il conversion rate del 30-50% su mobile
  6. Data-driven decision making: Analytics avanzati e machine learning ottimizzano ogni aspetto del business
  7. Customer success proattivo: Prevenzione churn e upselling proattivo aumentano il LTV del 40-60%
  8. Partnership strategiche: Integrazioni e co-marketing riducono i costi di acquisizione del 20-35%

Il pricing dinamico rappresenta la leva più potente per massimizzare i profitti. Implementare algoritmi che considerano domanda in tempo reale, comportamento degli utenti e prezzi della concorrenza può aumentare i ricavi del 15-25% senza incrementare i costi operativi.

L'A/B testing sistematico su elementi chiave (pricing, call-to-action, user flow) permette ottimizzazioni continue. Un miglioramento del 2-3% del conversion rate attraverso testing può aumentare il fatturato del 10-15% annualmente con investimenti minimi.

La segmentazione avanzata permette personalizzazione dell'esperienza utente e delle offerte. Marketplace che implementano 4-6 segmenti comportamentali vedono aumenti dell'ARPU del 25-40% attraverso offerte mirate e pricing differenziato per valore percepito.

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Conclusione

Creare un marketplace redditizio richiede una strategia finanziaria precisa che bilancia commissioni competitive, costi operativi ottimizzati e crescita sostenibile. Con commissioni del 6-15%, costi fissi mensili di 5.000€ e un break-even raggiungibile con 167 transazioni, il percorso verso la profittabilità è chiaro ma richiede esecuzione disciplinata.

Le economie di scala rappresentano il fattore decisivo per il successo a lungo termine: raggiungere 10.000 transazioni mensili aumenta il margine per transazione da 30€ a 45-50€, dimostrando l'importanza della crescita strategica. L'implementazione di automazione, pricing dinamico e strategie di upselling può aumentare i margini netti del 15-30% nel primo anno di operazioni.

Il monitoraggio costante dei KPI critici (GMV, CAC:LTV, churn rate) e l'investimento in tecnologie scalabili sono essenziali per mantenere la competitività e massimizzare i profitti nel tempo. Con la giusta strategia e execution, un marketplace può raggiungere margini netti del 25-35% e generare ROI superiori al 40% per gli investitori.

Questo articolo ha uno scopo puramente informativo e non deve essere interpretato come una consulenza finanziaria. Si consiglia ai lettori di rivolgersi a un professionista qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento. Decliniamo ogni responsabilità per eventuali azioni intraprese sulla base delle informazioni fornite.

Fonti

  1. FastCapital - Sconti volumi e margini
  2. FastCapital - Aumentare ARPU
  3. Novel Web Creation - Etsy Fees Guide
  4. Shopify - CAC per settore
  5. Hangler - Costi sito web
  6. Vibetrace - Margini di profitto
  7. Shopify - Margine di profitto
  8. Loop Agency - KPI E-commerce
  9. Geckoboard - LTV CAC Ratio
  10. 4Mancons - Pianificazione sconti
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