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Qual è il fatturato medio del commercio all'ingrosso?

Questo articolo è stato scritto dal nostro esperto che sta analizzando il settore e aggiornando costantemente il nostro business plan per un progetto di commercio all'ingrosso.

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Il commercio all'ingrosso rappresenta un settore fondamentale dell'economia italiana con fatturati che variano significativamente tra settori e dimensioni aziendali.

Comprendere i margini di profitto, i costi operativi e gli investimenti necessari è essenziale per avviare un'attività di successo in questo comparto. I dati mostrano come la redditività dipenda fortemente dalla gestione efficiente della logistica e dalla capacità di scalare il business.

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Sommario

Il commercio all'ingrosso in Italia presenta margini lordi del 30-50% con fatturati che variano da poche migliaia di euro per le startup a centinaia di migliaia per le aziende consolidate.

I costi fissi rappresentano il 20-40% del fatturato mentre la logistica incide fino al 30% sui costi totali, rendendo fondamentale un'ottimizzazione strategica per mantenere la competitività del business.

Aspetto Valore/Range Note
Margine lordo medio 30-50% Varia per settore e dimensione
Fatturato startup (mensile) 5.000-10.000 € Primi mesi di attività
Fatturato azienda consolidata 50.000-500.000 € mensili Dipende dal settore
Investimento iniziale 50.000-500.000 € Include scorte e setup
Costi fissi 20-40% fatturato Affitto, personale, utenze
Incidenza logistica 25-30% costi totali Trasporti, magazzino, spedizioni
Tempo rientro investimento 6-12 mesi Con margini 25-40%

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Quali sono i principali settori merceologici nel commercio all'ingrosso e qual è il loro fatturato medio annuo?

I settori più redditizi del commercio all'ingrosso in Italia includono alimentari e bevande, materie prime agricole, intermediari commerciali e beni di consumo finale.

Il settore alimentare rappresenta il comparto più stabile con fatturati annui che superano spesso i 500.000 euro per le aziende consolidate. Le materie prime agricole mostrano una stagionalità marcata ma margini interessanti del 35-45%. Gli intermediari commerciali, pur avendo margini più bassi (20-30%), compensano con volumi elevati e costi operativi ridotti.

I beni di consumo finale registrano crescite costanti grazie all'e-commerce B2B, con fatturati medi annui che variano da 200.000 a 2 milioni di euro a seconda della specializzazione. Il comparto tessile e abbigliamento mantiene margini del 40-50% ma richiede investimenti iniziali più elevati per le scorte stagionali.

La digitalizzazione ha favorito nuovi settori come l'elettronica e i prodotti tech, dove i margini si attestano sul 25-35% ma i volumi crescono rapidamente del 15-20% annuo.

Qual è il fatturato medio mensile di un'impresa di commercio all'ingrosso appena avviata rispetto a una già affermata?

Un'impresa di commercio all'ingrosso appena avviata genera tipicamente un fatturato mensile di 5.000-15.000 euro nei primi 6 mesi di attività.

Durante la fase di startup, il fatturato cresce gradualmente man mano che si consolidano i rapporti con clienti e fornitori. Nel primo anno, molte imprese raggiungono i 20.000-30.000 euro mensili se gestite efficacemente. La crescita dipende fortemente dal settore: l'alimentare permette una crescita più rapida grazie alla domanda costante, mentre settori come l'abbigliamento richiedono più tempo per consolidare la clientela.

Le imprese consolidate (oltre 3 anni di attività) registrano fatturati mensili che variano da 50.000 a 500.000 euro, con punte di 1 milione per i grandi distributori. Questo è proprio uno degli aspetti che approfondiamo nel nostro business plan completo per aprire la tua attività di commercio all'ingrosso. La differenza principale sta nella base clienti: le aziende affermate servono 50-200 clienti attivi contro i 10-30 delle startup.

Il rapporto fatturato startup/consolidata è mediamente 1:5 nel primo anno, che si riduce a 1:3 dopo 24 mesi di operatività con una gestione ottimale.

Quali sono i margini medi di profitto lordo nel commercio all'ingrosso e come variano tra piccoli e grandi operatori?

I margini di profitto lordo nel commercio all'ingrosso oscillano tra il 30% e il 50% del fatturato, con significative differenze tra operatori di diverse dimensioni.

Dimensione Operatore Margine Lordo (%) Esempio su 100.000€
Piccolo (< 500K fatturato) 30-35% 30.000-35.000€
Medio (500K-2M fatturato) 35-42% 35.000-42.000€
Grande (> 2M fatturato) 42-50% 42.000-50.000€
Alimentare specializzato 25-35% 25.000-35.000€
Tessile/Abbigliamento 45-55% 45.000-55.000€
Elettronica/Tech 20-30% 20.000-30.000€
Intermediari commerciali 15-25% 15.000-25.000€

Quali sono i costi fissi e variabili tipici per un grossista e qual è il loro peso mensile sul fatturato?

I costi fissi rappresentano il 20-40% del fatturato mensile mentre quelli variabili incidono per il 40-60%, determinando la struttura economica del business.

I costi fissi principali includono affitto del magazzino (3.000-15.000€/mese), stipendi del personale fisso (8.000-25.000€/mese per 3-8 dipendenti), assicurazioni (500-2.000€/mese), utenze (800-3.000€/mese) e ammortamenti attrezzature (1.000-5.000€/mese). Questi costi rimangono stabili indipendentemente dal volume delle vendite.

I costi variabili comprendono principalmente l'acquisto merci (50-70% del fatturato), trasporti e spedizioni (3-8% del fatturato), commissioni venditori (2-5% del fatturato) e costi di stoccaggio aggiuntivi. La gestione ottimale di questi costi determina la redditività complessiva dell'attività.

Per un'azienda con 100.000€ di fatturato mensile: costi fissi 25.000-35.000€, costi variabili 55.000-65.000€, lasciando un margine operativo del 10-20% prima di tasse e interessi.

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Quanto incide la logistica sui costi totali e come ottimizzarla per migliorare i margini?

La logistica incide per il 25-30% sui costi totali di un'impresa di commercio all'ingrosso, rappresentando una delle voci più significative dopo l'acquisto merci.

I costi logistici si suddividono in: gestione magazzino (40% dei costi logistici), trasporti (35%), personale specializzato (20%) e sistemi informatici (5%). Un magazzino di 1.000 mq costa mediamente 3.000-8.000€/mese tra affitto, utilities e manutenzione. I trasporti variano da 2-5€ per spedizione locale a 15-50€ per spedizioni nazionali.

Le strategie di ottimizzazione includono: automazione del picking (riduzione 20-30% tempi), software WMS per gestione inventario (riduzione 15% errori), consolidamento spedizioni (risparmio 10-25% trasporti), partnership con corrieri (sconti 15-30%) e ottimizzazione layout magazzino (aumento 20% efficienza).

L'investimento in tecnologia logistica (50.000-200.000€) si ammortizza in 12-18 mesi grazie ai risparmi operativi. Le aziende che investono in logistica 4.0 registrano margini superiori del 3-5% rispetto alla media del settore.

Qual è il costo medio del personale per una PMI nel commercio all'ingrosso e quali sono le posizioni chiave?

Il costo medio del personale per una PMI del commercio all'ingrosso si aggira sui 2.500-3.500 euro mensili per dipendente, considerando stipendio, contributi e benefit.

  • Responsabile commerciale: 3.500-5.500€/mese - gestisce clienti chiave e sviluppo business
  • Addetto magazzino senior: 2.200-2.800€/mese - coordina picking, inventari e spedizioni
  • Addetti logistica junior: 1.800-2.300€/mese - operazioni quotidiane magazzino
  • Amministrativo/contabile: 2.500-3.200€/mese - gestione ordini, fatturazione, controllo
  • Autista/corriere: 2.000-2.600€/mese - consegne dirette clienti locali

Una PMI con 50.000€ di fatturato mensile necessita di 3-4 dipendenti (costo 8.000-12.000€/mese), mentre con 200.000€ serve un team di 6-8 persone (costo 18.000-25.000€/mese). Questo è proprio uno degli aspetti che approfondiamo nel nostro business plan completo per aprire la tua attività di commercio all'ingrosso.

Quanto bisogna investire inizialmente per avviare un'attività di commercio all'ingrosso e in quanto tempo si può rientrare?

L'investimento iniziale per avviare un'attività di commercio all'ingrosso varia da 50.000 a 500.000 euro, a seconda del settore e della scala operativa prevista.

Voce di Investimento Range (€) % del Totale
Stock iniziale merci 25.000-200.000 40-50%
Allestimento magazzino 15.000-80.000 20-25%
Veicoli/attrezzature 10.000-100.000 15-20%
Software gestionale 5.000-25.000 5-8%
Marketing iniziale 3.000-15.000 3-5%
Capitale circolante 8.000-50.000 8-12%
Spese legali/setup 2.000-10.000 2-3%

Il rientro dell'investimento avviene mediamente in 8-15 mesi per attività ben gestite con margini netti del 8-15%. Settori ad alta rotazione come l'alimentare permettono rientri più rapidi (6-10 mesi), mentre quelli stagionali richiedono 12-18 mesi.

Come cambia la redditività scalando l'attività da 10.000 a 100.000 euro di fatturato mensile?

La scalabilità nel commercio all'ingrosso genera significativi miglioramenti di redditività grazie alle economie di scala e alla diluizione dei costi fissi.

Con 10.000€ di fatturato mensile: costi fissi 4.000€ (40%), costi variabili 6.500€ (65%), margine negativo -500€. Questo scenario richiede supporto finanziario iniziale o fatturati superiori per raggiungere la sostenibilità. La fase critica si supera generalmente oltre i 15.000€ mensili.

Con 50.000€ di fatturato mensile: costi fissi 8.000€ (16%), costi variabili 32.000€ (64%), margine operativo 10.000€ (20%). A questo livello l'attività raggiunge l'equilibrio e inizia a generare profitti interessanti per l'imprenditore.

Con 100.000€ di fatturato mensile: costi fissi 12.000€ (12%), costi variabili 60.000€ (60%), margine operativo 28.000€ (28%). Le economie di scala permettono margini superiori e maggiore capacità di investimento in crescita e innovazione.

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Qual è l'utile netto medio mensile di un'impresa di commercio all'ingrosso e qual è il break-even mensile?

L'utile netto medio mensile nel commercio all'ingrosso si attesta sul 8-15% del fatturato per aziende efficienti, dopo aver dedotto tutti i costi operativi, ammortamenti e tasse.

Per un'azienda con 50.000€ di fatturato mensile, l'utile netto tipico è di 4.000-7.500€. Con 100.000€ di fatturato, l'utile può raggiungere 10.000-18.000€ mensili. Le aziende più efficienti con oltre 200.000€ di fatturato raggiungono utili netti del 12-18%, beneficiando delle economie di scala.

Il break-even point si calcola dividendo i costi fissi per il margine di contribuzione unitario. Una PMI tipo con costi fissi di 15.000€/mese e margine di contribuzione del 35% necessita di circa 43.000€ di fatturato mensile per pareggiare. Questo è proprio uno degli aspetti che approfondiamo nel nostro business plan completo per aprire la tua attività di commercio all'ingrosso.

Il tempo per raggiungere il break-even varia da 3-6 mesi per settori ad alta rotazione fino a 8-12 mesi per quelli più complessi o stagionali.

Quali sono le strategie migliori per aumentare il margine netto?

Le strategie più efficaci per aumentare il margine netto nel commercio all'ingrosso si concentrano sull'ottimizzazione dei costi e sul miglioramento delle condizioni commerciali.

  1. Negoziazione con fornitori: Ottenere sconti quantità (2-8% in più), pagamenti dilazionati (60-90 giorni), resi e cambi merce facilitati
  2. Automazione processi: Software gestionale integrato (risparmio 15-25% tempo amministrativo), picking automatizzato, fatturazione elettronica
  3. Dropshipping B2B: Riduzione scorte del 60-80%, eliminazione costi stoccaggio, accelerazione cash flow
  4. Ottimizzazione logistica: Consolidamento spedizioni, partnership corrieri, ottimizzazione percorsi (risparmio 10-30%)
  5. Diversificazione prodotti: Aggiunta linee ad alto margine, prodotti stagionali, articoli esclusivi o a marchio proprio

L'implementazione combinata di queste strategie può aumentare il margine netto di 3-7 punti percentuali nel medio termine, con investimenti che si ammortizzano in 6-18 mesi.

Quali sono le differenze di redditività tra commercio all'ingrosso tradizionale e digitale?

Il commercio all'ingrosso digitale presenta margini lordi inferiori (20-35%) rispetto al tradizionale (30-50%) ma compensa con volumi maggiori e costi operativi ridotti.

Il modello tradizionale richiede investimenti significativi in magazzini fisici, personale e veicoli, ma permette margini più elevati grazie al rapporto diretto con i clienti e alla possibilità di offrire servizi personalizzati. I costi fissi sono più elevati (25-40% del fatturato) ma la fedeltà clienti è maggiore.

Il modello digitale (marketplace B2B, piattaforme online) ha costi fissi inferiori (15-25% del fatturato), maggiore scalabilità e accesso a mercati geograficamente estesi. Tuttavia, la concorrenza è più intensa e i margini si comprimono. Le commissioni delle piattaforme incidono del 3-8% sul fatturato.

Molte aziende adottano un approccio ibrido: mantenendo il core business tradizionale e sviluppando canali digitali per la crescita, ottenendo il miglior equilibrio tra margini e volumi.

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Quali KPI bisogna monitorare mensilmente per assicurarsi che il business sia sano e sostenibile?

Il monitoraggio mensile di specifici KPI è essenziale per mantenere un business del commercio all'ingrosso sano e identificare tempestivamente eventuali criticità.

  • ROI (Return on Investment): Deve superare il 15-20% annuo per essere competitivo
  • Rotazione scorte: Idealmente 6-12 volte l'anno a seconda del settore
  • Margine operativo: Target del 10-18% del fatturato
  • Break-even point: Monitoraggio mensile per verificare la sostenibilità
  • Costo per ordine: Include picking, packaging e spedizione (target < 5% valore ordine)
  • Tasso di crescita fatturato: Crescita mensile del 2-5% è considerata sana
  • Cash flow operativo: Deve essere positivo e crescente
  • Customer Lifetime Value: Valore cliente nel tempo vs costo acquisizione

Il dashboard di controllo dovrebbe includere anche metriche operative come tasso di errore ordini (< 2%), tempo medio evasione (24-48h), customer satisfaction (> 85%) e produttività per dipendente (fatturato/n. dipendenti in crescita).

Conclusione

Questo articolo ha uno scopo puramente informativo e non deve essere interpretato come una consulenza finanziaria. Si consiglia ai lettori di rivolgersi a un professionista qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento. Decliniamo ogni responsabilità per eventuali azioni intraprese sulla base delle informazioni fornite.

Fonti

  1. ISTAT - Fatturato dei servizi
  2. Il Mio Business Plan - Acquistare da grossista
  3. Shopify - Calcolo prezzi
  4. Shopify - Margine di profitto
  5. Appvizer - Costi variabili
  6. AntsRoute - Costi di trasporto
  7. Il Mio Business Plan - Budget commercio ingrosso
  8. Shopify - Analisi break-even
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