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Quanto guadagna un costruttore su una casa?

Questo articolo è stato scritto dal nostro esperto che sta analizzando il settore e aggiornando costantemente il nostro business plan per un progetto di impresa di costruzioni.

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Il settore delle costruzioni in Italia offre margini interessanti per chi sa gestire correttamente i costi e ottimizzare i processi produttivi.

Nel 2025, un costruttore può ottenere margini lordi tra il 15% e il 25% sul prezzo di vendita, con guadagni netti annuali che variano da 50.000 a 120.000 euro su progetti medi. La redditività dipende fortemente dalla localizzazione geografica, dalle dimensioni del progetto e dalla capacità di contenere i costi indiretti.

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Sommario

I margini di guadagno per un costruttore in Italia variano significativamente in base alla zona geografica e alla tipologia di progetto.

Ecco una panoramica completa dei costi, prezzi e margini nel settore edilizio italiano nel 2025.

Parametro Valore minimo Valore medio Valore massimo
Costo costruzione (€/mq) 800 1.200 2.500
Prezzo vendita Italia (€/mq) 949 2.110 15.400
Margine lordo (%) 15% 20% 25%
Costi indiretti (% del totale) 15% 20% 25%
Margine netto annuo (€) 50.000 85.000 120.000
Costi fissi mensili (€) 1.800 2.150 2.500
Tempo medio vendita (mesi) 6 12 24

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Quanto costa costruire una casa nuova al metro quadrato in Italia nel 2025?

Il costo medio per costruire una casa nuova in Italia nel 2025 oscilla tra 800 e 1.500 euro al metro quadrato per una costruzione standard.

Per soluzioni di alta qualità, in zone prestigiose o con finiture di lusso, i costi possono arrivare a 2.500-3.500 €/mq. Questo significa che una casa di 100 mq costa mediamente tra 110.000 e 150.000 euro per la sola costruzione, escludendo il terreno e le spese accessorie.

I costi diretti includono materiali (cemento, mattoni, ferro, impianti) per circa 400-600 €/mq, manodopera per 300-500 €/mq e subappalti specialistici per 100-200 €/mq. Il totale dei costi diretti si attesta quindi tra 800 e 1.300 €/mq per una casa tradizionale.

È importante considerare che questi costi variano significativamente in base alla localizzazione geografica, con il Nord Italia che presenta generalmente costi più elevati rispetto al Centro-Sud.

Qual è il prezzo medio di vendita al metro quadrato nelle diverse zone d'Italia?

I prezzi di vendita delle case appena costruite variano drasticamente in base alla zona geografica, con differenze che possono superare il 1.000% tra le aree più costose e quelle più economiche.

Zona Prezzo medio vendita (€/mq) Tipologia area
Milano centro 7.250 - 15.400 Metropoli di lusso
Roma 6.450 Capitale
Napoli 4.100 Grande città Sud
Trentino Alto Adige 3.529 Regione ricca Nord
Palermo 3.000 Capoluogo insulare
Media Italia 2.110 Nazionale
Calabria 949 Regione più economica

Quanto guadagna effettivamente un costruttore per ogni casa venduta?

Il margine lordo tipico per un costruttore si colloca tra il 15% e il 25% sul prezzo di vendita, spesso compreso tra 400 e 1.500 €/mq a seconda della zona e della tipologia di intervento.

Per fare un esempio concreto: su una casa venduta a 3.000 €/mq e costruita a 1.200 €/mq, il margine lordo teorico sarebbe di 1.800 €/mq (60%). Tuttavia, considerando tutte le spese accessorie e indirette, il margine effettivo si riduce significativamente al 15-25%.

La differenza tra margine lordo e netto è cruciale: mentre il primo considera solo la differenza tra prezzo di vendita e costi diretti di costruzione, il secondo include tutti i costi indiretti, le tasse e gli oneri fiscali.

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Quali sono i principali costi diretti di costruzione e il loro ammontare per metro quadrato?

I costi diretti rappresentano la componente più significativa del budget di costruzione e includono tutte le spese direttamente imputabili alla realizzazione dell'edificio.

  • Materiali (cemento, mattoni, ferro, impianti): circa 400-600 €/mq per una casa standard, rappresentando il 40-50% dei costi diretti
  • Manodopera specializzata: circa 300-500 €/mq, inclusi muratori, elettricisti, idraulici e altre maestranze
  • Subappalti e lavorazioni specialistiche: circa 100-200 €/mq per opere particolari come isolamenti termici, serramenti di qualità
  • Noleggio attrezzature e macchinari: circa 50-100 €/mq per gru, escavatori e altre macchine operatrici
  • Trasporti e logistica di cantiere: circa 30-80 €/mq per movimentazione materiali e organizzazione del sito

Il totale dei costi diretti si attesta quindi tra 800 e 1.300 €/mq per una casa tradizionale, con possibili variazioni in base alla complessità del progetto e alla localizzazione geografica.

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Quanto incidono i costi indiretti sul costo totale di costruzione?

I costi indiretti rappresentano una componente significativa che può raggiungere il 15-25% del costo complessivo di costruzione, spesso sottovalutata dai costruttori alle prime armi.

La progettazione e direzione lavori incidono per il 7-10% del costo totale, includendo spese per architetti, ingegneri e geometri. I permessi e oneri urbanistici rappresentano il 5-8%, variando significativamente tra i diversi comuni italiani.

Le assicurazioni, sicurezza e allacciamenti pesano per il 3-5% del totale, mentre gli interessi sul finanziamento possono arrivare al 2-4% in base alla durata del progetto e ai tassi di mercato.

Altri costi indiretti includono le spese legali, amministrative, di marketing e vendita, che insieme possono rappresentare un ulteriore 3-5% del costo totale. La gestione efficace di questi costi è fondamentale per mantenere la redditività del progetto.

Qual è il margine lordo tipico per un costruttore in euro e percentuale?

Il margine lordo tipico per un costruttore varia significativamente in base alla zona geografica e al tipo di progetto, oscillando tra 400 e 1.500 €/mq in valore assoluto.

In termini percentuali, il margine lordo si attesta solitamente tra il 15% e il 25% sul prezzo di vendita. Nelle zone più costose come Milano o Roma, pur avendo margini percentuali più bassi, i valori assoluti possono essere molto elevati.

Per esempio, in una zona dove si vende a 5.000 €/mq con costi di costruzione di 1.500 €/mq, il margine lordo teorico sarebbe di 3.500 €/mq (70%), ma dopo tutti i costi indiretti si riduce a circa 1.000-1.250 €/mq (20-25%).

Al contrario, in zone meno costose dove si vende a 2.000 €/mq con costi di 1.200 €/mq, il margine può essere di 400-500 €/mq (20-25%), mantenendo percentuali simili ma con valori assoluti inferiori.

Quali sono i costi fissi e variabili annuali di un'impresa di costruzioni?

La gestione dei costi fissi e variabili è cruciale per determinare la redditività di un'impresa di costruzioni e pianificare correttamente il flusso di cassa.

I costi fissi, indipendenti dal volume di attività, includono affitto uffici e magazzini, utenze, assicurazioni, stipendi del personale amministrativo e ammortamenti. Per una piccola impresa, questi costi si attestano su 1.800-2.500 euro mensili.

I costi variabili, proporzionali ai progetti in corso, comprendono materiali, manodopera a chiamata, subappalti, commissioni di vendita, pubblicità e trasporti. Questi variano drasticamente in base al numero e alle dimensioni dei cantieri attivi.

La distribuzione temporale dei costi fissi è di circa 400-600 euro settimanali e 60-85 euro giornalieri, rappresentando un punto di pareggio che l'impresa deve superare quotidianamente per essere redditizia.

Quanto guadagna net-net un costruttore alla fine dell'anno considerando tasse e oneri?

Il guadagno netto annuale di un costruttore, dopo aver considerato tutte le tasse e gli oneri fiscali, si riduce significativamente rispetto ai margini lordi iniziali.

Dopo tasse come IRES (24%), IRAP (3,9%), IVA e altri oneri fiscali, il margine netto può scendere al 5-12% del fatturato. Su un progetto medio da 1 milione di euro di vendite, il guadagno netto annuo può essere tra 50.000 e 120.000 euro.

La gestione fiscale efficiente diventa quindi fondamentale: sfruttare detrazioni, bonus edilizi e una corretta pianificazione tributaria può fare la differenza tra un'impresa redditizia e una in perdita.

È importante considerare anche i tempi di incasso: spesso i pagamenti sono dilazionati, generando costi finanziari aggiuntivi che erodono ulteriormente la marginalità. Una villa venduta a 400.000 euro potrebbe generare un utile netto effettivo di 40.000-80.000 euro dopo tutti i costi e le tasse.

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Come cambiano margini e redditività passando da piccoli a grandi progetti?

Il passaggio da piccoli progetti individuali a grandi sviluppi immobiliari comporta una trasformazione significativa della struttura dei costi e della redditività.

Nei piccoli progetti (una casa), i margini percentuali possono essere più alti (20-25%) ma l'efficienza sui costi fissi è inferiore e il rischio di imprevisti maggiore. La gestione è più semplice ma le economie di scala sono limitate.

Nei grandi progetti (10 case o quartieri), i margini unitari si riducono leggermente (15-20%) a causa della maggiore concorrenza, ma l'efficienza complessiva aumenta drasticamente. Le economie di scala permettono di negoziare prezzi migliori con fornitori e subappaltatori.

La ripartizione dei costi fissi su più unità abitative migliora significativamente la redditività complessiva: i costi di progettazione, permessi e marketing si dividono su tutte le unità, riducendo l'incidenza per singola abitazione.

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Quali strategie utilizzano i costruttori per migliorare margini e redditività?

I costruttori esperti adottano diverse strategie per ottimizzare la redditività dei loro progetti immobiliari.

  1. Acquisto terreni a prezzo vantaggioso: ricerca di aree in sviluppo, negoziazioni con proprietari in difficoltà, partnership con altri operatori
  2. Standardizzazione dei progetti: utilizzo di piante tipo, materiali prefabbricati, soluzioni tecnologiche ripetibili per ridurre costi e tempi
  3. Ottimizzazione tempi di cantiere: pianificazione dettagliata, coordinamento efficace delle maestranze, riduzione dei tempi morti
  4. Gestione strategica dei subappalti: selezione fornitori affidabili, contratti a prezzo fisso, controllo qualità rigoroso
  5. Marketing mirato e prevendite: identificazione target di clientela, strategie di vendita anticipata per ridurre i rischi finanziari

La gestione fiscale efficiente attraverso lo sfruttamento di incentivi, bonus edilizi e una corretta pianificazione tributaria può aumentare significativamente la marginalità netta finale.

Esempi concreti di operazioni immobiliari complete con numeri reali

Per comprendere meglio la redditività del settore, analizziamo due scenari concreti con dati numerici precisi.

Voce Piccolo progetto (120 mq) Grande progetto (10x120 mq)
Costo costruzione (€/mq) 1.200 1.100
Costo costruzione totale 144.000 € 1.320.000 €
Costi indiretti (%) 20% 18%
Costi indiretti (€) 28.800 € 237.600 €
Costo totale 172.800 € 1.557.600 €
Prezzo vendita (€/mq) 3.000 2.900
Ricavi totali 360.000 € 3.480.000 €
Margine lordo 187.200 € (52%) 1.922.400 € (55%)
Margine netto stimato 60.000-80.000 € (16-22%) 400.000-500.000 € (11-14%)

Come si adattano i margini alle diverse località italiane e strategie di ottimizzazione?

La redditività di un'impresa di costruzioni varia significativamente in base alla localizzazione geografica, richiedendo strategie di adattamento specifiche per ogni area.

Nel Nord Italia e nelle grandi città, i margini unitari sono più bassi ma i volumi e i prezzi più alti permettono una redditività assoluta maggiore. L'approccio vincente si concentra su qualità, servizi aggiuntivi e innovazione tecnologica.

Nel Centro-Sud Italia, i margini percentuali possono essere più alti su piccoli progetti, ma i prezzi di vendita inferiori limitano la redditività assoluta. Qui è fondamentale ottimizzare i costi e puntare su progetti di volume medio.

Nelle aree periferiche, i margini si riducono ulteriormente, rendendo necessario contenere drasticamente i costi e puntare su progetti standardizzati con ampio mercato di riferimento.

Le strategie di adattamento includono la diversificazione dell'offerta, l'attenzione all'efficienza energetica e ai bonus fiscali, la scelta di location emergenti con potenziale di crescita e la creazione di partnership strategiche con altri operatori del settore.

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Conclusione

Il settore delle costruzioni in Italia offre opportunità di guadagno interessanti per chi sa gestire correttamente costi, tempi e strategie di mercato. I margini netti del 5-12% sul fatturato, pur apparendo contenuti, possono tradursi in guadagni significativi su progetti di dimensioni adeguate. La chiave del successo risiede nella capacità di ottimizzare ogni aspetto del processo costruttivo, dalla scelta del terreno alla vendita finale, passando per una gestione efficiente di costi diretti e indiretti.

Questo articolo ha uno scopo puramente informativo e non deve essere interpretato come una consulenza finanziaria. Si consiglia ai lettori di rivolgersi a un professionista qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento. Decliniamo ogni responsabilità per eventuali azioni intraprese sulla base delle informazioni fornite.

Fonti

  1. MoneyFarm - Quanto costa costruire una casa
  2. Immobiliare.it - Costruire casa da zero
  3. Reddit Italia Personal Finance - Costruire casa nel 2025
  4. UniCredit - Costi e tempi costruzione casa
  5. Idealista - Andamento prezzi nuove costruzioni
  6. Immobiliare.it - Mercato immobiliare
  7. Sialassio - Prezzi case città italiane
  8. Il Mio Business Plan - Redditività impresa costruzioni
  9. PG Casa - Costi costruire casa 100 mq
  10. Unione Professionisti - Quanto costa costruire casa
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