Dati sul mercato delle imprese di pulizie in Italia
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Il comparto delle imprese di pulizie conta 80.530 aziende
Il comparto delle imprese di pulizie, e più in generale delle attività di servizi per edifici e paesaggio, conta 80.530 aziende, delle quali 12.978 sono società di capitali e 5.530 risultano in crescita.
L'EBITDA complessivo delle prime 300 imprese di pulizie nel 2021 è cresciuto del 12,9%, con una performance eccezionale del Sud e delle Isole (+47,1%), seguita dal Nord Ovest (+19,4%), dal Nord Est (+8,1%) e dal Centro (-8,5%). Tra le aziende più grandi per fatturato spiccano Rekeep S.p.A. (677 milioni di euro), Coopservice Società Cooperativa per Azioni (637 milioni di euro) e CNS Consorzio Nazionale Servizi Società Cooperativa (527 milioni di euro).
Si tratta di un settore che offre servizi integrati di gestione degli edifici, pulizia generale e specializzata, disinfestazione, sterilizzazione, rimozione di neve e ghiaccio, cura e manutenzione del paesaggio e altre attività connesse.
Il fatturato alla produzione delle prime 300 imprese di pulizie nel 2021 è stato di circa 6,5 miliardi di euro, con un aumento del 2,6%. La crescita è stata trainata dalle regioni del Nord Ovest (+7%), seguite dal Sud e dalle Isole (+3,9%), dal Nord Est (+1,5%) e dal Centro (-1,8%).
Fonte: MonitoraItalia
5.530 imprese di pulizie risultano in crescita
Il settore delle imprese di pulizie, che comprende le attività di servizi per edifici e paesaggio, conta 80.530 aziende in Italia, di cui 12.978 sono società di capitali e 5.530 sono in crescita.
Queste ultime hanno registrato un aumento del fatturato del 2,6% nel 2019, con una performance migliore nelle regioni del Nord Ovest e del Sud e delle Isole.
Tra le prime 300 imprese di pulizie per fatturato, spiccano Rekeep S.p.A., Coopservice Società Cooperativa per Azioni e CNS Consorzio Nazionale Servizi Società Cooperativa, che hanno superato i 500 milioni di euro di ricavi nel 2020. Le aziende con un fatturato superiore a 30 milioni di euro hanno mostrato una crescita del 3,1%, mentre quelle tra 10 e 30 milioni di euro hanno fatto ancora meglio con un +3,9%.
Il settore delle imprese di pulizie non solo ha aumentato i ricavi, ma anche i margini operativi. Alcune imprese di pulizie sono state premiate anche come leader della crescita 2022 da Sole 24 Ore e Statista, come ad esempio Anticimex S.r.l., che si occupa di servizi di disinfestazione e ha ottenuto una crescita annua del 43,8% tra il 2017 e il 2020.
Fonte: MonitoraItalia
12.978 imprese di pulizia sono società di capitali
Le imprese di pulizia sono un comparto in crescita.
Secondo i dati di MonitoraItalia, il comparto delle imprese di pulizia conta 80.530 aziende, delle quali 12.978 sono società di capitali. Le società di capitali sono quelle in cui i soci rispondono dei debiti sociali solo fino alla quota di capitale sottoscritta e versata.
Si tratta di forme giuridiche più complesse e costose da costituire e gestire rispetto alle società di persone, ma che offrono maggiori garanzie di stabilità e affidabilità. Le principali tipologie di società di capitali sono la società per azioni (S.p.A.), la società a responsabilità limitata (S.r.l.) e la società cooperativa per azioni (S.c.p.a.).
Le imprese di pulizia che scelgono di operare come società di capitali lo fanno per diversi motivi. Alcuni possono essere: la possibilità di accedere a finanziamenti e agevolazioni pubbliche, la maggiore credibilità verso i clienti e i fornitori, la facilità di trasferire le quote sociali o le azioni, la protezione del patrimonio personale dei soci in caso di fallimento. Tuttavia, le società di capitali devono anche affrontare maggiori obblighi amministrativi, contabili e fiscali rispetto alle società di persone.
Fonte: MonitoraItalia
I ricavi cumulati delle imprese di pulizie registrano una crescita del 2,6%
Il settore delle imprese di pulizie e disinfestazione è uno dei pochi che ha beneficiato della pandemia da Covid-19, in quanto ha visto aumentare la domanda di servizi di igiene e sanificazione da parte di privati e pubblici esercizi.
Secondo i dati di MonitoraItalia, il fatturato cumulato delle imprese di pulizie è cresciuto del 2,6% nel 2019, raggiungendo i 16,8 miliardi di euro. La crescita del fatturato è stata sostenuta soprattutto dalle regioni del Nord Ovest, che hanno registrato un incremento del 7%, seguite dalle regioni del Sud e delle Isole, con un +3,9%, e dal Nord Est, con un +1,5%.
Il settore delle imprese di pulizie è caratterizzato da una forte presenza dell'artigianato, che rappresenta il 63% delle imprese e il 33,2% del valore aggiunto. Le micro e piccole imprese (MPI), con meno di 50 addetti, sono il 96,5% del totale e generano un fatturato di 5,9 miliardi di euro e un valore aggiunto di 3,4 miliardi di euro. Le MPI italiane hanno una quota di valore aggiunto superiore alla media europea (27,3%) e a quella dei principali paesi concorrenti come Spagna (25,3%), Francia (22,9%) e Germania (22,1%).
Fonte: MonitoraItalia
L’EBITDA complessivo cresce del +12,9%
L'EBITDA è un indicatore di redditività operativa che misura il margine generato dalle attività core di un'impresa, al netto dei costi operativi.
Si calcola come la differenza tra i ricavi e i costi operativi, escludendo gli ammortamenti, le svalutazioni, gli interessi e le imposte. Un EBITDA positivo e in crescita significa che l'impresa è in grado di generare flussi di cassa sufficienti a coprire i suoi investimenti e i suoi debiti.
Secondo i dati di MonitoraItalia, l'EBITDA complessivo delle imprese di pulizie è cresciuto del +12,9% nel 2019, raggiungendo i 2,3 miliardi di euro. Si tratta di una performance molto positiva, che riflette la crescita dei ricavi (+2,6%) e il contenimento dei costi operativi (-0,7%), in particolare del costo del lavoro (-9,3%). Il margine EBITDA sul fatturato è salito dal 12,8% al 13,8%, attestandosi su livelli superiori alla media delle imprese italiane (10,5%).
L'analisi territoriale mostra che le regioni che hanno registrato la maggiore crescita dell'EBITDA sono state il Sud e le Isole (+47,1%), grazie alla maggiore domanda di servizi di pulizia da parte delle pubbliche amministrazioni e dei settori agricolo e alimentare.
Seguono il Nord Ovest (+19,4%), dove si concentrano le maggiori imprese del settore, e il Nord Est (+8,1%), dove si sono sviluppate nuove opportunità di business legate alla sanificazione e alla disinfezione.
Invece, le regioni del Centro hanno subito una contrazione dell'EBITDA del -8,5%, a causa della minore attività economica e della maggiore concorrenza.
Fonte: MonitoraItalia
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