Questo articolo è stato scritto dal nostro esperto che sta analizzando il settore e aggiornando costantemente il nostro business plan per un progetto di ristorante.
Aprire un ristorante in Italia richiede il rispetto di numerose normative.
Dalla SCIA al SUAP alle certificazioni HACCP, ogni passaggio è fondamentale per avviare legalmente la tua attività. Questo articolo ti guida attraverso tutti gli adempimenti necessari, spiegandoti esattamente cosa fare, quando e a chi rivolgerti.
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Per aprire un ristorante in Italia nel 2025 servono diversi passaggi burocratici: partita IVA, SCIA al SUAP, autorizzazioni sanitarie e formazione obbligatoria.
I costi variano da 5.000€ a 15.000€ solo per le pratiche amministrative, mentre i tempi vanno da 30 a 90 giorni.
Documento/Autorizzazione | Ente competente | Tempi medi | Costo indicativo |
Partita IVA e iscrizione CCIAA | Agenzia Entrate/Camera Commercio | 1-3 giorni | 300-500€ |
SCIA al SUAP | Comune | Immediata (con verifica 60gg) | 200-500€ |
Autorizzazione sanitaria ASL | ASL tramite Comune | 30-45 giorni | 300-600€ |
Certificazione SAB (ex REC) | Regione/Provincia | Corso 120-130 ore | 600-1.200€ |
Formazione HACCP | Enti accreditati | 8-16 ore | 80-150€/persona |
Nulla osta Vigili del Fuoco | VV.FF. | 30-60 giorni | 500-2.000€ |
Assicurazioni obbligatorie | Compagnie assicurative | 1-7 giorni | 2.000-5.000€/anno |

Quali sono i primi passi burocratici per aprire un ristorante?
Per aprire un ristorante devi partire dalla verifica del locale e procedere con l'apertura della partita IVA.
Il primo passo consiste nel verificare che il locale scelto abbia la destinazione d'uso corretta (categoria C/1 per attività commerciali) e rispetti i requisiti urbanistici del Comune. Controlla il Piano Regolatore Generale presso l'ufficio tecnico comunale per evitare sorprese.
Successivamente devi aprire la partita IVA presso l'Agenzia delle Entrate scegliendo il codice ATECO 56.10.11 per i ristoranti. Attraverso la Comunicazione Unica (ComUnica) effettui contemporaneamente l'iscrizione alla Camera di Commercio, all'INPS e all'INAIL in un'unica procedura telematica che richiede 1-3 giorni.
Prepara poi tutta la documentazione necessaria per la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) che dovrai presentare al SUAP comunale. La SCIA include planimetrie dei locali, certificati di agibilità, attestati di formazione e autorizzazioni sanitarie.
Ricorda che alcuni Comuni richiedono anche una valutazione di impatto acustico preventiva, soprattutto se il locale si trova in zona residenziale o se prevedi musica dal vivo.
Quali permessi servono per avviare legalmente un ristorante?
I permessi fondamentali includono l'autorizzazione sanitaria ASL, la certificazione di agibilità e la licenza UTF per vendere alcolici.
L'autorizzazione sanitaria viene rilasciata dall'ASL dopo un sopralluogo che verifica il rispetto dei requisiti igienico-sanitari. I tecnici controllano la disposizione dei locali, i materiali utilizzati, i sistemi di ventilazione e la presenza di servizi igienici separati per clienti e personale. Il processo richiede 30-45 giorni.
La certificazione di agibilità (SCA) attesta che il locale è idoneo all'uso pubblico e rispetta tutte le normative edilizie. Se il locale ha più di 100 metri quadri o capacità superiore a 100 persone, serve anche il certificato di prevenzione incendi dei Vigili del Fuoco.
Per vendere bevande alcoliche devi richiedere la licenza UTF all'Ufficio delle Dogane. La procedura richiede circa 30 giorni e costa tra 100 e 300 euro a seconda della tipologia di vendita (consumo sul posto o asporto).
Questo è proprio uno degli aspetti che approfondiamo nel nostro business plan completo per aprire il tuo ristorante.
A quali enti devo rivolgermi per le licenze necessarie?
Ente | Competenze | Documenti rilasciati |
SUAP Comunale | Coordinamento pratiche amministrative | SCIA, autorizzazioni commerciali |
ASL | Controlli igienico-sanitari | Autorizzazione sanitaria, parere tecnico |
Vigili del Fuoco | Prevenzione incendi | CPI o SCIA antincendio |
Camera di Commercio | Registro imprese | Visura camerale, iscrizione REA |
Agenzia delle Entrate | Aspetti fiscali | Partita IVA, codice fiscale impresa |
INPS/INAIL | Previdenza e sicurezza | Posizioni contributive |
Ufficio Dogane | Vendita alcolici | Licenza UTF/UTIF |
Quali certificazioni sono obbligatorie per titolare e personale?
Le certificazioni obbligatorie includono SAB per il titolare, HACCP per tutti e formazione sulla sicurezza.
Il titolare o un preposto deve possedere la certificazione SAB (Somministrazione Alimenti e Bevande, ex REC) ottenibile frequentando un corso di 120-130 ore presso enti accreditati dalla Regione. Il corso costa tra 600 e 1.200 euro e si conclude con un esame finale.
Tutto il personale che manipola alimenti deve conseguire la certificazione HACCP attraverso corsi di 8-16 ore (a seconda del livello di rischio). I corsi costano 80-150 euro a persona e vanno rinnovati ogni 3-5 anni secondo le normative regionali.
Per la sicurezza sul lavoro, il titolare che svolge il ruolo di RSPP deve frequentare un corso di 32-48 ore (rischio medio-alto per la ristorazione). Se l'azienda ha dipendenti, serve anche nominare un RLS (Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza) che deve seguire 32 ore di formazione specifica.
Non dimenticare la formazione antincendio (8-16 ore) e primo soccorso (12-16 ore) per almeno un addetto per turno di lavoro.
Quali requisiti strutturali deve rispettare il locale?
Il locale deve rispettare precisi standard per pavimenti, pareti, impianti e disposizione degli spazi.
I pavimenti devono essere in materiale impermeabile, antiscivolo e facilmente lavabile (gres porcellanato, resina epossidica). Le pareti delle zone di preparazione necessitano di rivestimenti lavabili fino a 2 metri di altezza, preferibilmente in piastrelle chiare con fughe sigillate.
La cucina richiede zone separate per la preparazione di alimenti diversi: area verdure, area carni, zona cottura e zona lavaggio. Servono almeno 3 lavelli separati (verdure, carni, stoviglie) più un lavamani a comando non manuale. Il sistema di aspirazione deve garantire 30-50 ricambi d'aria all'ora.
I servizi igienici devono essere separati per clienti e personale, con antibagno e lavamani. Per locali sopra i 100 coperti servono almeno 2 WC per sesso. Lo spogliatoio del personale deve avere armadietti a doppio scomparto per separare abiti civili e da lavoro.
L'impianto elettrico deve essere certificato secondo la normativa CEI, con differenziali da 30mA nelle zone umide e illuminazione di emergenza in tutti i locali.
Quali documenti devo presentare al SUAP?
- SCIA compilata - Modulo unificato con tutti i dati dell'attività e del titolare
- Planimetrie quotate 1:100 - Firmate da tecnico abilitato con indicazione di superfici, altezze e destinazioni d'uso
- Relazione tecnica descrittiva - Materiali utilizzati, impianti, flussi di lavoro e capacità ricettiva
- Certificato di agibilità - O dichiarazione sostitutiva se il locale è già agibile
- Contratto di locazione o proprietà - Registrato all'Agenzia delle Entrate
- Certificazione SAB - Del titolare o del preposto delegato
- Attestati HACCP - Di tutto il personale che manipola alimenti
- Autorizzazione sanitaria ASL - O ricevuta della richiesta se ancora in corso
- Documentazione antincendio - SCIA o CPI per locali oltre 100 persone
- Valutazione impatto acustico - Se richiesta dal regolamento comunale
Cosa devo sapere su partita IVA, Camera di Commercio e codice ATECO?
L'apertura della partita IVA per un ristorante segue procedure specifiche con codici e adempimenti precisi.
Il codice ATECO 56.10.11 identifica i "Ristoranti e attività di ristorazione mobile" ed è fondamentale per determinare i contributi INPS (commercianti) e le aliquote fiscali applicabili. Con questo codice puoi accedere al regime forfettario con aliquota al 5% per i primi 5 anni se rispetti i requisiti (ricavi sotto 85.000 euro).
L'iscrizione alla Camera di Commercio avviene tramite ComUnica e richiede PEC e firma digitale. I costi includono diritto annuale (circa 200-500 euro), diritti di segreteria (90 euro) e imposta di bollo (65 euro). Riceverai il numero REA necessario per tutti gli adempimenti successivi.
Per l'INPS devi iscriverti alla gestione commercianti con contributi fissi trimestrali di circa 1.000 euro (nel 2025) più una percentuale sul reddito eccedente il minimale. L'INAIL richiede l'apertura della posizione assicurativa con premio calcolato sul monte salari previsto.
Valuta la forma societaria più adatta: ditta individuale per iniziare con costi minimi, SRL per limitare la responsabilità patrimoniale o SRL semplificata se hai meno di 35 anni.
Quali normative recenti hanno modificato le procedure?
Normativa | Data entrata in vigore | Principali novità |
Obbligo assicurazione calamità naturali | Ottobre 2025 (medie), Gennaio 2026 (piccole) | Copertura obbligatoria contro eventi catastrofici |
Digitalizzazione SUAP | In corso dal 2024 | Pratiche solo telematiche, SPID/CIE obbligatori |
Nuovo Codice Prevenzione Incendi | 2022-2025 (transitorio) | Semplificazione per locali sotto 300 mq |
Registro telematico rifiuti | 2024 | Tracciabilità digitale rifiuti speciali |
Etichettatura allergeni | Aggiornamento 2024 | 14 allergeni da indicare obbligatoriamente |
POS obbligatorio | Rafforzato nel 2023 | Sanzioni fino a 30€ + 4% del valore |
Certificazione parità di genere | Incentivi dal 2024 | Sgravi contributivi per aziende certificate |
Quali assicurazioni sono obbligatorie o consigliate?
Dal 2025-2026 l'assicurazione contro le calamità naturali diventa obbligatoria, mentre altre coperture restano fortemente consigliate.
L'assicurazione contro le calamità naturali sarà obbligatoria dal 1° ottobre 2025 per le medie imprese e dal 1° gennaio 2026 per piccole e micro imprese. Copre danni da terremoti, alluvioni, frane ed eventi atmosferici estremi con costi variabili in base alla zona di rischio (500-3.000 euro/anno).
La RC verso terzi protegge da danni causati a clienti (intossicazioni alimentari, cadute, danni a oggetti personali) con massimali consigliati di almeno 2-3 milioni di euro. I premi partono da 1.000 euro/anno per piccoli locali.
La RC verso dipendenti integra la copertura INAIL per infortuni e malattie professionali. L'assicurazione incendio e furto copre struttura, attrezzature e merci con costi dal 2-4 per mille del valore assicurato.
Valuta anche la polizza interruzione attività che copre i mancati guadagni in caso di chiusura forzata e la tutela legale per controversie con clienti, fornitori o dipendenti.
Quali errori comuni commettono i nuovi ristoratori?
Gli errori più frequenti riguardano sottovalutazione dei costi, mancanza di pianificazione e scarsa attenzione alle normative locali.
Molti aspiranti ristoratori sottostimano i costi iniziali dimenticando spese come consulenze tecniche (2.000-5.000 euro), adeguamento locali (20.000-50.000 euro) e capitale circolante per i primi 6 mesi. Preparati a investire almeno il 30% in più del preventivato.
L'assenza di un'identità culinaria chiara e di un business plan dettagliato porta al fallimento entro 2 anni nel 60% dei casi. Definisci target, concept e posizionamento prima di iniziare qualsiasi pratica.
Trascurare la formazione del personale sull'HACCP e sul servizio causa problemi con i controlli ASL e recensioni negative. Investi almeno 500-1.000 euro per dipendente in formazione iniziale.
Non verificare preventivamente i vincoli urbanistici e acustici della zona può portare a costosi contenziosi. Controlla sempre il regolamento comunale su orari, dehors e musica prima di firmare contratti.
Questo è proprio uno degli aspetti che approfondiamo nel nostro business plan completo per aprire il tuo ristorante.
Esistono incentivi pubblici o agevolazioni fiscali?
- Regime forfettario - Aliquota ridotta al 5% per 5 anni (invece del 15%) per nuove attività con ricavi sotto 85.000 euro
- Nuova Sabatini - Contributi per acquisto macchinari e attrezzature fino a 4 milioni di euro con abbattimento tassi
- Resto al Sud - Fino a 50.000 euro a fondo perduto (60% per under 36) per aperture nel Mezzogiorno
- Fondo Impresa Femminile - Contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati per imprenditrici
- Credito d'imposta formazione 4.0 - Fino al 50% delle spese per formazione digitale del personale
- Bandi regionali - Ogni regione pubblica bandi specifici per la ristorazione con contributi dal 30 al 70%
- Garanzia Giovani - Incentivi per assunzione di giovani under 30 con sgravi contributivi triennali
- Microcredito - Prestiti fino a 40.000 euro senza garanzie reali per startup
Come garantire la conformità a normative urbanistiche e ambientali?
La conformità richiede verifiche preventive presso gli uffici comunali e rispetto di specifici parametri tecnici.
Inizia verificando la destinazione d'uso presso l'Ufficio Tecnico Comunale: il locale deve essere classificato C/1 (negozi e botteghe) o compatibile con l'attività di ristorazione secondo il Piano Regolatore. Alcuni comuni vietano nuove aperture in zone residenziali o centri storici.
Per l'impatto acustico, incarica un tecnico competente per la valutazione previsionale se prevedi musica, TV o impianti rumorosi. I limiti sono 55 dB diurni e 45 dB notturni in zone residenziali. Installa pannelli fonoassorbenti e limitatori sui diffusori.
La gestione rifiuti richiede contratti con ditte autorizzate per oli esausti (registro CONOE), rifiuti organici e raccolta differenziata. Conserva i formulari per 5 anni e compila il MUD annuale se superi 10 dipendenti.
Per le emissioni in atmosfera, le cappe devono rispettare le distanze minime (10 metri da finestre) e avere filtri a carboni attivi. Alcuni comuni richiedono autorizzazione specifica per cucine con potenza termica superiore a 35 kW.
Conclusione
Questo articolo ha uno scopo puramente informativo e non deve essere interpretato come una consulenza finanziaria. Si consiglia ai lettori di rivolgersi a un professionista qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento. Decliniamo ogni responsabilità per eventuali azioni intraprese sulla base delle informazioni fornite.
Aprire un ristorante in Italia richiede pazienza e precisione nel seguire tutti gli adempimenti normativi.
Con la giusta preparazione e supporto professionale, puoi trasformare il tuo sogno gastronomico in realtà rispettando tutte le regole.
Fonti
- Comunicazione nella Ristorazione - Procedure burocratiche e HACCP
- SumUp - Come aprire un ristorante
- TheFork Manager - Checklist completa apertura ristorante
- Impresa in un giorno - Licenze e permessi
- Fiscozen - Codice ATECO ristorante
- Gruppo Minerva - Certificato HACCP ristorazione
- Forniture Alberghiere - Polizze assicurative obbligatorie
- Panorama Chef - Normative per la ristorazione
- Mio Assicuratore - Assicurazione ristorante
- Il Mio Business Plan - Business plan ristorante