Un business plan adatto al tuo negozio di scarpe

Tutto ciò di cui hai bisogno per avviare un’attività redditizia.

Quali sono le agevolazioni per aprire un negozio di scarpe?

Questo articolo è stato scritto dal nostro esperto che sta analizzando il settore e aggiornando costantemente il nostro business plan per un progetto di negozio di scarpe.

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Aprire un negozio di scarpe in Italia significa confrontarsi con un settore competitivo ma ricco di opportunità, soprattutto se si conoscono tutte le agevolazioni fiscali e i contributi disponibili.

Le istituzioni italiane mettono a disposizione numerosi strumenti di sostegno per chi vuole avviare un'attività commerciale nel settore calzaturiero: dal regime forfettario che consente di pagare solo il 5% di tasse per i primi cinque anni, ai contributi a fondo perduto che possono coprire fino al 90% delle spese di avvio. Esistono inoltre incentivi specifici per giovani imprenditori, donne e attività localizzate in determinate aree geografiche.

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Sommario

Le agevolazioni per aprire un negozio di scarpe in Italia sono numerose e diversificate, spaziando da benefici fiscali a contributi diretti.

Conoscere tutte le opportunità disponibili può fare la differenza tra un investimento sostenibile e un rischio finanziario eccessivo.

Tipo di Agevolazione Beneficio Durata/Limiti
Regime Forfettario Tassazione al 5% poi 15% 5 anni, max 85.000€ ricavi
Contributi a fondo perduto Fino al 90% spese ammissibili Variabile per bando
Esonero contributivo dipendenti Fino al 100% contributi INPS 36-48 mesi per under 36
Incentivi regionali/comunali Contributi per affitto e ristrutturazione Fino al 50% del canone
Finanziamenti agevolati Tasso zero o ridotto Per arredamento e attrezzature
Fondo impresa femminile Contributi e finanziamenti Per attività gestite da donne
ON - Nuove imprese Fino al 90% copertura spese Per giovani 18-35 anni

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Qual è il regime fiscale agevolato per chi apre un nuovo negozio di scarpe?

Il regime forfettario rappresenta l'opzione fiscale più vantaggiosa per chi apre un nuovo negozio di scarpe, offrendo una tassazione ridotta al 5% per i primi cinque anni di attività.

Dopo i primi cinque anni, l'aliquota sale al 15%, comunque molto più conveniente rispetto al regime ordinario. Il limite di ricavi annui per accedere a questo regime è fissato a 85.000 euro, cifra che copre la maggior parte delle piccole attività commerciali nel settore calzaturiero.

Oltre alla tassazione agevolata, il regime forfettario prevede l'esenzione dall'IVA e notevoli semplificazioni contabili, eliminando l'obbligo di tenere i registri IVA e semplificando la gestione amministrativa. È comunque necessaria l'iscrizione obbligatoria all'INPS e, se previsto dalla natura dell'attività, all'INAIL.

Per accedere al regime forfettario è sufficiente indicare questa scelta nella dichiarazione di inizio attività o nella prima dichiarazione dei redditi, comunicando il codice attività 47.72.10 specifico per il commercio al dettaglio di calzature e accessori.

Ci sono contributi a fondo perduto disponibili per l'apertura di un negozio di calzature?

Sono disponibili numerosi contributi a fondo perduto per l'apertura di un negozio di scarpe, erogati attraverso bandi nazionali, regionali e comunali specificamente rivolti alle nuove attività commerciali.

I contributi possono coprire diverse tipologie di spese: arredamento del negozio, acquisto di attrezzature (scaffali, casse, sistemi di sicurezza), software gestionali, consulenze professionali, spese per il marketing iniziale, canoni di affitto e persino l'acquisto del locale commerciale. La percentuale di copertura varia generalmente dal 30% al 90% delle spese ammissibili.

Per accedere ai contributi è necessario presentare una domanda completa che include un business plan dettagliato, la documentazione anagrafica e fiscale, i preventivi delle spese da sostenere e spesso una relazione tecnica sull'attività che si intende avviare. È fondamentale rispettare le scadenze dei bandi e presentare la documentazione nei tempi stabiliti.

I bandi sono pubblicati sui portali di Invitalia, sui siti delle Regioni e dei Comuni, e spesso prevedono priorità per determinate categorie come giovani imprenditori, donne, persone con disabilità o attività localizzate in aree economicamente svantaggiate.

Come funzionano gli incentivi regionali o comunali per i nuovi esercizi commerciali?

Gli incentivi regionali e comunali rappresentano una risorsa importante per chi apre un negozio di scarpe, con programmi specifici che variano significativamente tra le diverse aree geografiche italiane.

Alcune regioni come l'Emilia-Romagna hanno attivato programmi specifici per contrastare la desertificazione commerciale nei centri storici, offrendo contributi per l'apertura di nuovi esercizi commerciali in determinate zone. I contributi possono coprire una parte dei tributi comunali (TARI, IMU), canoni di affitto, spese per la ristrutturazione del locale e investimenti in tecnologie innovative.

I comuni spesso integrano questi incentivi con misure locali, come la riduzione delle imposte comunali per i primi anni di attività, agevolazioni per l'occupazione del suolo pubblico (dehors, vetrine), contributi per la digitalizzazione dell'attività e programmi di promozione del commercio locale.

Per accedere agli incentivi è necessario consultare regolarmente i siti web del proprio comune e della regione di appartenenza, poiché i bandi hanno spesso scadenze ravvicinate e requisiti specifici legati alla localizzazione dell'attività, al tipo di servizi offerti e alle caratteristiche dell'imprenditore.

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Quali sono le agevolazioni per l'affitto o l'acquisto del locale commerciale?

Tipo di Agevolazione Beneficio Requisiti
Bonus affitto negozi Fino al 50% del canone primo anno Aree specifiche, locali sfitti da 2+ anni
Bonus Sud Agevolazioni acquisto/affitto Localizzazione nel Mezzogiorno
Incentivi comunali Riduzione tributi locali Centri storici, aree degradate
Contributi regionali Sostegno spese ristrutturazione Programmi anti-desertificazione
Agevolazioni bancarie Mutui a tasso agevolato Convenzioni con enti locali
Credito d'imposta Detrazione spese affitto Prime attività in determinate zone
Fondo di garanzia Garanzia su finanziamenti Piccole e medie imprese

È possibile accedere a finanziamenti agevolati per arredamento e attrezzature?

Esistono diverse opportunità di finanziamento agevolato specificamente dedicate all'acquisto di arredamento e attrezzature per negozi di scarpe, con condizioni particolarmente vantaggiose per le nuove attività.

I finanziamenti a tasso zero rappresentano l'opzione più conveniente, spesso abbinati a contributi a fondo perduto che possono coprire fino al 50% delle spese ammissibili. Le spese finanziabili includono scaffalature, espositori, casse automatiche, sistemi di sicurezza, software gestionali, impianti di illuminazione, climatizzazione e tutti gli arredi necessari per l'allestimento del punto vendita.

Questo è proprio uno degli aspetti che approfondiamo nel nostro business plan completo per aprire il tuo negozio di scarpe.

I tetti massimi di finanziamento variano in base al bando specifico e alla dimensione dell'attività, generalmente oscillando tra 25.000 e 200.000 euro. I tempi di erogazione sono solitamente compresi tra 60 e 180 giorni dall'approvazione della domanda, previa presentazione della documentazione di spesa e verifica dell'effettivo utilizzo dei fondi.

Per accedere ai finanziamenti è necessario presentare preventivi dettagliati delle spese da sostenere, un piano di ammortamento dell'investimento e spesso una garanzia bancaria o fideiussoria a copertura dell'importo finanziato.

Ci sono sgravi fiscali per i primi anni di attività?

I primi anni di attività di un negozio di scarpe possono beneficiare di significativi sgravi fiscali che vanno oltre il regime forfettario, particolarmente vantaggiosi per chi assume dipendenti.

Gli sgravi sui contributi INPS per giovani imprenditori prevedono riduzioni fino al 100% dei contributi dovuti per i primi 12-24 mesi di attività. Per le nuove imprese che assumono il primo dipendente, è previsto un esonero contributivo che può durare fino a 18 mesi, con una riduzione progressiva negli anni successivi.

L'apprendistato professionalizzante offre condizioni particolarmente vantaggiose, con contribuzione ridotta o completamente azzerata per i primi 3 anni nelle microimprese. Questo strumento è ideale per formare personale specializzato nella vendita di calzature, beneficiando contemporaneamente di significativi risparmi contributivi.

Per le assunzioni a tempo indeterminato di giovani under 36, è previsto un esonero contributivo del 100% per un massimo di 36 mesi (48 mesi nel Sud Italia), con un tetto massimo di 8.000 euro annui per dipendente. Questi incentivi si applicano anche alle trasformazioni di contratti a tempo determinato in indeterminato.

Come ottenere agevolazioni per l'assunzione dei primi dipendenti?

  • Esonero contributivo giovani under 36: Riduzione del 100% dei contributi INPS per 36 mesi (48 nel Sud), massimo 8.000€ annui per dipendente
  • Incentivo primo dipendente: Sgravio del 50% dei contributi per 18 mesi per aziende che non hanno mai avuto dipendenti
  • Apprendistato professionalizzante: Contribuzione ridotta del 10% per i primi 2 anni, poi normale aliquota
  • Incentivo donne disoccupate: Esonero del 50% per 18 mesi (24 nel Sud) per donne senza lavoro da oltre 6 mesi
  • Bonus assunzioni Sud: Esonero del 30% dei contributi per 36 mesi nelle regioni del Mezzogiorno
  • Incentivo trasformazione contratti: Esonero del 50% per 12 mesi per trasformazioni da tempo determinato a indeterminato
  • Sgravio NASPI: Riduzione del 50% dell'indennità di disoccupazione per 6 mesi in caso di assunzione di percettori NASPI

Sono previsti incentivi per attività gestite da giovani imprenditori o donne?

Gli incentivi per giovani imprenditori e donne rappresentano una delle categorie di agevolazioni più consistenti e accessibili per l'apertura di un negozio di scarpe in Italia.

Il programma "ON – Nuove imprese a tasso zero" è specificamente dedicato a imprese costituite da giovani tra i 18 e i 35 anni o da donne di qualsiasi età, offrendo una copertura fino al 90% delle spese ammissibili attraverso una combinazione di finanziamenti a tasso zero e contributi a fondo perduto. Il finanziamento può raggiungere i 3 milioni di euro, con una componente a fondo perduto che varia dal 35% al 50% dell'investimento totale.

Il Fondo impresa femminile prevede contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati specificamente per imprese guidate da donne, con particolare attenzione alle attività innovative e sostenibili. I contributi possono coprire fino all'80% delle spese per investimenti in beni strumentali, spese di gestione, servizi di consulenza e formazione del personale.

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Molte regioni hanno inoltre programmi specifici per l'imprenditoria giovanile e femminile, con bandi dedicati che prevedono condizioni ancora più vantaggiose rispetto ai programmi nazionali, spesso con procedure semplificate e tempi di valutazione ridotti.

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Quali sono i requisiti per accedere alle agevolazioni previste per il settore calzaturiero?

Categoria Requisiti Specifiche Documentazione Richiesta
Requisiti anagrafici Maggiore età, cittadinanza UE o permesso soggiorno Documento identità, codice fiscale
Requisiti fiscali Partita IVA attiva, no procedure concorsuali Visura camerale, certificato carichi pendenti
Codice ATECO 47.72.10 - Commercio dettaglio calzature Comunicazione inizio attività al SUAP
Localizzazione Rispetto vincoli urbanistici e commerciali Autorizzazioni comunali, SCIA
Dimensione aziendale Generalmente microimprese (max 10 dipendenti) Bilanci, dichiarazioni redditi
Business plan Piano economico-finanziario dettagliato Relazione tecnica, proiezioni finanziarie
Garanzie Fideiussioni per finanziamenti agevolati Polizze fideiussorie, garanzie bancarie

Come presentare correttamente la domanda per ottenere questi benefici?

La presentazione corretta della domanda per accedere alle agevolazioni richiede una preparazione accurata della documentazione e il rispetto scrupoloso delle procedure indicate nel bando di riferimento.

Il primo passo consiste nell'identificare il bando più adatto alla propria situazione, verificando attentamente i requisiti di accesso, le spese ammissibili e le scadenze. È fondamentale leggere integralmente il testo del bando e le FAQ eventualmente pubblicate dall'ente erogatore per evitare errori che potrebbero comportare l'esclusione.

La documentazione richiesta include tipicamente: business plan dettagliato con proiezioni finanziarie a 3-5 anni, preventivi delle spese da sostenere, documentazione anagrafica e fiscale del richiedente, visura camerale aggiornata, dichiarazione de minimis, DURC e spesso una relazione tecnica che descrive l'attività e la sua sostenibilità economica.

La compilazione della domanda deve essere effettuata online attraverso le piattaforme indicate dal bando (spesso sistemi regionali o nazionali) oppure tramite PEC, seguendo scrupolosamente le istruzioni fornite. È consigliabile conservare tutte le ricevute di invio e effettuare la presentazione con alcuni giorni di anticipo rispetto alla scadenza per evitare problemi tecnici dell'ultimo momento.

Quali sono le scadenze e i tempi per accedere alle agevolazioni disponibili?

Le scadenze per accedere alle agevolazioni variano significativamente in base al tipo di incentivo e all'ente erogatore, richiedendo un monitoraggio costante dei portali ufficiali per non perdere le opportunità disponibili.

I bandi nazionali di Invitalia hanno generalmente finestre di presentazione che durano 2-3 mesi, con scadenze che vengono comunicate con almeno 30 giorni di anticipo sui portali ufficiali. I bandi regionali possono avere cadenze annuali o semestrali, spesso concentrati nei mesi di marzo-maggio e settembre-novembre.

I tempi di valutazione delle domande oscillano tipicamente tra 60 e 180 giorni dalla scadenza del bando, a seconda della complessità della valutazione e del numero di domande presentate. Una volta ricevuta la comunicazione di esito positivo, i beneficiari hanno generalmente 30-60 giorni per accettare formalmente l'agevolazione e sottoscrivere i contratti di finanziamento.

L'erogazione dei fondi avviene secondo modalità che variano per ogni bando: alcuni prevedono un anticipo del 20-30% alla sottoscrizione, altri richiedono la rendicontazione delle spese sostenute. È fondamentale rispettare i tempi previsti per la realizzazione del progetto, generalmente compresi tra 12 e 24 mesi dalla sottoscrizione del contratto.

Ci sono consulenze o sportelli pubblici che aiutano ad orientarsi tra le varie agevolazioni?

  1. Sportello Unico Attività Produttive (SUAP): Ogni comune dispone di questo sportello per tutte le pratiche amministrative relative all'apertura di attività commerciali, incluse informazioni sulle agevolazioni locali disponibili
  2. Camere di Commercio: Offrono servizi di orientamento gratuiti sui bandi e incentivi disponibili, con sportelli dedicati alle nuove imprese e consulenze personalizzate per la valutazione delle opportunità più adatte
  3. Confcommercio, CNA, Confesercenti: Le associazioni di categoria forniscono consulenza specializzata per la redazione di business plan, la presentazione di domande di finanziamento e il supporto nell'iter burocratico, spesso a costi ridotti per i nuovi associati
  4. Invitalia SpA: L'agenzia nazionale per lo sviluppo offre sportelli informativi gratuiti e servizi di assistenza tecnica per i propri bandi, con consulenti specializzati che supportano gli imprenditori nelle diverse fasi del processo
  5. Centri per l'Impiego: Forniscono informazioni specifiche sugli incentivi all'assunzione e supporto per l'utilizzo corretto dei contratti agevolati, con servizi di matching tra domanda e offerta di lavoro
  6. Fiscozen e piattaforme digitali: Offrono consulenze online gratuite o a pagamento per la valutazione delle agevolazioni fiscali più convenienti e supporto nella gestione amministrativa delle pratiche
  7. Incubatori e acceleratori d'impresa: Molti enti locali e università gestiscono programmi di supporto all'imprenditorialità che includono consulenza gratuita su finanziamenti e agevolazioni disponibili
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Conclusione

Aprire un negozio di scarpe in Italia significa poter contare su un sistema articolato di agevolazioni e incentivi che, se utilizzati correttamente, possono ridurre significativamente i costi di avvio e migliorare la sostenibilità economica dell'investimento. Dal regime forfettario che garantisce una tassazione agevolata per i primi anni, ai contributi a fondo perduto che possono coprire la maggior parte delle spese iniziali, le opportunità sono numerose e accessibili.

Questo è proprio uno degli aspetti che approfondiamo nel nostro business plan completo per aprire il tuo negozio di scarpe.

Il successo nell'accesso a queste agevolazioni dipende dalla capacità di navigare correttamente tra i diversi bandi disponibili, presentando domande complete e rispettando scrupolosamente tempi e procedure. L'investimento in una consulenza professionale qualificata rappresenta spesso la chiave per massimizzare i benefici ottenibili e evitare errori che potrebbero compromettere l'accesso ai finanziamenti.

Questo articolo ha uno scopo puramente informativo e non deve essere interpretato come una consulenza finanziaria. Si consiglia ai lettori di rivolgersi a un professionista qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento. Decliniamo ogni responsabilità per eventuali azioni intraprese sulla base delle informazioni fornite.

Fonti

  1. Bove Studio - Come aprire un'attività per la vendita di scarpe
  2. SumUp - Aprire partita IVA
  3. Lexdo - Agevolazioni prestiti giovani
  4. Societaria - Aprire negozio scarpe
  5. Sesvil - Contributi fondo perduto acquisto macchinari
  6. Confcommercio - Imprenditoria femminile
  7. Incentivi Impresa - Contributi a fondo perduto
  8. MIMIT - Fondo impresa femminile
  9. Fasi - Contributi esercizi commerciali piccoli comuni
  10. Invitalia - Nuove imprese a tasso zero
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