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Come sta andando il mercato import/export in Italia?

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Il mercato import/export italiano nel 2025 mostra una crescita solida con le esportazioni che raggiungono i 53,8 miliardi di euro mensili e una crescita del +3,2% nel primo trimestre.

I settori farmaceutico e dei mezzi di trasporto guidano questa espansione, mentre nuove opportunità emergono nei mercati OPEC e del Medio Oriente. Le sfide principali riguardano i costi logistici crescenti e la necessità di digitalizzazione dei processi doganali.

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Sommario

Il mercato import/export italiano nel 2025 presenta un quadro di crescita moderata ma sostenuta, con le esportazioni che hanno raggiunto 53,8 miliardi di euro mensili nel primo trimestre.

Questo articolo analizza in dettaglio i principali trend, opportunità e sfide per chi vuole entrare nel settore del commercio estero italiano.

Aspetto Dati Attuali 2025 Variazione vs 2024
Valore Esportazioni Mensili 53,8 miliardi di euro +3,2%
Settore Trainante Farmaceutico +41,9%
Mercato Principale Germania, Francia, USA USA: +11,8%
Importazioni Crescita extra-UE +18,0%
Tempo Sdoganamento Aereo 1-2 giorni lavorativi Stabile
Tempo Sdoganamento Marittimo 4-7 giorni lavorativi Stabile
Costi Avvio Attività 2.000-10.000 euro/anno +5% inflazione

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Qual è il valore attuale delle esportazioni italiane e quali sono i settori trainanti?

Le esportazioni italiane hanno raggiunto 53,8 miliardi di euro mensili a febbraio 2025, con una crescita del +3,2% rispetto al primo trimestre 2024.

Il settore farmaceutico guida la crescita con un impressionante +41,9%, seguito dai mezzi di trasporto (esclusi autoveicoli) al +21,2%. I metalli di base e prodotti in metallo registrano un +5,8%, mentre il comparto alimentare, bevande e tabacco cresce del +5,5%.

La proiezione per fine trimestre indica un valore annualizzato di 529 miliardi di euro, confermando la solidità del sistema export italiano. Questo trend positivo riflette la competitività delle aziende italiane nei settori ad alto valore aggiunto e tecnologico.

La diversificazione settoriale rappresenta un punto di forza, con performance positive che spaziano dal manifatturiero tradizionale ai comparti più innovativi come farmaceutica e tecnologie avanzate per i trasporti.

Quali sono i principali paesi di destinazione dell'export italiano?

Germania, Francia, Stati Uniti, Spagna, Svizzera, Paesi Bassi e Regno Unito rimangono i mercati di riferimento per l'export italiano.

Nel primo trimestre 2025, la crescita più significativa si registra verso i paesi OPEC (+16,8%) e il Medio Oriente (+13,7%). I paesi MERCOSUR mostrano un +12,9%, mentre gli Stati Uniti crescono dell'11,8% e la Svizzera dell'11,2%.

Spagna e Regno Unito registrano entrambi un incremento del +9,2%, confermando la ripresa dei rapporti commerciali post-Brexit. Tuttavia, si osservano flessioni significative verso Turchia (-17,8%), Russia (-17,1%) e Cina (-11,1%).

Questo scenario evidenzia una ricomposizione geografica dell'export italiano, con nuove opportunità nei mercati emergenti che compensano le difficoltà in alcuni paesi tradizionalmente importanti.

Come stanno evolvendo le importazioni italiane?

Le importazioni italiane nel 2025 mostrano un andamento complesso, con una crescita dell'8,8% in valore e del 4,1% in volume su base annua.

La dinamica principale è trainata dagli acquisti dai paesi extra-UE (+18,0%), mentre quelli dall'area UE crescono più moderatamente (+2,2%). Tuttavia, dati più recenti indicano anche una riduzione del 3,9% rispetto all'anno precedente.

Questa apparente contraddizione riflette la volatilità dei mercati internazionali e le diverse metodologie di rilevazione temporale. Il calo registrato è dovuto sia a una diminuzione dei volumi (-2,8%) sia dei valori medi unitari (-1,2%).

La crescita delle importazioni extra-UE suggerisce una diversificazione delle fonti di approvvigionamento, mentre la moderazione degli acquisti intra-UE potrebbe riflettere strategie di ottimizzazione dei costi da parte delle imprese italiane.

Quali settori registrano le maggiori difficoltà nelle importazioni?

I beni strumentali rappresentano il settore con maggiori difficoltà, registrando una crescita quasi nulla del +0,7%.

Settore Crescita 2025 Principali Criticità
Beni Strumentali +0,7% Rallentamento investimenti
Energia +4,5% Pressioni sui costi
Materie Prime -2,8% volumi Volatilità prezzi
Beni Intermedi -1,2% prezzi Dinamiche negative
Tecnologie Avanzate Variabile Dipendenza estera
Prodotti Alimentari Stabile Controlli qualità
Tessile-Abbigliamento Moderato Concorrenza asiatica
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Che impatto hanno i tassi di cambio sull'import/export italiano?

Il deprezzamento dell'euro rispetto al dollaro ha favorito l'export italiano, rendendo i prodotti più competitivi sui mercati extra-UE.

Questo vantaggio competitivo è particolarmente evidente negli Stati Uniti, dove l'export italiano registra una crescita dell'11,8%. Tuttavia, l'altra faccia della medaglia riguarda i costi crescenti delle importazioni denominate in dollari o renminbi.

Le imprese italiane che importano materie prime e beni intermedi stanno subendo una pressione sui margini, dovuta all'aumento dei costi di approvvigionamento. Questo fenomeno è particolarmente critico per i settori manifatturieri che dipendono fortemente da input esteri.

La gestione del rischio cambio diventa quindi cruciale per le aziende del settore import/export, richiedendo strategie di hedging e diversificazione valutaria sempre più sofisticate.

Come influenzano le politiche doganali il commercio estero italiano?

Nel 2025 sono entrate in vigore significative novità doganali che stanno rimodellando le procedure di import/export.

L'aggiornamento della Taric, l'informatizzazione dei tracciati di transito e la smaterializzazione delle bollette doganali rappresentano i principali cambiamenti operativi. Le nuove regole di origine per la Convenzione PEM hanno inoltre modificato alcuni flussi commerciali tradizionali.

L'accordo UE-Mercosur ha semplificato le procedure verso i paesi sudamericani, mentre le nuove disposizioni nazionali puntano alla digitalizzazione completa dei processi. Tuttavia, la crescente attenzione alla sostenibilità ambientale e sociale introduce nuovi requisiti di compliance.

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Quali sono i tempi medi di sdoganamento e spedizione?

I tempi di sdoganamento variano significativamente in base alla modalità di trasporto utilizzata.

  • Trasporto aereo: 1-2 giorni lavorativi per lo sdoganamento standard
  • Trasporto marittimo: 4-7 giorni lavorativi per le procedure complete
  • Trasporto terrestre: 2-3 giorni per merci UE, 3-5 giorni per extra-UE
  • Express courier: 24-48 ore per pacchi sotto i 150 euro
  • Merci pericolose: +2-3 giorni aggiuntivi per controlli speciali

Eventuali ritardi possono derivare da ispezioni su merci sensibili, documentazione incompleta o periodi di alta stagionalità. La digitalizzazione dei processi sta progressivamente riducendo i tempi, ma la complessità normativa richiede ancora attenzione particolare alla preparazione documentale.

Quali sono le principali sfide logistiche attuali?

Le imprese italiane dell'import/export affrontano sfide logistiche crescenti che impattano sui costi e sui tempi di consegna.

La congestione portuale rappresenta un problema ricorrente, con i principali hub italiani spesso sovraccarichi. L'aumento dei costi di trasporto e assicurazione, dovuto all'instabilità geopolitica, pesa significativamente sui margini operativi.

I controlli doganali più rigorosi, pur necessari per la sicurezza, causano rallentamenti nelle operazioni quotidiane. La necessità di digitalizzazione e tracciabilità delle spedizioni richiede investimenti tecnologici che molte PMI faticano a sostenere.

Le infrastrutture non sempre adeguate, specialmente nel Mezzogiorno, limitano l'efficienza del sistema logistico nazionale, mentre la carenza di personale specializzato in operazioni doganali complica ulteriormente il quadro operativo.

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Esistono incentivi fiscali per chi si lancia nell'import/export?

Il sistema degli incentivi italiani per l'import/export si basa principalmente sui finanziamenti agevolati SIMEST.

Questi strumenti coprono export, digitalizzazione, investimenti ESG, partecipazione a fiere, sviluppo e-commerce e internazionalizzazione. Le PMI innovative, giovanili, femminili o con sede al Sud possono accedere a quote a fondo perduto fino al 10%.

È prevista una riserva dedicata per imprese con interessi strategici in Balcani, Africa e America Latina, riconoscendo l'importanza geopolitica di questi mercati. I finanziamenti coprono diverse fasi del processo di internazionalizzazione.

Oltre agli incentivi nazionali, molte regioni offrono bandi specifici per l'export, con contributi che possono raggiungere il 50% delle spese sostenute fino a 12.000 euro per singolo progetto.

Quali prodotti Made in Italy crescono più rapidamente all'estero?

Il settore farmaceutico guida la classifica dei prodotti Made in Italy in crescita all'estero.

  1. Articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+41,9%)
  2. Mezzi di trasporto ad alto valore tecnologico (+21,2%)
  3. Prodotti alimentari e bevande di qualità (+5,5%)
  4. Design, moda e arredo di lusso (crescita sostenuta)
  5. Tecnologie green e sostenibilità ambientale
  6. Macchinari industriali specializzati
  7. Prodotti cosmetici e per la cura della persona

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Quanto costa avviare un'attività di import/export in Italia?

I costi per avviare un'attività di import/export variano significativamente in base al settore e alla complessità operativa.

Voce di Costo Range Minimo Range Massimo
Licenze e Autorizzazioni 500 euro 5.000 euro
Compliance e Consulenza 2.000 euro/anno 10.000 euro/anno
Partecipazione Fiere 3.000 euro 20.000 euro/evento
Software Gestionale 1.000 euro/anno 8.000 euro/anno
Assicurazioni 800 euro/anno 5.000 euro/anno
Marketing e Promozione 2.000 euro/anno 15.000 euro/anno
Capitale Circolante 10.000 euro 100.000 euro

Quali sono i canali B2B più efficaci per l'export?

Il panorama degli eventi B2B per l'export italiano nel 2025 offre opportunità diversificate per tutti i settori.

Go International (Milano, settembre 2025) rappresenta l'evento principale dedicato all'internazionalizzazione delle PMI, con focus su mercati emergenti e digitalizzazione. B2BConnect (Bergamo) si concentra sulle imprese manifatturiere con un approccio diretto al business matching.

Ecommerce HUB (Salerno) punta sull'export digitale e le strategie omnicanale, mentre Smau (Milano) abbina innovazione e digital transformation. Digital Innovation Days (Milano) esplora marketing, AI e sostenibilità nel contesto export.

Le Camere di Commercio italiane all'estero rimangono il canale più consolidato per assistenza strategica e operativa nei mercati target, offrendo conoscenza locale e network consolidati.

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Conclusione

Il mercato import/export italiano nel 2025 presenta opportunità concrete per chi vuole entrare nel settore, con una crescita del +3,2% delle esportazioni e settori trainanti come farmaceutico (+41,9%) e mezzi di trasporto (+21,2%). I mercati emergenti offrono le prospettive migliori, mentre la digitalizzazione dei processi doganali sta semplificando le operazioni. Tuttavia, l'aumento dei costi logistici e la necessità di compliance sempre più complessa richiedono una pianificazione attenta e competenze specialistiche per garantire il successo dell'attività.

Questo articolo ha uno scopo puramente informativo e non deve essere interpretato come una consulenza finanziaria. Si consiglia ai lettori di rivolgersi a un professionista qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento. Decliniamo ogni responsabilità per eventuali azioni intraprese sulla base delle informazioni fornite.

Fonti

  1. Sostegno Export - Export italiano primo trimestre 2025
  2. Trading Economics - Italy Exports
  3. Ministero Affari Esteri - Commercio estero gennaio-marzo 2025
  4. Export Planning - I mercati vincenti 2024
  5. Exportiamo - Export italiano in crescita
  6. SIMEST - Finanziamenti agevolati internazionalizzazione
  7. Assocamerestero - Calendario 2025 Made in Italy
  8. Arcom - Dogane novità 2025
  9. Tonlexing - Tempi sdoganamento
  10. YourBiz - Eventi B2B Italia 2025-2026
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