Questo articolo è stato scritto dal nostro esperto che sta analizzando il settore e aggiornando costantemente il nostro business plan per un progetto di poke bar.
Aprire un poke bar rappresenta una delle opportunità più interessanti nel settore della ristorazione veloce italiana.
Il successo di questo format hawaiano richiede però una pianificazione attenta e un investimento iniziale significativo che può variare dai 120.000 ai 250.000 euro. La scelta della location, l'acquisto delle attrezzature professionali e la gestione dei costi operativi sono elementi cruciali per garantire la redditività del business.
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Aprire un poke bar richiede un investimento iniziale compreso tra 120.000 e 250.000 euro, considerando tutte le voci di spesa necessarie.
I costi principali includono attrezzature professionali, ristrutturazione del locale, licenze e primo stock di materie prime.
Voce di Spesa | Costo Minimo (€) | Costo Massimo (€) |
---|---|---|
Investimento iniziale totale | 120.000 | 250.000 |
Attrezzature cucina | 30.000 | 60.000 |
Ristrutturazione e arredi | 30.000 | 70.000 |
Affitto mensile (zona centrale) | 1.500 | 4.000 |
Costo personale mensile | 5.000 | 9.000 |
Pasti giornalieri per break-even | 40 | 60 |
Margine netto per bowl | 20% | 25% |

Quanto costa aprire un poke bar da zero?
L'investimento iniziale per aprire un poke bar varia tra 120.000 e 250.000 euro per un locale di dimensioni medio-piccole.
Questa cifra comprende tutti i costi essenziali: affitto e deposito cauzionale per i primi mesi (6.000-20.000 euro), ristrutturazione completa del locale e arredi (30.000-70.000 euro), acquisto delle attrezzature professionali per la cucina (30.000-60.000 euro).
Le spese burocratiche includono licenze e autorizzazioni necessarie (2.000-5.000 euro), mentre per il primo stock di materie prime dovrai considerare 5.000-10.000 euro. Il budget per marketing iniziale e insegne si aggira sui 3.000-10.000 euro.
È fondamentale prevedere un fondo per imprevisti pari al 10% del budget totale, dato che spesso emergono costi non preventivati durante l'allestimento.
Quali attrezzature servono e quanto costano?
Attrezzatura | Costo Minimo (€) | Costo Massimo (€) |
---|---|---|
Banchi refrigerati e vetrine | 8.000 | 20.000 |
Frigoriferi e freezer professionali | 10.000 | 30.000 |
Abbattitore di temperatura | 2.000 | 5.000 |
Affettatrici e tritacarne | 1.000 | 3.000 |
Forni per cotture accessorie | 2.000 | 5.000 |
Lavastoviglie professionale | 2.000 | 4.000 |
Utensili e coltelleria | 2.000 | 5.000 |
Quale metratura minima è necessaria?
Per un poke bar funzionale servono almeno 60-90 metri quadrati totali, suddivisi strategicamente tra le diverse aree operative.
La sala clienti deve occupare 35-50 metri quadrati per garantire un flusso adeguato e spazio per 15-25 posti a sedere. L'area cucina e preparazione richiede 20-30 metri quadrati per ospitare tutte le attrezzature e permettere movimenti sicuri del personale.
Il magazzino e gli spogliatoi necessitano di 10-15 metri quadrati per lo stoccaggio delle materie prime e gli spazi per il personale. Per locali con servizio prevalentemente take-away, è possibile ridurre a 50-60 metri quadrati totali.
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Quanto costano licenze e autorizzazioni?
Le spese burocratiche per aprire un poke bar ammontano mediamente a 2.000-5.000 euro totali.
La registrazione dell'azienda e le spese legali comportano un costo di 2.000-5.000 euro, mentre per ottenere la licenza alimentare (SAB, HACCP, autorizzazioni ASL) dovrai investire 500-2.000 euro.
I permessi comunali e l'eventuale occupazione di suolo pubblico richiedono 300-1.000 euro. Non dimenticare le spese per SIAE (se prevedi musica) e CONAI per il packaging, che si aggirano sui 200-1.000 euro annui.
È consigliabile affidarsi a un commercialista specializzato in ristorazione per evitare ritardi e sanzioni durante l'iter burocratico.
Quanti dipendenti servono e quanto costano?
Un poke bar di piccole-medie dimensioni richiede 3-5 dipendenti per garantire un servizio efficiente durante tutti gli orari di apertura.
Il team minimo comprende 1-2 persone in cucina per la preparazione e assemblaggio delle bowl, 1-2 addetti alla sala e cassa per il servizio clienti, più un responsabile che coordini le operazioni.
Gli stipendi lordi mensili si aggirano sui 1.300-1.800 euro a persona, a cui vanno aggiunti contributi e oneri pari al 30-35% del lordo. Il costo mensile totale per il personale varia quindi tra 5.000 e 9.000 euro.
Durante i primi mesi di attività, molti proprietari scelgono di lavorare direttamente nel locale per contenere i costi del personale.
Quanto costa l'affitto in zona centrale?
L'affitto mensile per un locale di 60-100 metri quadrati in zona centrale di una città medio-grande varia tra 1.500 e 4.000 euro.
Le cifre più alte si registrano nei centri storici di Milano, Roma, Bologna e Firenze, dove la visibilità e il passaggio pedonale giustificano costi superiori. In città di medie dimensioni o zone semi-centrali, è possibile trovare soluzioni più economiche.
Al costo dell'affitto va aggiunto il deposito cauzionale, solitamente pari a 2-6 mensilità, e le spese condominiali che possono variare da 100 a 500 euro mensili.
La location rappresenta un fattore critico per il successo: un buon posizionamento può giustificare un affitto più alto se genera maggiori volumi di vendita.
Quanto costa l'allestimento di impianti e cucina?
L'allestimento completo degli impianti e della cucina professionale richiede un investimento di 15.000-45.000 euro.
L'impianto elettrico a norma per un'attività di ristorazione costa 5.000-15.000 euro, considerando la potenza elevata richiesta dalle attrezzature professionali e i sistemi di sicurezza obbligatori.
L'installazione della cucina professionale, comprensiva di allacciamenti idraulici, gas e posizionamento delle attrezzature, comporta una spesa di 10.000-30.000 euro.
È fondamentale rispettare tutte le normative HACCP e di sicurezza alimentare, che possono richiedere modifiche strutturali aggiuntive al locale.
Qual è il prezzo delle materie prime principali?
Materia Prima | Prezzo al kg (€) | Note |
---|---|---|
Riso per sushi | 2-4 | Qualità giapponese premium |
Salmone abbattuto | 25-35 | Qualità sashimi |
Tonno abbattuto | 18-28 | Yellowfin o Bluefin |
Verdure fresche | 2-5 | Avocado, cetrioli, carote |
Salse speciali | 3-8 | Soia, teriyaki, mayo piccante |
Edamame | 4-6 | Surgelati di qualità |
Alghe e condimenti | 15-25 | Nori, wakame, sesamo |
Quanti pasti servono per coprire i costi?
Per raggiungere il punto di pareggio, un poke bar deve vendere almeno 40-60 bowl al giorno.
Questo calcolo si basa su un prezzo medio di 10-13 euro per bowl e costi fissi mensili compresi tra 12.000 e 20.000 euro (affitto, personale, utenze, materie prime).
Con un margine netto del 20-25% per bowl, servono circa 1.200-1.800 vendite mensili per coprire tutti i costi operativi. Superata questa soglia, ogni bowl venduta contribuisce direttamente al profitto dell'attività.
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Dove acquistare il pesce e quanto costa conservarlo?
I principali canali di approvvigionamento per il pesce crudo sono grossisti ittici certificati, distributori specializzati in pesce abbattuto e piattaforme horeca online.
È fondamentale scegliere fornitori che garantiscano la tracciabilità completa e l'abbattimento secondo le normative vigenti. I costi del pesce variano in base alla stagionalità e alla qualità richiesta.
Per la conservazione serve un abbattitore di temperatura (2.000-5.000 euro) e celle frigorifere dedicate (5.000-15.000 euro). Il rispetto della catena del freddo è cruciale per la sicurezza alimentare e richiede monitoraggio costante delle temperature.
I costi energetici per la refrigerazione si aggirano sui 200-500 euro mensili, a seconda delle dimensioni degli impianti e dell'efficienza energetica.
Quanto investire in marketing nei primi sei mesi?
Il budget consigliato per marketing e pubblicità nei primi sei mesi è di 5.000-15.000 euro.
Questa cifra deve coprire la creazione dell'identità visiva del brand, le campagne sui social media (Instagram e TikTok sono fondamentali per i poke bar), il packaging personalizzato e le insegne esterne.
Le promozioni di lancio e le collaborazioni con influencer locali rappresentano investimenti strategici per far conoscere il nuovo locale. Il sito web e la presenza su piattaforme di delivery richiedono circa 2.000-3.000 euro iniziali.
È importante concentrare gli sforzi di marketing nel raggio di 2-3 km dal locale, puntando su visibilità locale e passaparola digitale.
Quanto può incassare un poke bar al giorno?
Un poke bar ben posizionato e avviato può incassare mediamente 500-1.500 euro al giorno, vendendo 50-120 bowl.
Il margine netto per ogni bowl si attesta sul 20-25% del prezzo di vendita, dopo aver sottratto i costi delle materie prime, del personale e della gestione operativa.
I giorni di maggior affluenza sono generalmente dal martedì al sabato, con picchi durante la pausa pranzo (12:00-14:30) e la cena (19:00-21:30). La domenica e il lunedì registrano solitamente volumi inferiori.
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Conclusione
Questo articolo ha uno scopo puramente informativo e non deve essere interpretato come una consulenza finanziaria. Si consiglia ai lettori di rivolgersi a un professionista qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento. Decliniamo ogni responsabilità per eventuali azioni intraprese sulla base delle informazioni fornite.
Aprire un poke bar rappresenta un'opportunità interessante nel panorama della ristorazione italiana, ma richiede una pianificazione accurata e un investimento iniziale significativo.
Il successo dipende dalla scelta della location, dalla qualità delle materie prime, dall'efficienza operativa e da una strategia di marketing mirata al target di riferimento.