Questo articolo è stato scritto dal nostro esperto che sta analizzando il settore e aggiornando costantemente il nostro business plan per un progetto di street food.
Aprire un'attività di street food richiede un investimento iniziale che varia tra 20.000 e 80.000 euro, considerando food truck, attrezzature, permessi e scorte iniziali.
La pianificazione accurata dei costi e la scelta delle attrezzature giuste sono fondamentali per il successo dell'attività. È essenziale considerare sia i costi di avvio che quelli operativi mensili per garantire la sostenibilità economica del progetto.
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Avviare un'attività di street food richiede un investimento iniziale compreso tra 20.000 e 80.000 euro, con costi variabili in base al tipo di mezzo e attrezzature scelte.
I costi fissi mensili oscillano tra 1.300 e 3.800 euro, mentre per essere redditizi è necessario vendere almeno 21 pasti al giorno con un margine medio del 75%.
Categoria | Costo minimo (€) | Costo massimo (€) | Note |
---|---|---|---|
Food truck usato | 10.000 | 40.000 | Opzione raccomandata per iniziare |
Food truck nuovo | 20.000 | 100.000+ | Personalizzazione completa |
Attrezzature professionali | 8.000 | 25.000 | Varia in base al tipo di cucina |
Licenze e autorizzazioni | 1.000 | 2.000 | SCIA, HACCP, SAB inclusi |
Prima fornitura materie prime | 1.000 | 2.000 | Scorte iniziali |
Costi fissi mensili | 1.300 | 3.800 | Carburante, assicurazione, manutenzione |
Investimento totale | 20.000 | 80.000 | Per attività standard |

Quanto costa avviare un'attività di street food?
L'investimento iniziale per avviare un'attività di street food in Italia varia tra 20.000 e 80.000 euro per un'attività di dimensioni standard.
Il costo del food truck rappresenta la voce di spesa principale: un mezzo usato costa tra 10.000 e 40.000 euro, mentre uno nuovo può arrivare fino a 100.000 euro o più. L'allestimento interno richiede un budget aggiuntivo di 5.000-15.000 euro, a seconda della complessità della cucina che si vuole realizzare.
Le attrezzature professionali rappresentano un altro investimento importante, con costi che oscillano tra 8.000 e 25.000 euro. A questo si aggiungono i costi per licenze e autorizzazioni (1.000-2.000 euro), la prima fornitura di materie prime (1.000-2.000 euro) e le spese per branding e marketing iniziale (1.000-2.000 euro).
È fondamentale considerare anche una riserva di liquidità per coprire i primi mesi di attività, quando i ricavi potrebbero essere ancora limitati.
Quali attrezzature sono indispensabili e quanto costano?
Le attrezzature essenziali variano in base al tipo di cucina, ma alcune sono considerate fondamentali per qualsiasi attività di street food.
Attrezzatura | Prezzo minimo (€) | Prezzo massimo (€) | Utilizzo |
---|---|---|---|
Friggitrice professionale | 1.000 | 5.000 | Fritture, patatine, fritti misti |
Piastra/griglia | 3.000 | 10.000 | Hamburger, panini, carne |
Frigorifero commerciale | 500 | 1.500 | Conservazione ingredienti freschi |
Congelatore | 500 | 1.500 | Conservazione prodotti surgelati |
Forno microonde commerciale | 200 | 1.000 | Riscaldamento rapido |
Lavastoviglie/stazione lavaggio | 1.000 | 5.000 | Pulizia utensili e stoviglie |
Generatore | 1.000 | 3.000 | Alimentazione elettrica autonoma |
Che tipo di food truck scegliere e a che prezzo?
La scelta del food truck dipende dal budget disponibile e dal livello di personalizzazione desiderato.
Per chi inizia con un budget limitato, un food truck usato rappresenta la soluzione più conveniente. I prezzi variano tra 10.000 e 40.000 euro per mezzi in buone condizioni e già parzialmente attrezzati. È importante verificare lo stato del motore, dell'impianto elettrico e delle attrezzature già installate.
Un food truck nuovo offre maggiori garanzie e possibilità di personalizzazione, ma il costo sale significativamente: da 20.000 euro per modelli base fino a oltre 100.000 euro per soluzioni premium completamente personalizzate. La scelta di un mezzo nuovo è consigliabile per chi ha un budget adeguato e vuole evitare problemi di manutenzione nei primi anni.
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Esistono anche soluzioni alternative come rimorchi e carrelli, con prezzi che partono da 6.800 euro per modelli base e arrivano a 25.000 euro per versioni più attrezzate.
Quali sono i costi fissi mensili da considerare?
I costi fissi mensili rappresentano una voce fondamentale nel business plan di uno street food e oscillano tra 1.300 e 3.800 euro al mese.
Voce di costo | Costo minimo mensile (€) | Costo massimo mensile (€) | Note |
---|---|---|---|
Carburante | 200 | 500 | Dipende da km percorsi |
Assicurazione | 100 | 300 | Veicolo + responsabilità civile |
Manutenzione | 100 | 300 | Ordinaria e straordinaria |
Affitto posteggio | 200 | 1.000 | Se previsto dalla location |
Utenze (gas, elettricità) | 100 | 200 | Quando non autonome |
Rifornimenti alimentari | 1.000 | 3.000 | Varia con il volume di vendite |
Licenze/permessi annuali | 100 | 200 | Costi rateizzati mensilmente |
Che permessi e licenze servono per operare legalmente?
Per operare legalmente con un'attività di street food in Italia sono necessari diversi permessi e licenze, con un costo totale medio di 1.000-2.000 euro.
- Licenza ambulante di tipo B: necessaria per attività itineranti, costo circa 200-400 euro
- SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività): da presentare al comune, costo 200-500 euro
- Autorizzazione sanitaria ASL: controllo igienico-sanitario, costo 300-600 euro
- Iscrizione INPS e INAIL: obbligatorie per l'attività, costi variabili
- Attestato HACCP: per manipolazione alimenti, costo 150-300 euro
- Patentino SAB (ex REC): per somministrazione alimenti e bevande, costo 200-400 euro
È importante verificare i requisiti specifici del comune dove si intende operare, poiché alcune normative possono variare a livello locale. I tempi di rilascio delle autorizzazioni possono richiedere da 30 a 90 giorni.
Quanto costa la consulenza e formazione necessaria?
La formazione professionale e la consulenza per avviare un'attività di street food richiedono un investimento di 500-2.000 euro complessivi.
I corsi di formazione professionale, come quello per diventare Street Food Specialist, costano tra 500 e 1.500 euro a seconda della durata e della scuola scelta. Questi corsi includono spesso anche la preparazione per ottenere l'attestato HACCP e il patentino SAB.
La consulenza per la redazione del business plan e l'avvio dell'attività può costare tra 500 e 2.000 euro, ma rappresenta un investimento importante per evitare errori costosi nelle fasi iniziali. Un consulente esperto può aiutare nella scelta delle location, nella definizione del menu e nella pianificazione finanziaria.
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Quante ore di lavoro sono richieste?
La gestione di un'attività di street food richiede un impegno considerevole, con 8-12 ore di lavoro al giorno in media.
La giornata tipo include diverse fasi: preparazione degli ingredienti (2-3 ore), spostamenti e allestimento (1-2 ore), servizio clienti (4-6 ore), pulizia e riordino (1-2 ore). Durante eventi speciali o fiere, il carico di lavoro può aumentare significativamente.
Nei periodi di picco, come weekend, feste patronali o eventi estivi, le ore di lavoro possono arrivare a 14-16 al giorno. È importante pianificare anche i giorni di riposo e la manutenzione del mezzo, che richiede tempo aggiuntivo.
La stagionalità influisce molto sui carichi di lavoro: l'estate e i mesi primaverili sono generalmente più intensi, mentre l'inverno può offrire più tempo per la manutenzione e la pianificazione.
Quanti pasti vendere per essere redditizi?
Per coprire i costi fissi e generare un utile minimo di 1.500 euro al mese, è necessario vendere circa 21 pasti al giorno.
Il calcolo si basa su questi parametri: costi fissi mensili di 2.500 euro, utile desiderato di 1.500 euro e margine medio per pasto di 7,50 euro (panino venduto a 10 euro con costo ingredienti di 2,50 euro). Il totale da generare è quindi 4.000 euro al mese.
Dividendo 4.000 euro per il margine di 7,50 euro, otteniamo 533 pasti al mese. Considerando 25 giorni lavorativi mensili, servono 21 pasti al giorno per raggiungere l'obiettivo. Questo numero può sembrare basso, ma bisogna considerare che nei giorni di scarso traffico le vendite possono diminuire significativamente.
Per aumentare la redditività è possibile puntare su prodotti con margini più alti o aumentare il numero di giorni lavorativi, partecipando a più eventi e fiere durante il mese.
Quali sono i prodotti più venduti nello street food?
I prodotti alimentari più richiesti nel settore dello street food italiano spaziano dalla tradizione alle novità gourmet.
- Panini gourmet: con ingredienti di qualità e combinazioni creative
- Hamburger e hot dog: classici sempre apprezzati, specialmente nelle versioni artigianali
- Pizza al taglio: facile da preparare e molto richiesta
- Fritti misti: olive ascolane, arancini, patatine, supplì
- Cucina regionale: arrosticini abruzzesi, lampredotto fiorentino, piadine romagnole
- Dolci tipici: cannoli siciliani, maritozzi, gelati artigianali
- Prodotti vegani e vegetariani: crescente richiesta di alternative plant-based
La scelta del menu deve considerare il target di clientela e la zona di operazione. Nelle aree turistiche funzionano bene i prodotti tipici regionali, mentre nei centri urbani sono più apprezzate le proposte innovative e gourmet.
Qual è il margine medio di guadagno?
Il margine lordo medio su un prodotto di street food varia tra il 60% e l'80%, rappresentando uno dei punti di forza del settore.
Prendiamo come esempio un panino gourmet venduto a 10 euro: il costo degli ingredienti si aggira intorno ai 2,50 euro (pane 0,80€, carne 1,20€, condimenti 0,50€), lasciando un margine lordo di 7,50 euro, pari al 75%. Questo margine deve coprire tutti i costi operativi: personale, carburante, ammortamenti, tasse.
Per i prodotti fritti il margine può essere ancora più alto: una porzione di patatine venduta a 4 euro ha un costo ingredienti di circa 0,80 euro, con un margine dell'80%. I dolci e le bevande offrono generalmente i margini più elevati, spesso superiori all'85%.
Questo è proprio uno degli aspetti che approfondiamo nel nostro business plan completo per aprire il tuo street food.
È importante monitorare costantemente i costi delle materie prime e adeguare i prezzi di vendita per mantenere margini sostenibili.
Quante persone servono per gestire l'attività?
Il numero di persone necessarie per gestire un food truck varia in base al volume di clientela e alla complessità del menu.
Nei momenti normali, 1-2 persone sono sufficienti per gestire l'attività: una persona si occupa della preparazione e cottura, mentre l'altra gestisce la cassa e il servizio clienti. Questa configurazione funziona bene per volumi di vendita fino a 30-40 pasti all'ora.
Nei momenti di punta, durante eventi, fiere o nei weekend, sono necessarie 2-3 persone per garantire un servizio efficiente. La terza persona può occuparsi della preparazione degli ingredienti, del rifornimento delle scorte e della pulizia in tempo reale.
Per attività che offrono menu complessi o servizi aggiuntivi come la consegna a domicilio, potrebbe essere necessario un team più numeroso. È importante formare adeguatamente tutto il personale sui protocolli HACCP e sulla gestione dell'attrezzatura professionale.
Quali sono le migliori location per uno street food?
La scelta della location è cruciale per il successo di un'attività di street food e può fare la differenza tra profitto e perdita.
- Fiere e festival del cibo: eventi specializzati che attirano il target giusto
- Mercati cittadini: posizioni fisse in centri storici o zone ad alta affluenza
- Eventi musicali e sportivi: concerti, partite, manifestazioni culturali
- Sagre paesane: eventi tradizionali con forte partecipazione locale
- Zone universitarie: target giovane con budget limitato ma volumi alti
- Aree industriali: pausa pranzo dei lavoratori, clientela abituale
- Zone turistiche: stazioni, aeroporti, centri storici
È fondamentale verificare sempre i regolamenti comunali e ottenere le autorizzazioni necessarie per ogni location. Alcune zone richiedono permessi speciali o hanno limitazioni sugli orari di operazione.
Conclusione
Aprire un'attività di street food richiede una pianificazione attenta e un investimento iniziale significativo, ma può rappresentare un'opportunità di business molto redditizia. I costi di avvio variano tra 20.000 e 80.000 euro, mentre i margini di guadagno del 60-80% offrono buone prospettive di redditività. La chiave del successo sta nella scelta delle attrezzature giuste, nell'ottenimento di tutti i permessi necessari e nella selezione di location strategiche. Con una gestione attenta dei costi fissi mensili e un menu ben strutturato, è possibile raggiungere l'obiettivo di vendere 21 pasti al giorno per generare un utile di 1.500 euro mensili.
Questo articolo ha uno scopo puramente informativo e non deve essere interpretato come una consulenza finanziaria. Si consiglia ai lettori di rivolgersi a un professionista qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento. Decliniamo ogni responsabilità per eventuali azioni intraprese sulla base delle informazioni fornite.
Il settore dello street food in Italia sta vivendo una crescita costante, spinto dalla ricerca di prodotti di qualità a prezzi accessibili e dalla flessibilità offerta dai food truck.
Prima di investire in questa attività, è essenziale valutare attentamente tutti i costi e le opportunità, considerando sia gli aspetti economici che quelli operativi per garantire il successo dell'iniziativa imprenditoriale.
Fonti
- TeamSystem - Aprire un food truck
- Bsness - Quanto costa avviare un food truck
- Il Mio Business Plan - Street food budget
- Aprire in Franchising - Guida completa street food
- CercoSocio - Street food
- YC Italia - Attrezzature per street food
- Metro - Attrezzature essenziali food truck
- Autoline24 - Rimorchi fast food
- TechFood - Avviare attività street food
- Accademia - Street Food Specialist