Un business plan adatto al tuo spazio di coworking

Tutto ciò di cui hai bisogno per avviare un’attività redditizia.

Quali finanziamenti per aprire uno spazio di coworking?

Questo articolo è stato scritto dal nostro esperto che sta analizzando il settore e aggiornando costantemente il nostro business plan per un progetto di spazio di coworking.

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Aprire uno spazio di coworking richiede una pianificazione finanziaria accurata e diverse opzioni di finanziamento.

Dal budget minimo di 25.000 euro ai finanziamenti pubblici, esistono molteplici strategie per avviare la tua attività senza investimenti personali eccessivi. Le opportunità spaziano dai prestiti bancari al crowdfunding, dalle partnership strategiche agli incentivi regionali.

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Sommario

Aprire uno spazio di coworking richiede un investimento minimo di circa 25.000 euro, ma esistono numerose alternative di finanziamento per ridurre l'esborso iniziale.

Dalle partnership strategiche ai finanziamenti pubblici, fino al crowdfunding e agli investitori privati, le opzioni sono molteplici per chi vuole avviare questa attività imprenditoriale.

Tipo di Finanziamento Budget Richiesto Tempi di Ottenimento Vantaggi Principali
Setup Minimo Essenziale 25.000€ Immediato Controllo totale, avvio rapido
Finanziamenti Pubblici 0-50.000€ 3-6 mesi Contributi a fondo perduto
Prestiti Bancari 10.000-100.000€ 1-3 mesi Importi elevati, tassi competitivi
Business Angel 20.000-200.000€ 2-6 mesi Mentorship e network
Crowdfunding 5.000-50.000€ 1-3 mesi Marketing integrato, community
Partnership 0-15.000€ 2-4 settimane Costi ridotti, sinergie
Subaffitto 0-10.000€ 1-4 settimane Investimento minimo, test mercato

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Qual è il budget minimo indispensabile per aprire uno spazio di coworking con il setup essenziale?

Il budget minimo per avviare uno spazio di coworking con setup essenziale si aggira intorno ai 25.000 euro per uno spazio di circa 150-200 metri quadrati.

Questa cifra copre l'affitto per i primi mesi, l'arredamento di base, le attrezzature tecnologiche fondamentali e le spese operative iniziali. Il costo dell'affitto rappresenta la voce più importante, stimabile tra 8-12 euro al metro quadro al mese nelle città italiane di media grandezza.

L'arredamento essenziale include scrivanie modulari, sedie ergonomiche, scaffalature e alcuni armadietti per un investimento di circa 8.000-10.000 euro. Le attrezzature tecnologiche comprendono connessione internet professionale, router Wi-Fi, stampante multifunzione e sistema di sicurezza per altri 3.000-4.000 euro.

Le spese di allestimento e prime operazioni (segnaletica, utenze, assicurazioni, marketing iniziale) completano il budget con circa 5.000-7.000 euro aggiuntivi.

Qual è il setup minimo vitale per iniziare subito un coworking con il minimo investimento possibile?

Il setup minimo per partire immediatamente comprende gli elementi indispensabili per offrire postazioni di lavoro funzionali e sicure.

  • Spazio a norma di almeno 150-200 metri quadri, facilmente accessibile e con parcheggio nelle vicinanze
  • Arredi basici: 15-20 scrivanie modulari, sedie ergonomiche certificate, alcuni armadietti condivisi
  • Connessione internet professionale con velocità minima di 100 Mbps e Wi-Fi stabile in tutto lo spazio
  • Stampante multifunzione con scanner e fotocopiatrice per uso condiviso
  • Illuminazione adeguata con luci LED e lampade da tavolo supplementari
  • Servizi igienici a norma con accessibilità per disabili
  • Segnaletica interna ed esterna professionale
  • Area relax con macchina del caffè, frigorifero e microonde

Questo setup permette di ospitare 15-25 persone simultaneamente e di iniziare a generare ricavi immediatamente con un investimento contenuto tra 20.000-25.000 euro.

Quali spese posso considerare facoltative o rimandabili nei primi mesi di attività?

Nei primi mesi di attività puoi rimandare diversi investimenti per concentrare le risorse sugli elementi essenziali del servizio.

Le sale riunioni attrezzate con tecnologie avanzate possono essere rimandate: inizialmente bastano 1-2 spazi separabili con pareti mobili e una semplice TV per le presentazioni. I costi per allestimenti professionali variano tra 5.000-15.000 euro per sala.

Gli arredi di design o personalizzati non sono prioritari: mobili funzionali e di qualità media permettono di risparmiare il 40-60% rispetto a soluzioni premium. Le dotazioni tecnologiche avanzate come proiettori 4K, smartboard e sistemi audio professionali possono aspettare.

I servizi aggiuntivi come catering interno, organizzazione eventi strutturata o community manager dedicato richiedono investimenti di 2.000-5.000 euro mensili che è meglio introdurre gradualmente. Anche gli investimenti pubblicitari importanti possono essere sostituiti inizialmente con social media marketing e passaparola.

Come posso aprire uno spazio di coworking senza mettere nemmeno un euro di tasca mia?

Esistono diverse strategie per avviare un coworking senza investimenti personali diretti, sfruttando partnership e accordi commerciali creativi.

Strategia Modalità Investimento Richiesto Tempi di Avvio
Subaffitto Condiviso Accordo con proprietari di spazi inutilizzati 0€ iniziali 2-4 settimane
Revenue Sharing Percentuale sui ricavi al posto dell'affitto 0€ iniziali 3-6 settimane
Partnership Aziendale Spazio fornito da azienda in cambio di servizi 0€ iniziali 4-8 settimane
Franchising Affiliazione a rete esistente con supporto 5.000-15.000€ 6-12 settimane
Crowdfunding Pre-vendita Vendita abbonamenti anticipati 0€ iniziali 8-12 settimane
Bartering con Fornitori Scambio visibilità/servizi con arredi 0€ iniziali 4-6 settimane
Incubatore/Acceleratore Supporto completo in cambio di equity 0€ iniziali 12-24 settimane
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Quali sono le principali alternative di finanziamento esterno per aprire uno spazio di coworking?

Le alternative di finanziamento esterno per un coworking spaziano da soluzioni tradizionali a opzioni innovative adatte a questo settore in crescita.

I prestiti bancari rappresentano la soluzione più classica, con importi da 10.000 a 100.000 euro e tassi di interesse tra il 3-8% annuo. Le banche richiedono garanzie personali o aziendali e un business plan dettagliato con proiezioni a 3-5 anni.

Il leasing operativo per arredi e attrezzature permette di distribuire i costi nel tempo: canoni mensili di 200-800 euro per pacchetti completi di arredamento e tecnologia. I finanziamenti peer-to-peer offrono tassi competitivi (4-12% annuo) con procedure semplificate e tempi di erogazione rapidi.

I business angel e investitori privati possono apportare 20.000-200.000 euro in cambio di quote societarie del 10-40%, offrendo anche mentorship e network di contatti. Il crowdfunding reward-based o equity permette di raccogliere 5.000-50.000 euro coinvolgendo la community locale.

Quali sono i finanziamenti pubblici disponibili per chi vuole avviare un coworking e quali sono i requisiti per ottenerli?

I finanziamenti pubblici per coworking sono numerosi e variano tra livello nazionale, regionale e comunale, con contributi che possono coprire il 50-80% dell'investimento totale.

I bandi regionali offrono contributi a fondo perduto da 10.000 a 100.000 euro per progetti di innovazione sociale, digitalizzazione e rigenerazione urbana. I requisiti comuni includono: partita IVA attiva, sede legale nella regione, presentazione di business plan dettagliato e impegno a creare almeno 2-5 posti di lavoro entro 24 mesi.

Le Camere di Commercio erogano voucher da 2.000 a 25.000 euro per spese di avvio, acquisto attrezzature e digitalizzazione. I bandi comunali si concentrano su rigenerazione di aree urbane degradate con contributi del 60-70% delle spese ammissibili.

I programmi nazionali come Smart&Start Italia e Resto al Sud offrono finanziamenti agevolati fino a 200.000 euro per startup innovative, con tassi zero e garanzie pubbliche. I tempi di istruttoria variano da 3 a 8 mesi.

Come funzionano i prestiti bancari per questo tipo di attività e quali sono i vantaggi e svantaggi?

I prestiti bancari per coworking seguono procedure standard per attività commerciali, con valutazioni specifiche sul modello di business e sostenibilità economica.

Aspetto Caratteristiche Vantaggi Svantaggi
Importi 10.000-500.000€ Flessibilità negli importi Garanzie personali richieste
Tassi di Interesse 3-8% annuo Tassi competitivi Costi fissi anche se non utilizzi
Durata 3-10 anni Rate diluite nel tempo Impegno a lungo termine
Garanzie Personali/ipotecarie Accesso a importi elevati Rischio patrimoniale personale
Tempi 30-90 giorni Procedure standardizzate Burocrazia complessa
Documentazione Business plan dettagliato Pianificazione forzata Costi di istruttoria
Flessibilità Rate fisse/variabili Deducibilità fiscale interessi Penali per estinzione anticipata

Quali sono le agevolazioni fiscali o i contributi a fondo perduto a cui potrei accedere?

Le agevolazioni fiscali e i contributi a fondo perduto per coworking si concentrano su innovazione, sostenibilità e impatto sociale del progetto.

I contributi a fondo perduto regionali vanno da 15.000 a 150.000 euro e coprono tipicamente il 50-70% delle spese ammissibili per arredi, attrezzature, ristrutturazioni e marketing iniziale. I criteri di selezione privilegiano progetti con forte impatto occupazionale e sociale.

Le agevolazioni fiscali per startup innovative includono: esenzione IRAP per i primi 4 anni, credito d'imposta del 30% per investimenti in ricerca e sviluppo, decontribuzione per nuove assunzioni a tempo indeterminato. Le imprese sociali beneficiano di ulteriori agevolazioni IRES.

Questo è proprio uno degli aspetti che approfondiamo nel nostro business plan completo per aprire il tuo spazio di coworking.

I voucher per la digitalizzazione coprono il 50-80% delle spese per software gestionali, sistemi di prenotazione online e infrastrutture tecnologiche, con massimali di 10.000-50.000 euro per progetto.

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Come posso convincere investitori privati o business angel a finanziare il mio coworking?

Per convincere investitori privati serve un approccio strutturato che dimostri chiaramente il potenziale di crescita e redditività del progetto coworking.

Il business plan deve evidenziare dati concreti sulla domanda locale: analisi demografiche del territorio, numero di freelance e startup, presenza di università o poli tecnologici nelle vicinanze. Gli investitori valutano positivamente mercati con almeno 500-1000 potenziali utenti nel raggio di 10 km.

Le proiezioni finanziarie devono mostrare breakeven entro 12-18 mesi e marginalità crescente: tasso di occupazione del 60% nel primo anno, 80% dal secondo anno, ricavi medi di 150-300 euro per postazione mensile. La scalabilità del modello attraverso servizi aggiuntivi e eventuale replicazione è fondamentale.

L'offerta agli investitori può prevedere quote societarie del 15-40% per investimenti di 25.000-150.000 euro, con exit strategy definite e possibili revenue sharing annuali del 8-15% nei primi anni.

Qual è un piano concreto di 30 giorni per partire da zero e iniziare a generare incassi subito?

Un piano di 30 giorni per lanciare rapidamente un coworking richiede azioni parallele e focus sugli elementi essenziali per iniziare a fatturare.

Settimana Giorni Azioni Principali Risultati Attesi
1 1-7 Ricerca location, analisi mercato locale, contatti proprietari 3-5 spazi visitati, contratto preliminare
2 8-14 Apertura partita IVA, preventivi fornitori, definizione partnership Pratiche burocratiche avviate, fornitori selezionati
3 15-21 Allestimento spazio, installazione internet, arredi base Spazio operativo al 70%, connettività attiva
4 22-28 Marketing pre-lancio, raccolta pre-iscrizioni, test servizi 20-30 potenziali clienti interessati
Lancio 29-30 Apertura ufficiale, prime fatturazioni, feedback raccolta 10-15 abbonati attivi, prime entrate

Quali tipi di partnership o collaborazioni potrebbero aiutarmi a ridurre i costi iniziali?

Le partnership strategiche permettono di ridurre significativamente i costi iniziali creando sinergie win-win con diversi attori del territorio.

I fornitori di arredi e tecnologia spesso accettano accordi di sponsorizzazione: fornitura gratuita o scontata del 30-50% in cambio di visibilità permanente nello spazio e referenze. Le aziende di telecomunicazioni offrono connettività gratuita per i primi 6-12 mesi in cambio di contratti pluriennali.

Le università e scuole di formazione portano studenti e ricercatori come utilizzatori fissi, garantendo occupazione base del 20-40% delle postazioni. Gli enti pubblici possono concedere spazi a canone agevolato (50-70% sotto mercato) per progetti con impatto sociale.

Questo è proprio uno degli aspetti che approfondiamo nel nostro business plan completo per aprire il tuo spazio di coworking.

Le associazioni professionali e le startup locali diventano partner commerciali: offrono servizi complementari (consulenza, formazione) e portano la loro community come potenziali clienti. I brand locali possono sponsorizzare eventi e servizi in cambio di marketing mirato.

Quali strategie posso adottare per raccogliere fondi attraverso crowdfunding e quali piattaforme sono più indicate?

Il crowdfunding per coworking funziona meglio con strategie reward-based che coinvolgono la community locale e offrono benefici tangibili ai sostenitori.

  1. Kickstarter e Indiegogo per campagne internazionali con obiettivi di 15.000-50.000 euro, ideali per progetti innovativi
  2. Produzioni dal Basso per progetti italiani con forte impatto sociale, obiettivi tipici di 5.000-25.000 euro
  3. Mamacrowd per equity crowdfunding con target di 50.000-300.000 euro, cessione del 10-25% delle quote
  4. Opstart per startup innovative con raccolta di 100.000-500.000 euro tramite equity
  5. Piattaforme locali regionali che offrono visibilità territoriale specifica

Le reward più efficaci includono: abbonamenti mensili scontati del 30-50%, accesso anticipato ai servizi, eventi esclusivi, merchandising personalizzato. La campagna deve durare 30-60 giorni con aggiornamenti settimanali e forte presenza sui social media.

Il video di presentazione deve mostrare lo spazio, il team, la community target e i benefici concreti per il territorio. L'obiettivo ottimale è il 120-150% del target minimo per dimostrare forte interesse del mercato.

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Conclusione

Aprire uno spazio di coworking con un budget limitato è assolutamente possibile grazie alle numerose alternative di finanziamento disponibili oggi in Italia. Dal setup minimo di 25.000 euro alle soluzioni a costo zero tramite partnership creative, le opzioni sono molteplici per ogni situazione finanziaria. I finanziamenti pubblici offrono opportunità concrete con contributi a fondo perduto significativi, mentre il crowdfunding e gli investitori privati permettono di coinvolgere la community e ottenere supporto oltre al capitale. La chiave del successo sta nella pianificazione accurata, nella scelta della strategia di finanziamento più adatta al proprio progetto e nella capacità di dimostrare la sostenibilità economica dell'iniziativa.

Questo è proprio uno degli aspetti che approfondiamo nel nostro business plan completo per aprire il tuo spazio di coworking.

Questo articolo ha uno scopo puramente informativo e non deve essere interpretato come una consulenza finanziaria. Si consiglia ai lettori di rivolgersi a un professionista qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento. Decliniamo ogni responsabilità per eventuali azioni intraprese sulla base delle informazioni fornite.

Fonti

  1. HubStrat - Come aprire un coworking: guida pratica
  2. Il Mio Business Plan - Requisiti coworking
  3. Cowo - Quanto occorre investire in un coworking
  4. Booking Ninjas - Come avviare uno spazio di coworking
  5. Unioncamere - Come aprire un coworking
  6. EasyHour - Coworking: trasforma il tuo spazio
  7. Il Mio Business Plan - Broker finanziamenti
  8. Cowo - Incentivi per coworking in Italia
  9. Regione Friuli Venezia Giulia - Incentivi industria
  10. AreaW - Agevolazioni start-up in coworking
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