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Come sta andando il mercato degli affitti brevi in Italia?

Questo articolo è stato scritto dal nostro esperto che sta analizzando il settore e aggiornando costantemente il nostro business plan per un progetto di casa vacanza.

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Il mercato degli affitti brevi in Italia sta attraversando una fase di maturazione, con prezzi che variano notevolmente tra le città e nuove normative che stanno ridisegnando il settore.

La crescita degli annunci continua ma si concentra principalmente nel Sud Italia, mentre le città d'arte del Centro-Nord mostrano segni di saturazione e maggiore selettività. La redditività rimane interessante, ma richiede sempre più professionalità e attenzione ai costi di gestione per mantenere margini sostenibili.

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Sommario

Il mercato degli affitti brevi in Italia nel 2025 presenta opportunità concrete ma richiede strategie sempre più raffinate.

I prezzi medi per notte variano da 52 euro a Bologna fino a oltre 200 euro a Venezia, mentre la crescita degli annunci si concentra nel Sud con Bari che registra +250%.

Indicatore Valore Medio Dettagli Specifici
Prezzo medio per notte €52-200 Bologna €52, Milano €92, Roma €95, Firenze €98, Venezia oltre €200
Tasso di occupazione annuo 55-56% Picchi in alta stagione, cali significativi in bassa stagione
Rendimento lordo annuo 6-12% Milano 6,9%, città d'arte fino al 12%, località balneari picchi superiori
Rendimento netto annuo 3-5% Dopo costi di gestione, tasse e commissioni piattaforme
Soggiorno medio 3,3 notti Variabile tra 2-4 notti nelle principali destinazioni
Commissioni piattaforme 15-20% Airbnb leader con 65% del mercato, Booking 24%
Costi gestione totali 45-70% Pulizia €20-50, commissioni 15-30%, manutenzione 10-20%

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Qual è l'andamento attuale dei prezzi medi per notte degli affitti brevi nelle principali città italiane?

I prezzi medi per notte negli affitti brevi italiani mostrano differenze significative tra le diverse destinazioni, con le città d'arte che comandano le tariffe più elevate.

Milano registra un prezzo medio giornaliero di circa 92 euro, mentre Roma si attesta sui 95 euro per notte. Firenze, una delle mete più ambite dai turisti internazionali, raggiunge i 98 euro di media giornaliera.

Bologna si conferma come una delle opzioni più accessibili tra le grandi città, con una tariffa media di 52 euro per notte. Al contrario, Venezia rappresenta il segmento premium del mercato, con tariffe che possono superare i 200 euro a notte durante l'alta stagione.

Le città del Sud Italia come Napoli, Palermo e Bari mantengono prezzi più contenuti rispetto alle destinazioni del Centro-Nord, offrendo opportunità interessanti per chi cerca rendimenti elevati con investimenti iniziali più contenuti.

Quanti nuovi annunci di affitti brevi vengono pubblicati ogni mese in Italia e in quali aree la crescita è più marcata?

Il mercato degli affitti brevi in Italia ha registrato una crescita esplosiva, con oltre 754.000 annunci attivi nel 2024, segnando un incremento del 52% rispetto al 2017.

La crescita più impressionante si concentra nelle città del Sud Italia: Bari guida la classifica con un aumento del 250%, seguita da Napoli con +98% e Catania con +90%. Questo trend evidenzia come il meridione stia emergendo come nuova frontiera del turismo di breve periodo.

Bologna e Rimini hanno registrato aumenti significativi grazie al turismo culturale, enogastronomico e balneare. La crescita mensile stimata si attesta tra il 10% e il 15% annuo nelle città più dinamiche, anche se non esistono dati ufficiali aggiornati con frequenza mensile.

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Qual è il tasso medio di occupazione mensile per gli affitti brevi nelle città turistiche italiane?

Il tasso di occupazione medio annuale per gli affitti brevi nelle città turistiche italiane si attesta intorno al 55-56%, con variazioni significative tra alta e bassa stagione.

Nelle principali destinazioni come Milano, Roma e Firenze, meno della metà degli appartamenti registra tassi di occupazione davvero significativi. Molte proprietà rimangono sottoutilizzate o addirittura vuote per lunghi periodi dell'anno.

La stagionalità influisce pesantemente su questi numeri: durante i mesi estivi e le festività le occupazioni possono raggiungere picchi dell'80-90%, mentre nei periodi di bassa stagione scendono drasticamente al 20-30%.

Questo dato sottolinea l'importanza di una gestione professionale e di strategie di pricing dinamico per massimizzare i ricavi durante tutto l'anno.

Quali sono le città italiane con la domanda più alta rispetto all'offerta nel settore degli affitti brevi?

Firenze e Venezia rappresentano i mercati con la domanda più elevata rispetto all'offerta disponibile, creando un equilibrio favorevole per i proprietari di immobili.

Firenze beneficia di una pressione turistica costante grazie al suo patrimonio artistico e culturale, con particolare concentrazione della domanda nel centro storico. Venezia mantiene una domanda stabile tutto l'anno, supportata sia dal turismo leisure che business.

Roma e Milano, pur avendo una domanda sostenuta da turisti e viaggiatori d'affari, mostrano un'offerta in crescita che sta creando maggiore competizione tra gli host. Bologna e Rimini stanno emergendo come destinazioni interessanti grazie a eventi, fiere e turismo enogastronomico.

La scelta della località giusta rappresenta uno dei fattori determinanti per il successo di un investimento negli affitti brevi.

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Qual è il rendimento medio annuo (lordo e netto) di un appartamento destinato agli affitti brevi in Italia?

I rendimenti degli affitti brevi in Italia variano significativamente in base alla location, con performance che possono essere molto interessanti se gestite correttamente.

Città Rendimento Lordo Annuo Rendimento Netto Stimato
Milano 6,9% 3,1%
Roma 8-10% 4-5%
Firenze 9-11% 4,5-5,5%
Venezia 10-12% 5-6%
Bologna 7-9% 3,5-4,5%
Rimini (località balneari) 10-15% 6-8%
Sud Italia (media) 8-12% 4-6%

Il rendimento netto tiene conto di tutti i costi operativi: commissioni delle piattaforme (15-20%), spese di pulizia, manutenzione, utenze e tassazione. Le località balneari possono raggiungere picchi di rendimento superiori grazie alla forte stagionalità estiva.

Quanto incide la stagionalità sulla redditività degli affitti brevi, mese per mese?

La stagionalità rappresenta uno dei fattori più critici nella gestione degli affitti brevi, con oscillazioni di redditività che possono superare il 300% tra alta e bassa stagione.

Durante i mesi di alta stagione (giugno-settembre per le destinazioni balneari, aprile-ottobre per le città d'arte), i ricavi possono rappresentare fino al 70-80% dell'incasso annuale totale. Le tariffe giornaliere aumentano del 150-200% rispetto ai periodi di bassa stagione.

I mesi invernali (novembre-febbraio) mostrano le performance peggiori, con occupazioni che scendono al 20-30% e tariffe ridotte del 40-50%. Gennaio e febbraio sono particolarmente critici per la maggior parte delle destinazioni italiane.

Per mitigare questo impatto, i proprietari più esperti adottano strategie di pricing dinamico, offerte last minute e diversificazione della clientela verso segmenti meno stagionali come i viaggi d'affari.

Qual è il soggiorno medio (in notti) degli ospiti nelle principali destinazioni italiane?

La durata media del soggiorno negli affitti brevi italiani si attesta su 3,3 notti, con variazioni minime tra le diverse destinazioni.

Le principali città d'arte come Roma e Milano registrano soggiorni compresi tra 2 e 4 notti, perfetti per weekend lunghi o brevi city break. Firenze e Venezia mantengono medie simili, con una leggera tendenza verso soggiorni più brevi di 2-3 notti.

Le destinazioni balneari e di montagna possono registrare soggiorni leggermente più lunghi durante i periodi di vacanza, arrivando a 4-5 notti di media. Questo dato influisce direttamente sui costi di gestione, in particolare sulle spese di pulizia e check-in/check-out.

La brevità dei soggiorni richiede un'organizzazione logistica efficiente e costi operativi ottimizzati per mantenere margini di profitto interessanti.

Qual è il profilo tipo del viaggiatore che prenota un affitto breve in Italia?

Il viaggiatore tipo degli affitti brevi in Italia è principalmente giovane-adulto (25-45 anni), con una crescente diversificazione tra clientela italiana e straniera.

  • Nazionalità: Principalmente italiani, ma in crescita la quota di tedeschi, francesi, spagnoli e inglesi
  • Tipologia: Giovani adulti, famiglie con bambini e gruppi di amici
  • Motivazioni di viaggio: Turismo culturale (40%), viaggi d'affari e bleisure (25%), studio e formazione (20%), eventi e matrimoni (15%)
  • Preferenze: Flessibilità negli orari, comfort domestico, posizione centrale, Wi-Fi veloce
  • Budget medio: €80-150 per notte per gruppi di 2-4 persone

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Qual è il tasso di cancellazione medio sulle piattaforme di affitti brevi in Italia?

Il tasso di cancellazione negli affitti brevi italiani si attesta mediamente tra il 5% e il 15%, variando significativamente in base alla politica di cancellazione adottata dall'host.

Le politiche flessibili (cancellazione fino a 24 ore prima) registrano tassi di cancellazione più elevati (10-15%), ma attraggono un maggior numero di prenotazioni. Le politiche moderate (cancellazione fino a 5 giorni prima) bilanciano flessibilità e sicurezza con tassi intorno al 7-10%.

Le politiche rigide o super-rigide riducono le cancellazioni al 3-7%, ma possono limitare il volume di prenotazioni, specialmente durante la bassa stagione. Eventi imprevisti come maltempo o scioperi possono aumentare temporaneamente questi tassi.

Una gestione attenta delle politiche di cancellazione rappresenta un equilibrio cruciale tra protezione dei ricavi e competitività sul mercato.

Quali sono i costi medi di gestione (pulizia, commissioni, manutenzione) per un affitto breve in Italia?

I costi di gestione di un affitto breve in Italia rappresentano una voce significativa che può arrivare al 45-70% dei ricavi lordi, richiedendo un'attenta pianificazione finanziaria.

Voce di Costo Importo/Percentuale Frequenza
Pulizia professionale €20-50 per soggiorno Ogni cambio ospiti
Commissioni piattaforme 15-20% sui ricavi lordi Ogni prenotazione
Property manager 20-30% sui ricavi lordi Servizio completo
Manutenzione e riparazioni 5-10% sui ricavi lordi Variabile
Utenze (luce, gas, acqua) 5-10% sui ricavi lordi Mensile
Assicurazione e tasse 3-8% sui ricavi lordi Annuale
Marketing e foto €500-2000 iniziale + 2-5% annuo Setup + aggiornamenti

La gestione fai-da-te può ridurre significativamente i costi, eliminando le commissioni del property manager, ma richiede tempo e competenze specifiche per mantenere standard elevati di servizio.

Ci sono stati cambiamenti recenti nella normativa italiana o locale che impattano la redditività o la legalità degli affitti brevi?

Il 2025 ha portato cambiamenti normativi significativi che stanno ridisegnando il panorama degli affitti brevi in Italia, con nuovi obblighi e restrizioni.

Il Codice Identificativo Nazionale (CIN) è diventato obbligatorio per tutti gli annunci, con sanzioni per chi non lo espone correttamente. Parallelamente, è stato introdotto il divieto di check-in remoto tramite keybox, rendendo obbligatoria l'identificazione diretta dell'ospite.

Diverse città hanno implementato limitazioni locali: Firenze e Venezia hanno introdotto restrizioni sul numero massimo di giorni di affitto breve nelle zone centrali. Alcune amministrazioni stanno valutando tasse di soggiorno aggiuntive e limitazioni agli affitti brevi nei centri storici.

Le piattaforme sono ora obbligate ad operare come sostituti d'imposta, semplificando gli adempimenti fiscali per i proprietari ma introducendo maggiore trasparenza sui redditi dichiarati. Questi cambiamenti richiedono una maggiore professionalizzazione del settore.

Quali piattaforme (es. Airbnb, Booking) generano il maggior volume di prenotazioni per gli affitti brevi in Italia?

Airbnb domina incontrastato il mercato italiano degli affitti brevi, concentrando oltre il 65% di tutti gli immobili presenti su piattaforme digitali.

Booking.com si posiziona come seconda opzione con circa il 24% degli annunci, beneficiando della sua forte presenza nel settore alberghiero e della fiducia dei viaggiatori business. Vrbo, HomeAway ed Expedia Group mantengono quote minoritarie ma in crescita.

La strategia multipiattaforma sta diventando sempre più comune tra i proprietari professionali, che utilizzano 2-3 canali simultaneamente per massimizzare la visibilità. Tuttavia, la gestione di più piattaforme richiede strumenti di channel management per evitare overbooking.

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Conclusione

Il mercato degli affitti brevi in Italia nel 2025 presenta opportunità concrete per chi si approccia con strategia e professionalità. Le differenze di prezzo tra le destinazioni offrono margini interessanti, mentre la crescita nel Sud Italia apre nuove possibilità di investimento.

La chiave del successo risiede nella scelta della location giusta, nella gestione efficiente dei costi operativi e nel rispetto delle nuove normative. I rendimenti netti del 3-6% rimangono competitivi, ma richiedono un approccio sempre più professionale per distinguersi in un mercato che sta maturando rapidamente.

Questo articolo ha uno scopo puramente informativo e non deve essere interpretato come una consulenza finanziaria. Si consiglia ai lettori di rivolgersi a un professionista qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento. Decliniamo ogni responsabilità per eventuali azioni intraprese sulla base delle informazioni fornite.

Fonti

  1. Idealista - Affitti brevi in Italia: quanto costano
  2. Business Coot - Studio di mercato affitti brevi Italia
  3. DITE-AiSRE - Evoluzione mercato Airbnb Italia
  4. Nomastay - Potenziale economico affitti brevi
  5. Avantio - Trend case vacanze
  6. Idealista - Tassi di occupazione affitti brevi
  7. LinkedIn - Rendimenti affitti brevi
  8. CasaIn24ore - Normative affitti brevi 2025
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