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Come sta andando il mercato all'ingrosso in Italia?

Questo articolo è stato scritto dal nostro esperto che sta analizzando il settore e aggiornando costantemente il nostro business plan per un progetto di commercio all'ingrosso.

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Il mercato all'ingrosso italiano rappresenta un settore strategico dell'economia nazionale, caratterizzato da una forte dinamicità e da profonde trasformazioni digitali in corso.

Questo settore, che ha registrato un fatturato complessivo superiore ai 661 miliardi di euro nel 2022, si trova oggi ad affrontare sfide legate alla digitalizzazione, alla sostenibilità e all'efficientamento delle catene logistiche. Per chi vuole entrare in questo mercato, è fondamentale comprendere le dinamiche attuali, i margini di profitto e le opportunità di crescita.

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Sommario

Il mercato all'ingrosso italiano presenta un panorama complesso con opportunità e sfide ben definite per i nuovi operatori.

I dati mostrano un settore in trasformazione, dove la digitalizzazione e l'efficienza operativa diventano sempre più cruciali per il successo.

Aspetto Dati Attuali Tendenze
Fatturato Totale 661+ miliardi € (2022) Crescita del 13%
Numero Aziende 468.630 (febbraio 2024) Lieve diminuzione (-5%)
Margini di Profitto Lordo: 20-30% / Netto: 5-10% Sotto pressione competitiva
Settore Agroalimentare 7 milioni tonnellate/anno 11 miliardi € di fatturato
Digitalizzazione In forte crescita Piattaforme B2B essenziali
Zone Più Attive Nord Italia (51%) Concentrazione logistica
Tempo Acquisizione Clienti 3-12 mesi Dipende dal settore

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Questo contenuto nasce proprio da quell'esperienza diretta: non ci limitiamo a consultare report e statistiche, ma raccogliamo anche feedback reali e aggiornati da chi lavora sul campo. Per garantire l'affidabilità dei dati, incrociamo sempre le nostre analisi con fonti autorevoli, che troverai indicate in fondo all'articolo.

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Se pensi che ci sia qualcosa da approfondire, scrivici pure: rispondiamo sempre entro 24 ore.

Quali sono i volumi di vendita attuali nel mercato all'ingrosso in Italia?

Il mercato all'ingrosso italiano registra volumi di vendita significativi, con un fatturato complessivo che ha superato i 661 miliardi di euro nel 2022.

Nel settore agroalimentare specificamente, i mercati all'ingrosso italiani movimentano circa 7 milioni di tonnellate di prodotti ogni anno. Questo corrisponde a un giro d'affari di circa 11 miliardi di euro tra tutti gli operatori coinvolti nella filiera. Il Mercato Ortofrutticolo all'Ingrosso di Milano da solo commercializza oltre 1 milione di tonnellate annue, confermandosi come il più grande d'Italia.

Il numero totale di aziende attive nel commercio all'ingrosso si attestava a 468.630 unità a febbraio 2024, escludendo il settore automotive. Nonostante una leggera contrazione nel numero di imprese (-5% tra 2021 e 2022), il fatturato del settore ha mostrato una crescita del 13%, indicando un processo di consolidamento con aziende più grandi e efficienti.

La concentrazione geografica vede il Nord Italia dominare con il 51% delle aziende, seguito dal Sud (25%) e dal Centro (20%). Le regioni con maggiore concentrazione sono Lombardia (79.549 aziende), Campania (62.680), Lazio (42.655) e Veneto (40.229).

Qual è stato l'andamento dei prezzi medi all'ingrosso negli ultimi 12 mesi?

L'andamento dei prezzi all'ingrosso ha mostrato una volatilità significativa negli ultimi 12 mesi, con variazioni settoriali importanti.

Nel settore agroalimentare, i prezzi all'ingrosso hanno registrato fluttuazioni mensili considerevoli. A dicembre 2024 si sono verificati cali per ortofrutta, latte e carne di pollo, mentre sono aumentati i prezzi delle carni bovine e dei formaggi stagionati DOP. Su base annua, l'aumento complessivo dei prezzi all'ingrosso agroalimentare è stato del +21% rispetto al 2023.

Per quanto riguarda l'energia, il PUN (Prezzo Unico Nazionale) dell'elettricità è passato da 0,11 €/kWh di gennaio 2024 a 0,14 €/kWh di gennaio 2025, registrando un incremento del +27% anno su anno. Analogamente, il PSV del gas è salito da 0,33 €/Smc a gennaio 2024 a 0,53 €/Smc a gennaio 2025, con un aumento del +60%.

Questi rincari energetici hanno avuto un impatto diretto sui costi operativi dei grossisti, influenzando i prezzi finali e comprimendo i margini di profitto. La seconda metà del 2024 ha visto un'accelerazione particolare degli aumenti, seguita da una parziale stabilizzazione nei primi mesi del 2025.

Quali sono le categorie di prodotti all'ingrosso più richieste oggi in Italia?

Le categorie di prodotti più richieste nel mercato all'ingrosso italiano variano significativamente per settore, con alcune tendenze consolidate.

Settore Categoria Principale Quota di Mercato
Agroalimentare Ortofrutta fresca Oltre 50%
Agroalimentare Prodotti ittici 15-20%
Agroalimentare Carni fresche 10-15%
Moda Abbigliamento e accessori Forte crescita 2025
Casa Arredamento e design In espansione
Tecnologia Elettronica di consumo Crescita stabile
Benessere Prodotti beauty e salute Trend positivo

Nel settore agroalimentare, l'ortofrutta fresca rappresenta oltre il 50% delle vendite nei mercati all'ingrosso, seguita da prodotti ittici, carni fresche e prodotti lattiero-caseari. La moda ha registrato una forte crescita delle vendite all'ingrosso nel 2025, mentre altre categorie emergenti includono prodotti per animali domestici, articoli di cancelleria e prodotti per il wellness.

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Quali sono le principali zone geografiche italiane dove il mercato all'ingrosso è più attivo?

La distribuzione geografica del mercato all'ingrosso italiano mostra una concentrazione prevalente nelle regioni settentrionali e in alcuni hub strategici del Centro-Sud.

  • Nord-Ovest: Lombardia in primis (Milano centro logistico nazionale), Piemonte con Torino come hub di riferimento
  • Nord-Est: Veneto con il porto di Venezia, Emilia-Romagna con Bologna snodo cruciale
  • Centro: Lazio con Roma e il CAR (Centro Agroalimentare Romano), Toscana con Firenze
  • Sud: Campania con Napoli e il CAAN, Puglia come porta verso i Balcani
  • Isole: Sicilia con Palermo e Catania, Sardegna con Cagliari

Il Nord Italia concentra complessivamente il 51% delle aziende all'ingrosso, beneficiando della vicinanza ai mercati europei, delle infrastrutture logistiche avanzate e della presenza di grandi centri di consumo. Milano in particolare si conferma come il principale hub logistico nazionale, con collegamenti efficienti verso tutta Europa.

Le zone più attive coincidono spesso con la presenza di grandi mercati all'ingrosso storici, come il CAR di Roma, il CAAN di Napoli e il Mercato Ortofrutticolo di Milano, che fungono da catalizzatori per l'intera filiera distributiva regionale.

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Chi sono i principali attori (aziende, gruppi, grossisti) del mercato all'ingrosso in Italia?

Il panorama degli operatori del mercato all'ingrosso italiano è caratterizzato da una forte diversificazione settoriale e da alcuni player dominanti.

Nel settore agroalimentare, i centri di riferimento includono il CAR (Centro Agroalimentare Romano), il CAAN di Napoli, il Mercato Ortofrutticolo di Milano e la rete Italmercati che collega 22 mercati all'ingrosso nazionali. Tra i grossisti specializzati emergono nomi come Bell Italia, Solina e Befer Fruit per il settore alimentare.

La grande distribuzione organizzata conta operatori come Conad, CRAI, Despar, Gruppo VéGé, Selex, Sigma, oltre alle catene Coop, Esselunga, Eurospin, Lidl e MD. Questi gruppi controllano una quota significativa del mercato e influenzano direttamente le dinamiche dell'ingrosso.

Nel settore moda e abbigliamento, il mercato è più frammentato tra brand italiani, grossisti specializzati e piattaforme B2B come Joor che facilitano gli scambi commerciali. Il comparto è caratterizzato da una forte presenza di aziende medio-piccole che operano su base regionale o nazionale.

La tendenza attuale mostra una crescente concentrazione, con il 0,9% delle aziende (quelle con fatturato superiore a 100 milioni) che detiene il 53% della quota di mercato totale, evidenziando una forte polarizzazione del settore.

Quanto tempo in media impiega un nuovo attore a trovare clienti nel mercato all'ingrosso italiano?

Il tempo medio per acquisire i primi clienti stabili nel mercato all'ingrosso italiano varia da 3 a 12 mesi, dipendendo da diversi fattori critici.

Per nuovi operatori con esperienza settoriale pregressa e una rete di contatti già sviluppata, il tempo si riduce significativamente a 3-6 mesi. Al contrario, chi entra completamente ex-novo nel mercato può richiedere fino a 12 mesi per stabilire relazioni commerciali solide e durature.

I fattori che influenzano maggiormente i tempi di acquisizione includono la complessità del prodotto offerto, la reputazione aziendale, le strategie di marketing adottate e la capacità di offrire condizioni competitive. Nel settore B2B dell'ingrosso, il ciclo di vendita è tipicamente più lungo rispetto al B2C, richiedendo un approccio strutturato e paziente.

Le strategie più efficaci per accelerare l'acquisizione clienti includono la partecipazione a fiere di settore, lo sviluppo di partnership con distributori esistenti, l'utilizzo di piattaforme digitali B2B e l'offerta di condizioni di prova vantaggiose per i primi ordini. La digitalizzazione sta progressivamente riducendo questi tempi, facilitando l'incontro tra domanda e offerta.

Quali sono i margini di profitto medi per un operatore all'ingrosso in Italia?

I margini di profitto nel commercio all'ingrosso italiano presentano una struttura caratteristica del settore, con margini lordi generalmente compresi tra il 20% e il 30%.

Tipologia Margine Range Percentuale Note
Margine Lordo 20-30% Prima dei costi operativi
Margine Netto 5-10% Dopo tutti i costi
Margine Distributore 3-30% Varia per prodotto/canale
Settore Alimentare 15-25% Margini più contenuti
Settore Non-Food 25-40% Margini più elevati
Prodotti di Nicchia 30-50% Specializzazione premia
Commodity 5-15% Margini sotto pressione

Il margine netto, quello che rimane effettivamente all'azienda dopo aver sostenuto tutti i costi operativi (logistica, personale, strutture, marketing), si attesta mediamente tra il 5% e il 10%. Questo dato varia significativamente in base alla gestione operativa, all'efficienza logistica e al settore di riferimento.

I margini sono sotto crescente pressione competitiva, sia per la concorrenza della grande distribuzione organizzata che per l'emergere dell'e-commerce. Le aziende più efficienti riescono a mantenere margini più elevati attraverso l'ottimizzazione dei processi, la digitalizzazione e la specializzazione in nicchie di mercato ad alto valore aggiunto.

Quali sono le principali difficoltà logistiche e operative che affrontano oggi i grossisti?

I grossisti italiani si trovano ad affrontare sfide logistiche e operative sempre più complesse in un mercato in rapida evoluzione.

I costi logistici rappresentano la principale criticità, con aumenti significativi per trasporti, stoccaggio e carburante che erodono i margini di profitto. L'inflazione dei costi energetici, con aumenti del 27% per l'elettricità e del 60% per il gas nell'ultimo anno, ha ulteriormente aggravato la situazione.

La volatilità dei prezzi delle materie prime e delle commodities rende difficile la pianificazione e la gestione degli stock. I grossisti devono costantemente bilanciare il rischio di rimanenze invendute con quello di rottura di stock, in un contesto di domanda sempre più imprevedibile.

La gestione della filiera e della tracciabilità, particolarmente critica nel settore agroalimentare, richiede investimenti tecnologici crescenti e competenze specializzate. Le normative sempre più stringenti sulla sicurezza alimentare e sulla sostenibilità ambientale aumentano la complessità operativa.

La concorrenza con la grande distribuzione organizzata e l'e-commerce costringe i grossisti a rivedere i propri modelli di business, spesso dovendo investire in digitalizzazione e servizi a valore aggiunto per mantenere la competitività.

Qual è il peso del digitale (piattaforme B2B, e-commerce) nel canale all'ingrosso in Italia?

La digitalizzazione del mercato all'ingrosso italiano è in forte accelerazione, rappresentando ormai una necessità strategica per rimanere competitivi.

Le piattaforme B2B e i marketplace digitali stanno diventando strumenti sempre più utilizzati per la gestione degli ordini, la logistica e la tracciabilità. Queste soluzioni permettono di ottimizzare i processi, ridurre i costi operativi e migliorare la relazione con i clienti attraverso servizi più efficienti e personalizzati.

L'e-commerce all'ingrosso sta emergendo come standard, soprattutto per i prodotti alimentari e di largo consumo. Anche se la quota rispetto al totale degli scambi è ancora in fase di sviluppo, la crescita è esponenziale, trainata dalle nuove generazioni di imprenditori più inclini all'adozione di tecnologie digitali.

La transizione digitale viene percepita come una necessità per restare competitivi e migliorare l'efficienza operativa. Le aziende che investono in digitalizzazione registrano mediamente performance migliori in termini di acquisizione clienti, gestione degli stock e ottimizzazione dei margini.

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Quanto costa mediamente l'avvio di un'attività nel mercato all'ingrosso in Italia?

I costi di avvio di un'attività nel mercato all'ingrosso italiano variano significativamente in base alle dimensioni e al settore di riferimento.

Per piccole attività, gli investimenti iniziali oscillano tipicamente da 50.000 a 200.000 euro. Questa cifra include l'allestimento di magazzini, l'acquisto dei primi stock di merce, i mezzi di trasporto necessari e l'implementazione di sistemi gestionali di base. Il settore di riferimento influenza notevolmente questi costi, con il settore alimentare che richiede investimenti aggiuntivi per celle frigorifere e sistemi di tracciabilità.

Per attività di maggiori dimensioni, gli investimenti possono facilmente superare il milione di euro, soprattutto quando sono necessari magazzini automatizzati, flotte di mezzi di trasporto e tecnologie digitali avanzate. La logistica rappresenta spesso la voce di costo più significativa, richiedendo fino al 40-50% dell'investimento totale.

Il fatturato di pareggio per una piccola attività si attesta mediamente intorno ai 50.000 euro mensili per coprire i costi fissi (affitti, personale, utenze, assicurazioni). Questo dato evidenzia l'importanza di una pianificazione finanziaria accurata e di una strategia commerciale efficace per raggiungere rapidamente il punto di equilibrio.

Quali sono le normative o certificazioni specifiche richieste per operare nel commercio all'ingrosso in Italia?

L'avvio di un'attività di commercio all'ingrosso in Italia richiede il rispetto di un quadro normativo ben definito e specifiche certificazioni settoriali.

  • Registrazione Camera di Commercio: Iscrizione obbligatoria al Registro Imprese con apertura partita IVA
  • Normative igienico-sanitarie: HACCP e sistemi di autocontrollo per il settore alimentare
  • Certificazioni di qualità: Biologico, DOP, IGP per prodotti specifici
  • Normative fiscali: Conformità alle disposizioni IVA e dichiarazioni periodiche
  • Sicurezza sul lavoro: Rispetto del D.Lgs. 81/2008 e formazione del personale
  • Normative ambientali: Gestione rifiuti e sostenibilità per alcuni settori
  • Autorizzazioni specifiche: REMIT per il settore energia, autorizzazioni sanitarie per farmaci

Per il settore agroalimentare sono obbligatori il rispetto delle normative igienico-sanitarie, l'implementazione del sistema HACCP e l'adozione di procedure di autocontrollo. Le certificazioni di qualità come biologico, DOP e IGP sono spesso necessarie per commercializzare prodotti specifici.

La conformità alle normative fiscali, di sicurezza sul lavoro e ambientali rappresenta un prerequisito fondamentale. Alcuni settori specifici, come l'energia, richiedono registrazioni presso autorità specializzate (REMIT per il mercato dell'energia).

Quanti nuovi operatori sono entrati nel mercato all'ingrosso italiano negli ultimi 2 anni?

I dati ufficiali sui nuovi operatori nel mercato all'ingrosso italiano degli ultimi 2 anni mostrano un panorama di trasformazione più che di semplice crescita numerica.

Secondo le statistiche Istat, il settore ha registrato una diminuzione del numero complessivo di aziende del 5% tra 2021 e 2022, passando da circa 481.000 a poco meno di 474.000 unità. Tuttavia, questo dato non riflette necessariamente una contrazione del mercato, ma piuttosto un processo di consolidamento e razionalizzazione.

Parallelamente alla diminuzione numerica delle aziende, si è registrata una crescita del fatturato complessivo del 13%, indicando che le aziende rimaste sul mercato sono diventate più grandi ed efficienti. Questo fenomeno è caratteristico di un mercato maturo che premia l'efficienza operativa e la capacità di innovazione.

L'ingresso di nuovi operatori è comunque favorito dalla presenza di mercati contigui, dalla capacità di offrire servizi innovativi e dall'adozione di tecnologie digitali. Le startup tecnologiche che sviluppano piattaforme B2B per l'ingrosso rappresentano una categoria emergente di nuovi player, pur non operando direttamente nel commercio tradizionale.

La forte spinta alla digitalizzazione e la necessità di adattarsi a nuovi modelli di business creano opportunità per operatori innovativi, anche se l'accesso al mercato richiede investimenti significativi e competenze sempre più specializzate.

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Conclusione

Il mercato all'ingrosso italiano si presenta come un settore dinamico e in trasformazione, caratterizzato da opportunità significative per chi sa navigarne le complessità. Con un fatturato superiore ai 661 miliardi di euro e una crescita del 13% nonostante la riduzione del numero di operatori, il settore premia chiaramente l'efficienza e l'innovazione.

Per i nuovi entranti, il successo dipende dalla capacità di adottare tecnologie digitali, ottimizzare i processi logistici e specializzarsi in nicchie ad alto valore aggiunto. I margini di profitto, pur sotto pressione competitiva, rimangono interessanti per chi riesce a differenziarsi e a costruire relazioni solide con la clientela.

La digitalizzazione non è più un'opzione ma una necessità, mentre la sostenibilità e la tracciabilità diventano fattori differenzianti sempre più importanti. Chi intende entrare in questo mercato deve pianificare investimenti adeguati e prepararsi a un percorso di crescita che richiede pazienza, competenze e una strategia ben definita.

Questo articolo ha uno scopo puramente informativo e non deve essere interpretato come una consulenza finanziaria. Si consiglia ai lettori di rivolgersi a un professionista qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento. Decliniamo ogni responsabilità per eventuali azioni intraprese sulla base delle informazioni fornite.

Fonti

  1. Italia Fruit - Mercati all'ingrosso sostenibilità e digitale
  2. Wine News - Rete mercati all'ingrosso Italia
  3. Abbrevia - Commercio all'ingrosso fatturato
  4. ISTAT - Commercio interno e altri servizi
  5. SOGEMI - Mercato Ortofrutticolo Milano
  6. ISMEA - Rapporto mercati all'ingrosso
  7. Luce Gas - Andamento prezzi energia
  8. Rinnovabili e Risparmio - Mercato energetico 2025
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