Un business plan adatto al tuo spazio di coworking

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Conviene aprire un coworking?

Questo articolo è stato scritto dal nostro esperto che sta analizzando il settore e aggiornando costantemente il nostro business plan per un progetto di spazio di coworking.

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Il mercato dei coworking in Italia è in forte crescita, con un aumento del 45,3% delle imprese attive negli ultimi cinque anni.

La redditività media si attesta intorno al 15% di margine netto, con un investimento iniziale che varia tra €25.000 e €37.000 per uno spazio di dimensioni standard. Il punto di pareggio viene raggiunto mediamente in 12 mesi con un tasso di occupazione dell'80-85%.

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Sommario

Il settore del coworking italiano mostra una crescita robusta con previsioni positive fino al 2030.

L'analisi dettagliata dei costi, margini e fattori di successo rivela opportunità concrete per chi vuole investire in questo mercato.

Aspetto Dato attuale Previsione/Target
Crescita mercato 2024-2030 €364,7 milioni (2024) €989,5 milioni (2030) - +171%
Investimento iniziale €25.000 - €37.000 Rientro in 12-24 mesi
Tasso di occupazione target 80-85% per spazi ben gestiti Break-even al 70%
Margine netto medio 15% dopo 2 anni Fino al 20% con diversificazione
Ricavi mensili esempio (50 postazioni) €11.000/mese all'80% occupazione Utile netto €5.000/mese
Tempo gestione quotidiana Non è attività passiva Richiede presenza costante
Churn rate sostenibile Massimo 5% mensile 3-4% per redditività ottimale

Chi c'è dietro a questo contenuto?

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Come abbiamo realizzato questo contenuto 🔎📝

Su Il Mio Business Plan conosciamo molto bene il mercato degli spazi di coworking in Italia. Ogni giorno analizziamo dati, osserviamo le tendenze e ci confrontiamo con imprenditori, investitori e professionisti del settore.

Questo contenuto nasce proprio da quell'esperienza diretta: non ci limitiamo a consultare report e statistiche, ma raccogliamo anche feedback reali e aggiornati da chi lavora sul campo. Per garantire l'affidabilità dei dati, incrociamo sempre le nostre analisi con fonti autorevoli, che troverai indicate in fondo all'articolo.

Abbiamo anche creato infografiche originali per aiutarti a visualizzare al meglio i dati più importanti. Tutti gli altri elementi grafici sono stati realizzati dal nostro team e aggiunti manualmente.

Se pensi che ci sia qualcosa da approfondire, scrivici pure: rispondiamo sempre entro 24 ore.

Quanto è cresciuto il mercato dei coworking in Italia e quali sono le previsioni fino al 2030?

Il mercato italiano dei coworking ha registrato una crescita eccezionale negli ultimi cinque anni, con il numero di imprese attive nel settore che è aumentato del 45,3%.

Nel 2024, le imprese registrate con codice ATECO 82.11 hanno raggiunto 5.978 unità, rispetto alle 4.114 del 2017. Parallelamente, gli addetti sono cresciuti del 32,2%, passando da 10.763 a 14.233 nello stesso periodo.

Il valore del mercato italiano è stimato crescere da €364,7 milioni nel 2024 a €989,5 milioni nel 2030, rappresentando un incremento del 171,3%. Questo dato si allinea con la crescita globale del settore, che dovrebbe passare da $17,25 miliardi nel 2024 a $41,38 miliardi nel 2030.

Le previsioni indicano una crescita annua costante del 21,3% a livello mondiale, trainata principalmente dall'aumento del lavoro ibrido e della digitalizzazione delle PMI italiane.

Qual è il tasso di occupazione medio degli spazi coworking e quale percentuale rappresenta il pareggio?

Gli spazi di coworking ben gestiti raggiungono un tasso medio di occupazione dell'85%, mentre il punto di pareggio si ottiene con un tasso di abbandono mensile (churn rate) non superiore al 5%.

Il break-even finanziario viene generalmente raggiunto con un'occupazione del 70-75% delle postazioni disponibili. Churn rate superiori al 5% mensile compromettono significativamente la redditività, mentre tassi inferiori al 3-4% indicano una gestione ottimale della community.

La stabilità dell'occupazione dipende fortemente dalla qualità dei servizi offerti e dalla capacità di creare una community solida. Spazi che organizzano eventi regolari e offrono servizi diversificati mantengono tassi di retention più elevati.

Questo è proprio uno degli aspetti che approfondiamo nel nostro business plan completo per aprire il tuo spazio di coworking.

Quali sono i margini di profitto per un coworking in città di medie dimensioni?

I margini di profitto per un coworking ben avviato in città di medie dimensioni si attestano su una forchetta del 15% di margine netto dopo i primi due anni di attività.

Il margine lordo medio varia tra il 50% e il 70%, mentre il margine netto dipende fortemente dalla gestione dei costi fissi, in particolare l'affitto del locale che può rappresentare fino al 24,7% dei costi totali.

Un esempio concreto: uno spazio che genera €40.000 mensili (200 membri a €200/mese) con costi operativi di €12.000-€20.000, lascia un utile netto tra €12.000 e €20.000. Questa performance è raggiungibile con un'occupazione dell'80% e una gestione efficiente dei costi variabili.

I coworking più redditizi sono quelli che diversificano le entrate con uffici privati (che rappresentano il 37% dei ricavi), sale riunioni e organizzazione di eventi aziendali.

Qual è l'investimento iniziale realistico e i tempi di rientro?

Tipologia di spazio Investimento iniziale Numero postazioni
Spazio base €25.000 10-15 postazioni
Spazio standard €36.800 20-25 postazioni
Spazio premium €50.000+ 30+ postazioni
Affitto mensile €2.000-€6.000 Varia per zona
Licenze/permessi €800 Costo una tantum
Marketing iniziale €2.000 Primi 6 mesi
Tempo di rientro 12-24 mesi Con gestione efficiente

Quali sono le principali voci di costo del primo anno?

La struttura dei costi di un coworking si divide tra costi fissi e variabili, con alcune voci che rappresentano percentuali significative del budget totale.

  • Affitto del locale: €2.000-€6.000 mensili nelle aree urbane, rappresentando spesso la voce più importante del budget
  • Personale (community manager): €1.500-€3.000 mensili per la gestione quotidiana e l'animazione della community
  • Utilità (luce, internet, riscaldamento): 25,4% dei costi totali, variabili in base all'utilizzo effettivo
  • Pulizie e manutenzione: €500-€1.000 mensili per mantenere gli spazi in condizioni ottimali
  • Assicurazioni e licenze: €800 per l'avvio, poi costi annuali di rinnovo
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Quali caratteristiche hanno i coworking di successo?

I coworking che hanno avuto successo negli ultimi anni condividono alcune caratteristiche fondamentali che li distinguono dalla concorrenza.

  1. Community building attivo: Organizzazione regolare di eventi di networking, con il 70% dei membri che trova nuovi clienti tramite la community
  2. Diversificazione delle entrate: Combinazione di postazioni aperte, uffici privati (37% dei ricavi) e servizi aggiuntivi come sale riunioni ed eventi
  3. Location strategica: Posizionamento in aree urbane con 100.000-500.000 abitanti, che garantisce maggiore redditività rispetto ai centri troppo piccoli o troppo grandi
  4. Design funzionale: Attenzione particolare a illuminazione, acustica e palette cromatica per creare un ambiente produttivo
  5. Tecnologia integrata: Sistemi di prenotazione automatizzati e AI per la gestione degli spazi

Perché i coworking falliscono nei primi due anni?

I motivi di fallimento più frequenti nei primi due anni di attività sono legati a errori di pianificazione e gestione operativa.

La sottostima dei costi rappresenta il principale fattore di rischio, con molti imprenditori che non considerano adeguatamente l'impatto dell'affitto (fino al 24,7% dei costi totali) e dei costi di gestione quotidiana. La gestione finanziaria inefficace porta spesso a problemi di liquidità nei primi mesi.

Il churn rate elevato, superiore al 5% mensile, indica problemi nella retention dei clienti e compromette la sostenibilità economica del progetto. Questo spesso deriva da una community poco coinvolgente o da servizi di qualità insufficiente.

La scelta di una location sbagliata, in zone poco accessibili o in mercati già saturi, rappresenta un errore strategico difficile da correggere una volta avviata l'attività.

Che tipo di persona è adatta a gestire un coworking?

Il profilo ideale del gestore di coworking combina competenze tecniche, soft skills e un mindset orientato al servizio e alle relazioni.

Le competenze fondamentali includono il networking e le relazioni pubbliche, essenziali per creare e animare la community. La gestione finanziaria è altrettanto importante per controllare i costi fissi e variabili e mantenere la redditività nel tempo.

Il mindset richiesto prevede flessibilità nell'adattare l'offerta alle esigenze dei membri, con particolare attenzione alle formule ibride che stanno diventando sempre più richieste. L'attenzione al design degli spazi e all'esperienza utente è cruciale per differenziarsi dalla concorrenza.

È importante sottolineare che gestire un coworking non è un'attività passiva: richiede presenza quotidiana per la gestione delle prenotazioni, l'organizzazione di eventi e la manutenzione degli spazi.

Quanto tempo richiede la gestione e si può considerare semi-passiva?

La gestione di un coworking non può essere considerata un'attività semi-passiva e richiede un impegno quotidiano costante.

Le attività quotidiane includono la gestione delle prenotazioni, l'accoglienza dei nuovi membri, la risoluzione di problemi tecnici e la manutenzione degli spazi. L'organizzazione di eventi di networking e l'animazione della community richiedono tempo e dedizione per mantenere alto il livello di engagement.

La presenza fisica del gestore o di un community manager è necessaria durante gli orari di apertura per garantire assistenza ai membri e mantenere il controllo operativo dello spazio. Questo rappresenta un costo fisso significativo che deve essere considerato nel business plan.

Questo è proprio uno degli aspetti che approfondiamo nel nostro business plan completo per aprire il tuo spazio di coworking.

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È più vantaggioso aprire un coworking nel 2025 rispetto al 2020?

Aprire un coworking nel 2025 presenta vantaggi significativi rispetto al 2020, principalmente grazie alla maturazione del mercato e all'aumento strutturale della domanda.

La domanda è cresciuta del 25% nel post-pandemia, con un aumento costante di freelance e lavoratori che adottano modalità ibride. Il mercato è più educato sui benefici del coworking, riducendo i costi di acquisizione clienti rispetto al 2020.

Nel 2020, il settore doveva affrontare la gestione emergenziale della pandemia e la concorrenza aggressiva di grandi player internazionali come WeWork, che ha successivamente dichiarato fallimento. Oggi il mercato è più stabile e frammentato, offrendo maggiori opportunità per operatori locali.

Le previsioni per il 2026 indicano una crescita del 21,3% globale, con focus particolare su tecnologie innovative (AI per gestione prenotazioni) e modelli ibridi che combinano spazi centrali e periferici per massimizzare la flessibilità.

Quali sono le alternative al coworking con maggior potenziale?

Le alternative al coworking tradizionale con maggiori potenzialità di profitto e scalabilità si concentrano su modelli ibridi e specializzati.

  • Spazi ibridi multifunzionali: Combinano coworking con servizi aggiuntivi come sale convegni, asili nido o spazi per eventi, diversificando le entrate e aumentando i margini
  • Niche coworking specializzati: Focalizzati su settori specifici (tech, design, legal) con tariffe premium e maggiore fidelizzazione
  • Kitchen coworking: Spazi condivisi per food entrepreneurs con attrezzature professionali
  • Wellness coworking: Integrano spazi di lavoro con servizi benessere (yoga, meditation rooms)
  • Franchise di coworking: Modelli replicabili con supporto del franchisor per ridurre i rischi operativi

Quanto si può guadagnare al mese con un coworking ben avviato?

Fonte di ricavo Dettaglio Ricavo mensile
Postazioni fisse 20 postazioni a €300/mese €6.000
Uffici privati 5 uffici a €600/mese €3.000
Servizi aggiuntivi Sale riunioni, eventi €2.000
Totale ricavi Con 80% di occupazione €11.000
Costi operativi Affitto, personale, utenze €6.000
Utile netto Dopo 2 anni di attività €5.000
Margine netto Percentuale sui ricavi 45%

Conclusione

Il mercato del coworking in Italia presenta opportunità concrete per imprenditori preparati, con una crescita prevista del 171% fino al 2030. L'investimento iniziale di €25.000-€37.000 può generare ritorni interessanti con margini netti del 15% dopo due anni, ma richiede una gestione attenta e competenze specifiche. La chiave del successo risiede nella creazione di una community solida, nella diversificazione delle entrate e nel controllo rigoroso dei costi operativi.

Questo articolo ha uno scopo puramente informativo e non deve essere interpretato come una consulenza finanziaria. Si consiglia ai lettori di rivolgersi a un professionista qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento. Decliniamo ogni responsabilità per eventuali azioni intraprese sulla base delle informazioni fornite.

Fonti

  1. Business Coot - Studio di mercato coworking Italia
  2. Italian Coworking - Redditività spazi coworking
  3. Il Mio Business Plan - Redditività coworking
  4. Changes Coworking - Come aprire un coworking
  5. Unioncamere - Come aprire un coworking
  6. Hubstrat - Guida pratica coworking
  7. Cowo - Investimento coworking
  8. Yoroom - Trends coworking 2025
  9. Flexas - Statistiche coworking
  10. Booking Ninjas - Futuro spazi coworking
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