Un business plan adatto al tuo commercio all'ingrosso

Tutto ciò di cui hai bisogno per avviare un’attività redditizia.

Cosa serve per comprare all'ingrosso?

Questo articolo è stato scritto dal nostro esperto che sta analizzando il settore e aggiornando costantemente il nostro business plan per un progetto di commercio all'ingrosso.

commercio all

Avviare un'attività di commercio all'ingrosso richiede una pianificazione accurata e investimenti significativi.

Il settore del commercio all'ingrosso in Italia rappresenta un pilastro dell'economia, con un fatturato che supera i 400 miliardi di euro annui e offre opportunità concrete per chi vuole intraprendere questa strada imprenditoriale.

Se vuoi davvero partire con il piede giusto, scarica il nostro business plan completo per aprire la tua attività di commercio all'ingrosso.

Sommario

Questa guida fornisce tutte le informazioni essenziali per avviare un'attività di commercio all'ingrosso in Italia.

Dall'investimento iniziale alle autorizzazioni necessarie, dalle attrezzature indispensabili alle strategie di vendita, ogni aspetto viene analizzato con dati concreti e cifre aggiornate al 2025.

Aspetto Investimento richiesto Dettagli principali
Budget iniziale totale 50.000 - 500.000 € Include locali, stock, attrezzature e autorizzazioni
Attrezzature base 5.000 - 20.000 € Scaffalature, transpallet, bilance, registratori
Spazio magazzino minimo 100 - 400 mq Varia secondo tipologia merceologica
Primo ordine fornitore 1.000 - 20.000 € MOQ dipende dal settore merceologico
Licenze e autorizzazioni 1.500 - 3.000 € Partita IVA, SCIA, registri fiscali
Margine di guadagno ideale 30% - 50% Varia secondo settore e strategia aziendale
Software gestionale 400 - 4.000 € annui ERP, fatturazione, CRM, e-commerce B2B

Chi c'è dietro a questo contenuto?

Il team di Il Mio Business Plan

Esperti di finanza, consulenza e scrittura professionale

Siamo un team di professionisti specializzati in finanza, consulenza aziendale, analisi di mercato e redazione di contenuti. Ogni giorno aiutiamo aspiranti imprenditori a partire con il piede giusto, offrendo business plan completi, ricerche di mercato dettagliate e proiezioni finanziarie affidabili. Il nostro obiettivo? Aumentare le tue possibilità di successo, evitarti gli errori più comuni e darti gli strumenti giusti per aprire — per esempio — un'attività di commercio all'ingrosso. Vuoi conoscerci meglio? Dai un'occhiata a chi siamo.

Come abbiamo realizzato questo contenuto 🔎📝

Su Il Mio Business Plan conosciamo molto bene il mercato del commercio all'ingrosso in Italia. Ogni giorno analizziamo dati, osserviamo le tendenze e ci confrontiamo con imprenditori, investitori e professionisti del settore.

Questo contenuto nasce proprio da quell'esperienza diretta: non ci limitiamo a consultare report e statistiche, ma raccogliamo anche feedback reali e aggiornati da chi lavora sul campo. Per garantire l'affidabilità dei dati, incrociamo sempre le nostre analisi con fonti autorevoli, che troverai indicate in fondo all'articolo.

Abbiamo anche creato infografiche originali per aiutarti a visualizzare al meglio i dati più importanti. Tutti gli altri elementi grafici sono stati realizzati dal nostro team e aggiunti manualmente.

Se pensi che ci sia qualcosa da approfondire, scrivici pure: rispondiamo sempre entro 24 ore.

Quanto budget serve per avviare un'attività di acquisto all'ingrosso?

Il budget necessario per avviare un'attività di commercio all'ingrosso varia da 50.000 a 500.000 euro, a seconda del settore, delle dimensioni del magazzino e del valore del primo stock di merce.

Le voci principali di spesa includono l'affitto o l'acquisto dei locali, che può rappresentare dal 15% al 30% dell'investimento iniziale. Il primo stock di merce costituisce generalmente la parte più consistente del budget, oscillando tra il 40% e il 60% del capitale disponibile.

Le attrezzature e i sistemi gestionali richiedono un investimento tra 5.000 e 20.000 euro per una struttura di medie dimensioni. Le licenze e autorizzazioni comportano costi burocratici iniziali di 1.500-3.000 euro, mentre le spese di consulenza e pratiche amministrative possono aggiungere altri 2.000-5.000 euro.

Per attività di piccole-medie dimensioni, un budget realistico si attesta tra 20.000 e 100.000 euro, ma può crescere rapidamente per settori ad alto valore come l'elettronica di consumo o per magazzini di grandi dimensioni che superano i 1.000 mq.

Quali sono le attrezzature indispensabili per gestire un magazzino all'ingrosso e i relativi costi?

Le attrezzature fondamentali per un magazzino all'ingrosso richiedono un investimento complessivo tra 5.000 e 20.000 euro per una struttura di medie dimensioni.

Attrezzatura Costo medio (€) Caratteristiche principali
Scaffalature industriali 1.000 - 5.000 Portata variabile, altezza regolabile, moduli componibili
Transpallet manuale 200 - 600 Capacità 2-3 tonnellate, essenziale per movimentazione
Carrello elevatore 2.000 - 10.000 Nuovo o usato, elettrico o diesel, altezza sollevamento 3-6m
Bilance industriali 200 - 1.000 Precisione variabile, interfaccia digitale, collegamento PC
Registratore di cassa 300 - 1.000 Obbligatorio per vendite dirette, collegamento fiscale
PC e software gestionale 500 - 2.000 Hardware adeguato, licenze software incluse
Imballatrici e etichettatrici 150 - 800 Per preparazione spedizioni e tracciabilità prodotti

Qual è la metratura minima consigliata per un magazzino all'ingrosso?

La metratura minima per un magazzino all'ingrosso dipende principalmente dalla tipologia di merce trattata e dal volume di vendite previsto.

Per piccole attività che trattano merce non ingombrante come abbigliamento, accessori o piccoli oggetti, sono sufficienti almeno 100-200 mq. Questa superficie permette di stoccare un assortimento base e gestire ordini per un fatturato annuo fino a 500.000 euro.

Settori come elettronica, casalinghi e alimentari richiedono spazi più ampi, indicativamente 200-400 mq, con aree separate per diversi tipi di prodotto. Gli alimentari necessitano spesso di zone refrigerate che richiedono ulteriore spazio e investimenti specifici.

L'altezza minima consigliata è di 3 metri, anche se nei centri storici è accettabile 2,7 metri. Per attività strutturate sopra i 400 mq diventa obbligatoria la certificazione antincendio (CPI), che comporta costi aggiuntivi di 3.000-8.000 euro ma permette di sfruttare meglio l'altezza disponibile con scaffalature più sviluppate.

Questo è proprio uno degli aspetti che approfondiamo nel nostro business plan completo per aprire la tua attività di commercio all'ingrosso.

Quanto costa mediamente il primo ordine minimo da un fornitore all'ingrosso?

Il costo del primo ordine minimo varia significativamente in base al settore merceologico e alle politiche dei singoli fornitori.

Nel settore abbigliamento, il primo ordine oscilla tra 2.000 e 10.000 euro, con MOQ (Minimum Order Quantity) che spesso richiedono 50-100 pezzi per modello. I fornitori italiani tendono ad avere MOQ più bassi rispetto a quelli asiatici, ma prezzi leggermente superiori.

L'elettronica richiede investimenti più consistenti, con primi ordini che vanno da 5.000 a 20.000 euro. Questo settore presenta MOQ elevati a causa del valore unitario dei prodotti e delle politiche commerciali dei brand principali.

Gli alimentari offrono maggiore flessibilità, con primi ordini che partono da 1.000-5.000 euro, ma richiedono attenzione particolare ai tempi di scadenza e alle condizioni di conservazione. Il costo della merce all'ingrosso rappresenta generalmente il 50-60% del prezzo di vendita al dettaglio, lasciando margini operativi sufficienti per coprire costi fissi e generare profitto.

commercio all

Quali sono le licenze e autorizzazioni obbligatorie per acquistare e rivendere all'ingrosso in Italia?

Per operare legalmente nel commercio all'ingrosso in Italia sono necessarie diverse licenze e autorizzazioni, con costi burocratici iniziali che si attestano tra 1.500 e 3.000 euro.

  • Partita IVA con codice ATECO appropriato (47.00 per commercio all'ingrosso generico)
  • Iscrizione al Registro Imprese presso la Camera di Commercio locale (diritto annuale 200-600 euro)
  • SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) presso il Comune di riferimento
  • Posizione INPS/INAIL obbligatoria se si assumono dipendenti
  • Autorizzazione sanitaria e HACCP per il settore alimentare
  • Certificazione antincendio (CPI) per magazzini oltre 400 mq

I settori specializzati richiedono autorizzazioni aggiuntive: farmaci e prodotti sanitari necessitano di licenze specifiche dall'ASL, mentre prodotti chimici e materiali pericolosi richiedono certificazioni particolari. Le tempistiche per ottenere tutte le autorizzazioni variano da 30 a 90 giorni dalla presentazione delle pratiche.

Come si calcola il margine di guadagno ideale nella rivendita all'ingrosso?

Il margine di guadagno nel commercio all'ingrosso si calcola attraverso formule specifiche che considerano tutti i costi operativi.

La formula del margine lordo è: (Prezzo di vendita IVA esclusa - Costo di acquisto IVA esclusa) / Prezzo di vendita IVA esclusa × 100. Per il margine netto si sottrae dal margine lordo tutti i costi operativi: personale, affitto, utenze, trasporti e ammortamenti.

Un margine all'ingrosso ideale si attesta tra il 30% e il 50% a seconda del settore. L'abbigliamento permette margini più elevati (40-50%) grazie alla forte componente di design e brand, mentre l'elettronica opera su margini più contenuti (20-35%) per la maggiore standardizzazione dei prodotti.

Il calcolo deve considerare anche la rotazione del magazzino: prodotti a rotazione veloce possono giustificare margini più bassi, mentre articoli specialistici o di nicchia richiedono margini superiori per compensare i tempi di vendita più lunghi e i maggiori costi di stoccaggio.

Quali sono i metodi più efficaci per trovare fornitori affidabili e come valutarli?

La ricerca di fornitori affidabili richiede un approccio sistematico e l'utilizzo di multiple fonti di informazione.

  1. Directory specializzate: SaleHoo, Alibaba, Faire, EuroPages offrono database verificati con recensioni e rating
  2. Reverse sourcing: partire dai prodotti di tendenza e risalire ai fornitori attraverso ricerche mirate
  3. Fiere di settore: occasioni uniche per incontrare fornitori, valutare prodotti e negoziare condizioni
  4. Referenze dirette: network di imprenditori e associazioni di categoria
  5. Ricerca geografica: privilegiare fornitori con magazzini vicini per ridurre costi e tempi

La valutazione dei fornitori deve considerare MOQ (ordine minimo), tempi di consegna standard ed express, certificazioni di qualità (ISO per industria, HACCP per alimentari), politiche di reso e garanzia, stabilità finanziaria dell'azienda fornitrice.

Questo è proprio uno degli aspetti che approfondiamo nel nostro business plan completo per aprire la tua attività di commercio all'ingrosso.

Quali sono i principali canali per la rivendita all'ingrosso?

I canali di rivendita all'ingrosso si dividono in tre categorie principali, ognuna con caratteristiche e investimenti specifici.

I canali online includono e-commerce B2B proprietari e marketplace specializzati come Alibaba, Faire e Ankorstore. L'e-commerce proprietario richiede investimenti iniziali di 3.000-15.000 euro ma offre controllo completo su branding e relazioni clienti.

I canali fisici comprendono showroom, cash & carry e vendite dirette a negozianti. Questa modalità richiede spazi dedicati e personale commerciale, ma permette di costruire relazioni più solide con i clienti e presentare fisicamente i prodotti.

Il dropshipping rappresenta un'alternativa a basso investimento iniziale, dove il fornitore spedisce direttamente al cliente finale. Questa modalità riduce i rischi di magazzino ma offre margini più contenuti e meno controllo sulla customer experience.

commercio all

Serve avere un sito web B2B o è sufficiente lavorare con marketplace?

La scelta tra sito web proprietario e marketplace dipende dalla strategia aziendale, dal budget disponibile e dagli obiettivi di crescita.

I marketplace come Alibaba, Faire e Ankorstore offrono accesso immediato a una platea globale di acquirenti, gestione semplificata degli ordini e costi di ingresso contenuti (spesso solo commissioni sulle vendite del 10-15%). Rappresentano la soluzione ideale per testare il mercato e acquisire i primi clienti senza investimenti tecnologici significativi.

Un sito web B2B proprietario richiede investimenti iniziali di 5.000-20.000 euro tra sviluppo, hosting e marketing, ma offre vantaggi strategici importanti: controllo completo del branding, gestione diretta dei dati clienti, personalizzazione dell'esperienza d'acquisto e margini più elevati senza commissioni esterne.

La strategia più efficace prevede spesso un approccio ibrido: iniziare sui marketplace per acquisire visibilità e clienti, poi sviluppare un sito proprietario per fidelizzare i clienti migliori e costruire un business sostenibile nel lungo termine.

Quante persone servono per gestire un'attività all'ingrosso in fase iniziale?

In fase di avvio, un'attività di commercio all'ingrosso può essere gestita efficacemente con 1-3 persone, a seconda del volume di ordini e della complessità operativa.

Il titolare si occupa tipicamente della gestione generale, rapporti con fornitori e clienti principali, strategie commerciali e supervisione amministrativa. Nelle prime fasi spesso cumula più ruoli per contenere i costi operativi.

Un magazziniere specializzato diventa indispensabile quando il volume supera i 50-100 ordini mensili. Si occupa di ricevimento merce, controllo qualità, preparazione spedizioni e gestione dell'inventario fisico.

La gestione amministrativa e commerciale può inizialmente essere svolta dal titolare, ma richiede una persona dedicata quando il fatturato supera i 500.000 euro annui. Include fatturazione, gestione pagamenti, customer service e sviluppo nuovi clienti.

Con l'aumento del volume di business si aggiungono progressivamente ruoli specializzati: responsabile commerciale, addetti logistica aggiuntivi, customer care dedicato e eventually un responsabile acquisti per gestire il portafoglio fornitori.

Quanto incidono i costi di logistica e spedizione sul prezzo finale del prodotto?

I costi di logistica e spedizione rappresentano una componente significativa del prezzo finale, con incidenze che variano notevolmente in base a destinazione, modalità e tempistiche richieste.

Per spedizioni nazionali, l'incidenza varia dal 5% al 15% del prezzo finale, influenzata da peso, volume, distanza e frequenza delle spedizioni. Spedizioni standard in 2-3 giorni lavorativi mantengono costi contenuti, mentre servizi express o consegne in giornata possono raddoppiare l'incidenza.

Le spedizioni internazionali presentano costi più elevati che possono raggiungere il 20-30% del prezzo finale, soprattutto per destinazioni extra-UE dove si aggiungono dazi doganali e costi di sdoganamento. I tempi di trasporto influenzano significativamente i costi: via mare è economica ma lenta, via aerea veloce ma costosa.

L'ottimizzazione della logistica attraverso consolidamento degli ordini, negoziazione di tariffe preferenziali con corrieri e scelta strategica dei fornitori in base alla vicinanza geografica rappresenta un fattore critico per mantenere margini competitivi e soddisfare le aspettative dei clienti.

Quali software e strumenti digitali sono indispensabili per la gestione dell'attività?

La digitalizzazione dell'attività di commercio all'ingrosso richiede investimenti in software specializzati che variano da 400 a 4.000 euro annui per una struttura di medie dimensioni.

Categoria software Strumenti consigliati Costo annuo (€)
Gestione inventario (ERP) Danea, Zucchetti, SAP Business One 300 - 2.000
Fatturazione elettronica Fatture in Cloud, Aruba, TeamSystem 100 - 500
CRM clienti B2B HubSpot, Salesforce, Zoho CRM 0 - 1.000
E-commerce B2B Shopify Plus, WooCommerce, Magento 300 - 1.500
Gestione magazzino WMS dedicati, moduli ERP 200 - 800
Contabilità integrata Sage, Teamsystem, Zucchetti 200 - 600
Business Intelligence Power BI, Tableau, Google Analytics 100 - 400

Questo è proprio uno degli aspetti che approfondiamo nel nostro business plan completo per aprire la tua attività di commercio all'ingrosso.

commercio all

Conclusione

Avviare un'attività di commercio all'ingrosso richiede una pianificazione accurata e investimenti significativi, ma offre opportunità concrete di crescita e profittabilità nel mercato italiano.

L'investimento iniziale, che varia da 50.000 a 500.000 euro, deve essere calibrato in base al settore scelto, alla dimensione del mercato target e alle ambizioni di crescita. La scelta delle attrezzature, della location e dei fornitori influenza direttamente la redditività dell'attività.

Il successo dipende dalla capacità di ottimizzare i margini (30-50%), gestire efficacemente la logistica e sfruttare gli strumenti digitali per automatizzare i processi operativi. La combinazione di canali online e offline, supportata da software gestionali adeguati, rappresenta la strategia più efficace per competere nel mercato attuale.

Questo articolo ha uno scopo puramente informativo e non deve essere interpretato come una consulenza finanziaria. Si consiglia ai lettori di rivolgersi a un professionista qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento. Decliniamo ogni responsabilità per eventuali azioni intraprese sulla base delle informazioni fornite.

Fonti

  1. Il Mio Business Plan - Budget commercio ingrosso
  2. Il Mio Business Plan - Apertura attività ingrosso
  3. Il Mio Business Plan - Guida completa commercio ingrosso
  4. Il Mio Business Plan - Vendere prodotti ingrosso
  5. Imballaggi Zamad - Attrezzature magazzino
  6. CPI Facile - Obbligo certificazione antincendio
  7. Shopify - Prodotti da vendere
  8. Shopify - Licenza all'ingrosso
  9. Furious Squad - Calcolo margini
  10. Shopify - Ingrosso online
Liquid error (sections/main-article line 197): Could not find asset snippets/icon-arrow.liquid Translation missing: it.blogs.article.back_to_blog

Altri articoli