Un business plan adatto al tuo bar

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Quali finanziamenti per aprire un bar?

Questo articolo è stato scritto dal nostro esperto che sta analizzando il settore e aggiornando costantemente il nostro business plan per un progetto di bar.

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Aprire un bar richiede una pianificazione finanziaria accurata e la conoscenza delle diverse opzioni di finanziamento disponibili.

Dal budget minimo indispensabile ai finanziamenti pubblici e privati, esistono numerose possibilità per realizzare il tuo progetto imprenditoriale anche con risorse limitate. Il successo dipende dalla scelta della strategia di finanziamento più adatta alla tua situazione e dalla preparazione di un business plan convincente.

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Sommario

Questa guida completa ti fornisce tutte le informazioni necessarie sui finanziamenti per aprire un bar in Italia nel 2025.

Scoprirai le diverse opzioni di finanziamento, dai contributi a fondo perduto ai prestiti bancari, con dettagli su requisiti, costi e strategie pratiche per minimizzare l'investimento iniziale.

Tipo di Finanziamento Importo Minimo Requisiti Principali Tempistiche
Franchising €15.000-20.000 Accordo con franchisor 2-3 mesi
Bar indipendente €40.000-120.000 Capitale proprio + finanziamenti 4-6 mesi
ON - Oltre Nuove Imprese Fino a €3 milioni Giovani 18-35 anni o donne 6-12 mesi
Resto al Sud Vario Under 56, regioni Sud Italia 8-12 mesi
Microcredito Fino a €40.000 Under 40 disoccupati 3-6 mesi
Prestiti bancari Da €10.000 Garanzie personali/reali 2-4 mesi
Crowdfunding Variabile Progetto innovativo 2-6 mesi

Chi c'è dietro a questo contenuto?

Il team di Il Mio Business Plan

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Siamo un team di professionisti specializzati in finanza, consulenza aziendale, analisi di mercato e redazione di contenuti. Ogni giorno aiutiamo aspiranti imprenditori a partire con il piede giusto, offrendo business plan completi, ricerche di mercato dettagliate e proiezioni finanziarie affidabili. Il nostro obiettivo? Aumentare le tue possibilità di successo, evitarti gli errori più comuni e darti gli strumenti giusti per aprire — per esempio — un bar. Vuoi conoscerci meglio? Dai un'occhiata a chi siamo.

Come abbiamo realizzato questo contenuto 🔎📝

Su Il Mio Business Plan conosciamo molto bene il mercato dei bar in Italia. Ogni giorno analizziamo dati, osserviamo le tendenze e ci confrontiamo con imprenditori, investitori e professionisti del settore.

Questo contenuto nasce proprio da quell'esperienza diretta: non ci limitiamo a consultare report e statistiche, ma raccogliamo anche feedback reali e aggiornati da chi lavora sul campo. Per garantire l'affidabilità dei dati, incrociamo sempre le nostre analisi con fonti autorevoli, che troverai indicate in fondo all'articolo.

Abbiamo anche creato infografiche originali per aiutarti a visualizzare al meglio i dati più importanti. Tutti gli altri elementi grafici sono stati realizzati dal nostro team e aggiunti manualmente.

Se pensi che ci sia qualcosa da approfondire, scrivici pure: rispondiamo sempre entro 24 ore.

Qual è il budget minimo indispensabile per aprire un bar e quali spese possono essere rimandate?

Il budget minimo per aprire un bar varia significativamente in base alla tipologia di locale e alla zona di apertura.

Per un bar indipendente di piccole-medie dimensioni in zone non centrali, il budget oscilla tra 40.000 e 120.000 euro. Questa cifra comprende l'acquisto di attrezzature base, i lavori di ristrutturazione essenziali, le licenze obbligatorie e il capitale circolante per i primi mesi di attività.

Il franchising rappresenta un'alternativa più accessibile, con investimenti che partono da 15.000-20.000 euro grazie alle formule "chiavi in mano" offerte dai marchi. Questi pacchetti includono spesso attrezzature, formazione e supporto operativo, riducendo notevolmente i costi iniziali.

Le spese rimandabili includono arredi di design (si può iniziare con soluzioni economiche), marketing avanzato (puntando inizialmente sul passaparola), attrezzature non essenziali come blender professionali e vetrine secondarie, oltre a eventuali ristrutturazioni non urgenti.

Questo è proprio uno degli aspetti che approfondiamo nel nostro business plan completo per aprire il tuo bar.

Quali sono i finanziamenti pubblici disponibili e quali requisiti richiedono?

I finanziamenti pubblici rappresentano una delle migliori opportunità per ridurre l'investimento iniziale necessario per aprire un bar.

Finanziamento Destinatari Copertura Requisiti Principali
ON - Oltre Nuove Imprese Giovani 18-35 anni, donne Fino al 90% delle spese Società con prevalenza giovani/donne
Fondo Impresa Femminile Imprese guidate da donne Contributi + finanziamenti agevolati Maggioranza femminile in azienda
Resto al Sud Under 56, regioni Sud 50% fondo perduto + resto agevolato Residenza/domicilio al Sud
Selfiemployment Under 40 disoccupati Microcredito a tasso zero Stato di disoccupazione
Bandi regionali Nuove imprese Variabile per regione Residenza nella regione
Invitalia Autoimprenditorialità Disoccupati Fino al 100% investimento Business plan approvato
Contributi Camera Commercio Nuove iscrizioni Contributi specifici Prima iscrizione CCIAA

Quali finanziamenti privati e bancari posso considerare per aprire un bar?

I finanziamenti privati e bancari offrono soluzioni complementari ai contributi pubblici per completare il budget necessario.

I prestiti bancari tradizionali richiedono la presentazione di un business plan dettagliato, garanzie personali o reali, e un storico creditizio affidabile. I tassi d'interesse variano dal 3% al 8% annuo, con durate da 3 a 7 anni. Le banche valutano attentamente la sostenibilità del progetto e la capacità di rimborso.

Il microcredito rappresenta un'alternativa per importi fino a 40.000 euro, con meno garanzie richieste ma spesso riservato a categorie specifiche come giovani disoccupati o donne imprenditrici. I tassi sono generalmente più alti rispetto ai prestiti tradizionali ma l'accesso è facilitato.

Il leasing operativo permette di dilazionare l'acquisto di attrezzature e arredi, mantenendo la liquidità per altre spese. Questa soluzione è particolarmente vantaggiosa per macchinari costosi come macchine da caffè professionali.

Il crowdfunding sta emergendo come opzione interessante, soprattutto per progetti innovativi o con forte impatto sociale. Le piattaforme online permettono di raccogliere fondi da una comunità di sostenitori, spesso clienti futuri del bar.

Quali sono i vantaggi e svantaggi delle diverse forme di finanziamento esterno?

Ogni forma di finanziamento esterno presenta caratteristiche specifiche che devono essere valutate attentamente.

Tipo Finanziamento Vantaggi Svantaggi Adatto per
Contributi pubblici Fondo perduto, tasso zero Tempi lunghi, burocrazia Giovani, donne, Sud Italia
Prestiti bancari Importi elevati, tassi competitivi Garanzie richieste, valutazione rigida Progetti consolidati
Microcredito Accesso facilitato, tempi rapidi Importi limitati, tassi più alti Piccoli investimenti
Investitori privati Capitali consistenti, expertise Perdita controllo, pressione risultati Progetti ambiziosi
Crowdfunding Marketing gratuito, community Successo non garantito Concept innovativi
Leasing Conserva liquidità, deducibilità Costo totale maggiore Attrezzature costose
Franchising Supporto, brand noto Royalty, meno libertà Prime esperienze
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Esistono alternative per aprire un bar senza investire capitali propri?

Aprire un bar senza capitali propri è possibile combinando diverse strategie di finanziamento e partnership.

  1. Finanziamenti a fondo perduto al 100%: Alcuni bandi regionali o nazionali coprono interamente l'investimento per categorie specifiche come giovani disoccupati o donne imprenditrici.
  2. Combinazione microcredito + contributi: Unire microcredito a tasso zero con contributi a fondo perduto può coprire l'intero investimento necessario.
  3. Franchising con finanziamento integrato: Molti franchisor offrono pacchetti che includono il finanziamento dell'investimento iniziale, da restituire con una percentuale sui ricavi.
  4. Partnership operative: Coinvolgere soci che apportano capitali in cambio di quote societarie, mantenendo il controllo operativo.
  5. Accordi con fornitori: Negoziare forniture in conto vendita o con pagamento dilazionato per ridurre il capitale circolante necessario.

Come strutturare un business plan convincente per ottenere finanziamenti?

Un business plan convincente è la chiave per accedere a qualsiasi forma di finanziamento, pubblico o privato.

L'executive summary deve sintetizzare in massimo due pagine l'idea imprenditoriale, gli obiettivi, il mercato di riferimento e le proiezioni finanziarie principali. Questo è spesso l'unica sezione letta completamente dai finanziatori, quindi deve essere impeccabile.

L'analisi di mercato deve dimostrare la conoscenza approfondita del settore, identificando target specifici, concorrenti diretti e indiretti, trend di crescita e opportunità. Dati quantitativi e ricerche di mercato rafforzano la credibilità del progetto.

La descrizione operativa del bar deve includere concept dettagliato, servizi offerti, caratteristiche della location, punti di forza competitivi e strategia di posizionamento. La coerenza tra concept e target è fondamentale.

Il piano finanziario rappresenta il cuore del business plan: investimenti iniziali dettagliati, fonti di finanziamento, proiezioni di ricavi e costi a 3-5 anni, analisi del break-even e cash flow mensile per i primi due anni. La sostenibilità economica deve essere chiaramente dimostrabile.

Qual è la dotazione minima indispensabile per avviare un bar?

La dotazione minima per un bar funzionale comprende elementi essenziali che non possono essere rimandati.

  • Bancone e retrobanco: Il cuore operativo del bar, può essere acquistato usato per ridurre i costi iniziali
  • Macchina da caffè professionale: Investimento fondamentale, valutare leasing o comodato d'uso con fornitori
  • Sistema di refrigerazione: Frigorifero/vetrina refrigerata per bevande e prodotti deperibili
  • Lavastoviglie: Indispensabile per igiene e efficienza, preferire modelli professionali compatti
  • Attrezzatura da bar base: Shaker, mixing glass, bar spoon, jigger, strainer, muddler per cocktail basic
  • Bicchieri e tazze essenziali: Set minimo per caffè, aperitivi e bevande principali
  • Sistema di cassa: Registratore fiscale e POS per pagamenti elettronici obbligatori
  • Spazio magazzino: Area per stoccaggio materie prime e prodotti di consumo

Quali spese operative sono davvero necessarie nel primo mese?

Le spese operative del primo mese devono essere pianificate accuratamente per evitare problemi di liquidità.

Le spese immediate irrinunciabili includono affitto del locale e utenze (elettricità, gas, acqua), che rappresentano circa il 15-20% del fatturato previsto. Le licenze e permessi costano tra 500 e 1.500 euro e sono obbligatori per l'apertura.

L'acquisto delle materie prime per l'apertura richiede un investimento di circa 2.000-3.000 euro per un assortimento base di caffè, bevande, snack e prodotti per la pulizia. È consigliabile negoziare con i fornitori pagamenti dilazionati a 30-60 giorni.

Gli stipendi del personale, anche se costituito dal solo titolare, devono essere preventivati. Un cameriere/barista costa circa 1.400-1.600 euro mensili compresi di contributi. L'assicurazione responsabilità civile è obbligatoria e costa circa 200-400 euro mensili.

Le spese differibili includono arredi di design, attrezzature non essenziali, marketing avanzato ed eventi promozionali su larga scala. Questi investimenti possono essere posticipati quando il bar genera cash flow positivo.

Qual è un piano d'azione pratico per aprire un bar con zero euro?

Aprire un bar senza capitali propri richiede una strategia strutturata e tempistiche precise.

  1. Fase 1 (Mesi 1-2): Redigere un business plan dettagliato e identificare tutti i bandi pubblici disponibili per la propria categoria (età, sesso, residenza).
  2. Fase 2 (Mesi 2-4): Presentare domande per finanziamenti a fondo perduto e microcredito, valutando contemporaneamente opzioni di franchising con investimento minimo.
  3. Fase 3 (Mesi 3-5): Ricercare potenziali soci finanziatori o partner operativi disposti a investire in cambio di quote societarie.
  4. Fase 4 (Mesi 4-6): Negoziare con fornitori per forniture in conto vendita, pagamenti dilazionati e eventuale supporto nell'allestimento del locale.
  5. Fase 5 (Mesi 5-7): Individuare location con affitto agevolato, subentro in attività esistente o contratti di affitto con canone differito.
  6. Fase 6 (Mesi 6-8): Avviare campagne di pre-marketing digitale gratuite e raccolta di clienti potenziali prima dell'apertura.
  7. Fase 7 (Mesi 7-9): Apertura con offerte di lancio aggressive per generare cash flow immediato e fidelizzare la clientela.
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Ci sono agevolazioni fiscali per nuove aperture di bar?

Le agevolazioni fiscali per nuove aperture di bar nel 2025 offrono significativi vantaggi economici.

Il regime forfettario per nuove Partite IVA prevede una tassazione agevolata al 15% sul fatturato (anziché sulla marginalità), con ulteriore riduzione al 5% per i primi 5 anni in caso di prime aperture. Questo regime è applicabile fino a 85.000 euro di fatturato annuo.

Gli sgravi contributivi per l'assunzione di giovani under 35 o disoccupati di lunga durata prevedono riduzioni fino al 50% dei contributi INPS per 12-18 mesi. Per l'assunzione di donne in aree svantaggiate, lo sgravio può arrivare al 100% per i primi 18 mesi.

I nuovi bar possono accedere al credito d'imposta per investimenti in beni strumentali del 6% per macchinari e attrezzature ordinarie, e del 20% per investimenti in digitalizzazione e tecnologie innovative. Questo credito è utilizzabile in compensazione con altri tributi.

Le Zone Economiche Speciali (ZES) e le aree del Mezzogiorno offrono ulteriori agevolazioni come l'esenzione IMU per i primi anni di attività e contributi regionali per la creazione di nuovi posti di lavoro.

Quali garanzie personali sono richieste per accedere a un finanziamento?

Le garanzie richieste per i finanziamenti variano in base al tipo di finanziamento e all'importo richiesto.

Tipo Finanziamento Garanzie Richieste Documenti Necessari Valutazione
Finanziamenti pubblici Polizza fideiussoria bancaria Business plan, bilanci, visure Sostenibilità progetto
Prestiti bancari Ipoteca su immobile/fideiussione Centrale rischi, redditi, patrimonio Capacità rimborso
Microcredito Garanzia personale/avalista Documento identità, codice fiscale Progetto imprenditoriale
Leasing Bene oggetto del contratto Situazione patrimoniale Flussi di cassa
Factoring Crediti ceduti Fatture, contratti clienti Qualità crediti
Crowdfunding Nessuna garanzia personale Progetto, business plan Attrattività progetto
Fondo Garanzia PMI Garanzia statale 80% Autocertificazioni Requisiti PMI

Come utilizzare partnership e fornitori per ridurre i costi iniziali?

Le partnership strategiche e gli accordi con fornitori possono ridurre significativamente l'investimento iniziale necessario.

Gli accordi con le aziende di beverage rappresentano una delle opportunità più interessanti: molte aziende forniscono gratuitamente macchine da caffè, frigoriferi e attrezzature in cambio dell'esclusiva sui loro prodotti. Questi contratti possono far risparmiare 10.000-15.000 euro di investimenti iniziali.

Le partnership con fornitori alimentari permettono di ottenere forniture in conto vendita (pagamento solo dei prodotti venduti) o con pagamenti dilazionati a 60-90 giorni. Questo approccio riduce drasticamente il capitale circolante necessario per l'avvio.

Il coinvolgimento di soci operativi che apportano competenze specifiche (barman esperto, cuoco, esperto marketing) in cambio di quote societarie riduce sia i costi di personale che la necessità di capitale per la formazione. Questi soci possono anche garantire personalmente per finanziamenti bancari.

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Le collaborazioni con attività locali per eventi congiunti permettono di dividere i costi di marketing e acquisire clienti senza investimenti pubblicitari diretti. Ristoranti, palestre, negozi possono diventare partner per promozioni incrociate e eventi di lancio.

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Conclusione

Aprire un bar con successo richiede una strategia finanziaria ben pianificata che combini diverse fonti di finanziamento. Dal budget minimo di 15.000 euro per un franchising ai 120.000 euro per un bar indipendente, le opzioni disponibili nel 2025 offrono opportunità concrete anche per chi non dispone di capitali propri. I finanziamenti pubblici, con contributi a fondo perduto fino al 90%, rappresentano la soluzione più vantaggiosa per giovani, donne e residenti nel Sud Italia.

Il successo nell'ottenere finanziamenti dipende dalla qualità del business plan e dalla capacità di dimostrare la sostenibilità economica del progetto. Le partnership strategiche con fornitori e le agevolazioni fiscali possono ridurre ulteriormente l'investimento necessario, mentre un approccio graduale permette di iniziare anche con zero euro, costruendo il business step by step attraverso reinvestimenti dei primi ricavi.

Questo è proprio uno degli aspetti che approfondiamo nel nostro business plan completo per aprire il tuo bar.

Questo articolo ha uno scopo puramente informativo e non deve essere interpretato come una consulenza finanziaria. Si consiglia ai lettori di rivolgersi a un professionista qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento. Decliniamo ogni responsabilità per eventuali azioni intraprese sulla base delle informazioni fornite.

Fonti

  1. Partita IVA - Aprire un bar
  2. Money.it - Quanto costa aprire un bar
  3. Info Franchising - Aprire un wine bar
  4. BSness - Incentivi per aprire un'attività
  5. Finsenas - Finanziamenti a fondo perduto
  6. Aprire in Franchising - Bar senza soldi
  7. Faster Capital - Finanziamenti esterni pro e contro
  8. Contributi Regione - Aprire bar e ristorante
  9. BSness - Business plan bar esempio
  10. Wix - Come creare un business plan per bar
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