Un business plan adatto alla tua attività di catering

Tutto ciò di cui hai bisogno per avviare un’attività redditizia.

Quali finanziamenti per aprire un catering?

Questo articolo è stato scritto dal nostro esperto che sta analizzando il settore e aggiornando costantemente il nostro business plan per un progetto di attività di catering.

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Aprire un'attività di catering richiede una pianificazione finanziaria accurata e la conoscenza delle diverse opzioni di finanziamento disponibili.

Dalla valutazione del budget minimo necessario alle strategie per partire senza capitale iniziale, esistono molteplici soluzioni per trasformare il tuo progetto imprenditoriale in realtà. I finanziamenti pubblici, il microcredito e le forme alternative di raccolta fondi offrono opportunità concrete per chi vuole entrare nel mercato del catering.

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Sommario

I finanziamenti per aprire un catering spaziano dal budget minimo di 5.000-10.000 euro per avviare da casa fino ai 40.000-50.000 euro per attività tradizionali.

Le opzioni includono microcredito senza garanzie, contributi a fondo perduto regionali, prestiti bancari, crowdfunding e strategie di autofinanziamento attraverso pagamenti anticipati dei clienti.

Tipo di Finanziamento Importo Massimo Principali Vantaggi Requisiti Base
Microcredito 40.000 € Senza garanzie reali, accessibile Max 5 dipendenti, P.IVA attiva
Contributi a fondo perduto 30.000 € Non va restituito, fino al 70% spese Business plan, iscrizione registro imprese
Prestito bancario Variabile Importi elevati, tassi competitivi Garanzie personali, storico creditizio
Crowdfunding Variabile Test mercato, visibilità Progetto convincente, campagna marketing
Leasing operativo Variabile Nessun acquisto diretto attrezzature Contratto specifico, canoni fissi
Soci finanziatori Variabile Capitale e competenze Cessione quote societarie
Autofinanziamento 5.000-15.000 € Controllo totale, flessibilità Clienti con pagamento anticipato

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Qual è il budget minimo indispensabile per avviare un'attività di catering?

Il budget minimo per avviare un catering varia drasticamente in base al modello di business scelto, oscillando tra 5.000 euro per un avvio domestico e 50.000 euro per un'attività tradizionale completa.

Per un catering domestico che sfrutta la cucina di casa e punta su piccoli eventi privati, bastano 5.000-10.000 euro per coprire le spese essenziali come attrezzature base, pratiche amministrative e primi acquisti di materie prime. Questo approccio "lean" permette di testare il mercato con rischi contenuti.

L'attività tradizionale richiede invece un investimento più sostanzioso di 40.000-50.000 euro per allestire una cucina professionale, acquistare attrezzature certificate, noleggiare o acquistare mezzi di trasporto idonei e sostenere i costi di personale e promozione nei primi mesi.

Una soluzione intermedia prevede un budget di 15.000-25.000 euro, combinando l'uso di cucine in affitto o condivise con l'acquisto di attrezzature di seconda mano e il noleggio di mezzi solo quando necessario.

Qual è il setup minimo e indispensabile per partire subito con un catering?

Il setup minimo comprende elementi operativi, legali e promozionali che permettono di iniziare l'attività immediatamente rispettando le normative vigenti.

  • Cucina attrezzata conforme alle norme HACCP, anche domestica se autorizzata
  • Attrezzature base: frigorifero, forno, piani di lavoro, pentole professionali, stoviglie e contenitori isotermici per il trasporto
  • Mezzo di trasporto idoneo per le consegne, anche a noleggio occasionale
  • Partita IVA attiva e iscrizione al Registro delle Imprese
  • SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) per l'attività alimentare
  • Certificazioni sanitarie e corso HACCP per la manipolazione alimenti
  • Sistema di prenotazioni: telefono dedicato, email professionale, profili social curati
  • Materiale promozionale base: biglietti da visita, brochure digitali, portfolio fotografico dei piatti

Quali tipi di finanziamenti esterni esistono per chi vuole aprire un catering?

Il mercato offre diverse forme di finanziamento esterno, ognuna con caratteristiche specifiche per rispondere alle diverse esigenze degli aspiranti imprenditori del catering.

Tipo di Finanziamento Caratteristiche Principali Tempi di Erogazione
Prestiti bancari tradizionali Importi elevati, tassi competitivi, richiesta garanzie 30-60 giorni
Microcredito Fino a 40.000€, senza garanzie reali, per startup 15-30 giorni
Contributi a fondo perduto Non restituibili, fino al 70% delle spese ammissibili 60-120 giorni
Leasing operativo Per attrezzature e veicoli, senza acquisto diretto 7-15 giorni
Crowdfunding Raccolta fondi online, test del mercato 30-90 giorni campagna
Soci finanziatori Capitale e competenze, cessione quote Variabile
Business angel Investitori privati, mentorship inclusa 60-180 giorni

Quali sono le condizioni e i requisiti per accedere ai finanziamenti pubblici o regionali?

I finanziamenti pubblici richiedono il rispetto di criteri specifici che variano per tipologia e ente erogatore, ma mantengono alcuni requisiti comuni fondamentali.

I requisiti base includono partita IVA attiva, iscrizione al Registro delle Imprese, presentazione di un business plan dettagliato e rispetto dei limiti dimensionali previsti dal bando specifico. Per il microcredito, ad esempio, sono ammesse imprese con massimo 5 dipendenti e fatturato annuo inferiore a 200.000 euro.

Le spese ammissibili comprendono tipicamente attrezzature professionali certificate, materie prime di qualità, corsi di formazione specialistica, attività promozionali e, in alcuni casi, ristrutturazioni di locali. Sono invece spesso escluse le spese correnti come affitti, utenze e stipendi ordinari.

La documentazione richiesta include dichiarazione dei redditi degli ultimi tre anni, visure camerali aggiornate, preventivi dettagliati delle spese da sostenere e, per alcuni bandi, dimostrazione di perdite di fatturato o situazioni di difficoltà economica pregressa.

Questo è proprio uno degli aspetti che approfondiamo nel nostro business plan completo per aprire la tua attività di catering.

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Quali alternative ho se voglio aprire un catering senza investire nemmeno un euro iniziale?

Esistono strategie concrete per avviare un catering senza capitale iniziale, sfruttando risorse già disponibili e modelli di business innovativi.

Il catering domestico rappresenta la soluzione più immediata: utilizzando la propria cucina e le attrezzature già possedute, concentrandosi su piccoli eventi privati come compleanni, cene aziendali o aperitivi. Questa modalità richiede solo l'ottenimento delle autorizzazioni necessarie e permette di generare i primi ricavi rapidamente.

La strategia del pagamento anticipato consente di finanziare ogni evento con i fondi del cliente: si raccolgono prenotazioni richiedendo un acconto del 50-70% e si utilizzano questi fondi per acquistare le materie prime e noleggiare attrezzature specifiche solo quando necessario.

La collaborazione con strutture esistenti offre un'altra via: accordarsi con ristoranti, gastronomie o centri cottura per utilizzare le loro cucine durante orari di bassa attività, dividendo i costi operativi e accedendo a attrezzature professionali senza investimenti.

Il crowdfunding familiare e il passaparola strategico permettono di raccogliere piccole somme da amici, parenti e conoscenti in cambio di servizi futuri scontati, creando al contempo una base clienti iniziale motivata al successo del progetto.

Quali sono i pro e i contro delle principali forme di finanziamento esterno per un catering?

Ogni forma di finanziamento presenta vantaggi e svantaggi specifici che influenzano sia la fase di startup che lo sviluppo a lungo termine dell'attività.

Forma di Finanziamento Vantaggi Principali Svantaggi Principali
Prestito bancario Importi elevati, tassi competitivi, controllo totale Garanzie richieste, iter burocratico lungo, rischio personale
Microcredito Accessibile, senza garanzie reali, tempi rapidi Importi limitati, requisiti dimensionali stringenti
Contributi a fondo perduto Non restituibili, incentivano l'innovazione Bandi a scadenza, burocrazia complessa, tempi lunghi
Crowdfunding Test del mercato, visibilità mediatica, community Successo non garantito, commissioni piattaforme
Soci/Business Angel Capitale e competenze, network professionale Perdita autonomia decisionale, divisione profitti
Leasing operativo Nessun esborso iniziale, aggiornamento tecnologico Costi fissi a lungo termine, vincoli contrattuali
Autofinanziamento Controllo totale, flessibilità massima Crescita lenta, risorse limitate, stress finanziario

Che tipo di spese posso rinviare o considerare opzionali all'inizio dell'attività?

Una gestione oculata delle spese iniziali permette di ridurre significativamente l'investimento necessario, concentrando le risorse sugli elementi davvero indispensabili per generare ricavi.

Gli arredi e allestimenti di pregio possono essere rimandati: tavoli, sedie e decorazioni costose non influenzano la qualità del cibo servito e possono essere sostituiti inizialmente con soluzioni funzionali di seconda mano o a noleggio occasionale.

Il branding avanzato rappresenta un costo rinviabile: logo professionale, sito web elaborato e materiale promozionale stampato possono essere sostituiti da profili social ben curati, biglietti da visita semplici e un portfolio fotografico realizzato autonomamente.

L'assunzione di personale fisso può essere evitata inizialmente puntando su collaboratori occasionali, stagisti o freelance che intervengono solo durante gli eventi, riducendo drasticamente i costi fissi mensili.

L'acquisto di mezzi propri è spesso prematura: noleggiare veicoli solo quando necessario o utilizzare il proprio auto (se idonea) permette di testare i volumi di lavoro prima di impegnarsi in investimenti importanti.

Il magazzino ampio di materie prime comporta costi di stoccaggio e rischi di spreco: acquistare solo su ordinazione garantisce freschezza e riduce l'immobilizzazione di capitale.

Come posso ottenere un microcredito per finanziare il mio catering?

Il microcredito rappresenta uno strumento finanziario specificamente pensato per piccole imprese innovative, con un iter semplificato ma preciso da seguire.

I requisiti fondamentali includono impresa con meno di 5 anni di vita, massimo 5 dipendenti, partita IVA attiva, fatturato annuo inferiore a 200.000 euro e debiti bancari totali sotto i 40.000 euro. L'imprenditore deve inoltre dimostrare competenze nel settore alimentare attraverso corsi, esperienza lavorativa o formazione specifica.

La procedura inizia con la prenotazione online della garanzia sul sito dell'Ente Nazionale Microcredito, che rilascia un codice identificativo valido per 60 giorni. Successivamente si presenta domanda presso una delle banche convenzionate, allegando business plan dettagliato, bilanci degli ultimi tre anni (se disponibili) e preventivi delle spese da sostenere.

Il business plan deve evidenziare chiaramente la sostenibilità economica del progetto, il target di clientela, la strategia commerciale e le previsioni di fatturato dei primi tre anni. La banca valuta sia gli aspetti tecnici che la capacità di rimborso del richiedente.

I tempi di erogazione oscillano tra 15 e 30 giorni dall'approvazione, con importi che vanno da 5.000 a 40.000 euro e durata del finanziamento fino a 7 anni. Il tasso di interesse è generalmente agevolato rispetto ai prestiti bancari tradizionali.

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Quali agevolazioni fiscali o contributi posso richiedere per avviare un catering?

Il settore catering beneficia di diverse agevolazioni fiscali e contributi specifici che possono alleggerire significativamente i costi di avvio e gestione.

La deducibilità del 75% delle spese di catering per eventi aziendali ai fini IRES rappresenta un vantaggio indiretto che rende i servizi più appetibili per le aziende clienti, ampliando il mercato potenziale e giustificando prezzi più competitivi.

I contributi a fondo perduto regionali e nazionali per la ristorazione coprono spesso anche il catering, con importi che variano da 1.000 a 30.000 euro e percentuali di copertura fino al 70% delle spese ammissibili. Questi bandi escono periodicamente e richiedono monitoraggio costante dei siti istituzionali.

Le agevolazioni per l'assunzione di personale includono incentivi INPS per l'assunzione di giovani sotto i 35 anni, contratti di apprendistato con contributi ridotti e sgravi per l'assunzione di persone appartenenti a categorie protette.

L'IVA agevolata al 10% si applica su alcune tipologie di servizi alimentari e prodotti specifici, mentre per i servizi di catering standard si applica l'aliquota ordinaria del 22%. È importante classificare correttamente i servizi per ottimizzare la gestione fiscale.

Questo è proprio uno degli aspetti che approfondiamo nel nostro business plan completo per aprire la tua attività di catering.

Come strutturare un piano concreto di 30 giorni per avviare un catering senza soldi e iniziare subito a incassare?

Un piano di 30 giorni ben strutturato permette di trasformare un'idea in un'attività operativa generatrice di ricavi, sfruttando risorse minime e strategie di autofinanziamento.

  1. Settimana 1 - Fondamenta legali e market research: Apertura partita IVA, studio approfondito della normativa locale, identificazione del target iniziale tra amici, parenti, aziende della zona e associazioni. Definizione del menu base con 3-5 proposte vincenti e calcolo dei costi per porzione.
  2. Settimana 2 - Setup operativo e marketing: Creazione profili social professionali con foto accattivanti, realizzazione di materiale promozionale gratuito, definizione del sistema di prenotazioni via telefono/email. Raccolta delle prime 3-5 prenotazioni con pagamento di acconto del 60-70%.
  3. Settimana 3 - Operatività e partnership: Organizzazione della catena di fornitura con fornitori locali per acquisti su ordinazione, accordi di noleggio attrezzature solo quando necessario, test pratici della logistica di consegna. Collaborazione con altri professionisti del settore per condividere risorse.
  4. Settimana 4 - Primi eventi e consolidamento: Realizzazione dei primi eventi programmati, raccolta feedback dettagliati dai clienti, documentazione fotografica per il portfolio, reinvestimento degli incassi per espandere l'attività e prenotare eventi futuri.

Quali sono le migliori strategie per raccogliere fondi da privati o piattaforme di crowdfunding per il catering?

La raccolta fondi per un catering richiede strategie specifiche che valorizzino l'aspetto emotivo del cibo e la dimensione sociale del progetto imprenditoriale.

Le piattaforme di crowdfunding come Kickstarter, Indiegogo o Produzioni dal Basso permettono di presentare il progetto a una vasta audience, offrendo ricompense tangibili come cene esclusive, corsi di cucina, catering gratuiti per eventi personali o prodotti gastronomici artigianali. La chiave è creare un video convincente che racconti la storia personale e la passione culinaria.

Le campagne social richiedono storytelling autentico: condividere la propria esperienza culinaria, i sogni imprenditoriali, i piatti signature e coinvolgere attivamente la community locale attraverso contest, assaggi gratuiti e collaborazioni con influencer del territorio.

La prevendita di servizi rappresenta una forma ibrida di crowdfunding: offrire buoni catering a prezzo scontato (es. 30-40% di sconto) a chi finanzia il lancio, garantendo così una base clienti fedele e liquidità immediata per avviare l'attività.

Il coinvolgimento di enti locali, associazioni di categoria e aziende del territorio può generare sponsorizzazioni o partnership strategiche, soprattutto se il progetto ha una componente sociale (es. catering con prodotti locali, attenzione alla sostenibilità, inserimento lavorativo).

Come valutare se è meglio finanziare l'attività con prestiti, soci o leasing operativo per le attrezzature?

La scelta della forma di finanziamento ottimale dipende da fattori personali, obiettivi di crescita e situazione patrimoniale dell'imprenditore.

Criterio di Valutazione Prestiti Bancari Soci Finanziatori Leasing Operativo
Controllo dell'attività Totale Condiviso Totale
Rischio personale Alto (garanzie) Condiviso Medio
Immobilizzazione capitale Alta Nulla Nulla
Flessibilità decisionale Massima Limitata Buona
Competenze aggiuntive Nessuna Significative Nessuna
Velocità di ottenimento Media (30-60 gg) Variabile Rapida (7-15 gg)
Aggiornamento tecnologico A carico imprenditore Condiviso Incluso nel contratto

I prestiti sono ideali per imprenditori esperti che vogliono mantenere il controllo totale e hanno garanzie da offrire. I soci convengono quando servono competenze specifiche oltre al capitale. Il leasing è perfetto per testare il mercato senza immobilizzare risorse.

Questo è proprio uno degli aspetti che approfondiamo nel nostro business plan completo per aprire la tua attività di catering.

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Conclusione

Aprire un'attività di catering è possibile anche con budget limitato, sfruttando strategie di autofinanziamento, microcredito e contributi pubblici. La chiave del successo risiede in una pianificazione attenta che bilanci ambizioni e risorse disponibili, partendo da un setup minimo funzionale per poi crescere gradualmente. Le diverse forme di finanziamento offrono opportunità concrete per ogni profilo di imprenditore, dalla startup domestica all'attività strutturata. Il mercato del catering continua a crescere e premia chi sa combinare qualità del servizio, efficienza operativa e strategia finanziaria ben pianificata.

Questo articolo ha uno scopo puramente informativo e non deve essere interpretato come una consulenza finanziaria. Si consiglia ai lettori di rivolgersi a un professionista qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento. Decliniamo ogni responsabilità per eventuali azioni intraprese sulla base delle informazioni fornite.

Fonti

  1. Partita IVA - Aprire Catering
  2. Studio Allievi - Aprire un Catering
  3. Faster Capital - Avviare Catering Budget Ridotto
  4. Pawns App - Catering da Casa Senza Soldi
  5. Bar.it - Catering Partendo da Zero
  6. Incentivi Impresa - Microcredito
  7. Ente Nazionale Microcredito
  8. Commercialista Telematico - Contributi Ristorazione
  9. Contributi Regione - Fondo Ristorazione
  10. ADM Associati - Trattamento Fiscale Eventi
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