Questo articolo è stato scritto dal nostro esperto che sta analizzando il settore e aggiornando costantemente il nostro business plan per un progetto di bar.
Aprire un bar in Italia può essere un'ottima opportunità di business, ma è fondamentale conoscere i numeri reali del settore.
Il fatturato medio di un bar varia enormemente in base alla posizione, alla tipologia di clientela e alla gestione, con incassi giornalieri che possono oscillare tra 340 € per un bar di quartiere e oltre 2.000 € per un locale in zona turistica. La differenza tra successo e fallimento sta nella comprensione approfondita di tutti i fattori economici che influenzano la redditività.
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Il fatturato medio di un bar in Italia dipende principalmente dalla location e dalla tipologia di clientela servita.
Ecco una panoramica completa dei numeri chiave che devi conoscere prima di aprire la tua attività.
Tipologia Bar | Fatturato Giornaliero | Fatturato Mensile | Fatturato Annuale | Clienti/Giorno | Scontrino Medio | Margine Netto |
---|---|---|---|---|---|---|
Bar di quartiere | 340-700 € | 10.000-20.000 € | 120.000-240.000 € | 70-150 | 3-4 € | 10-15% |
Bar centro città | 1.000-1.500 € | 30.000-45.000 € | 360.000-540.000 € | 200-400 | 4-6 € | 10-15% |
Bar zona turistica | 1.200-2.000 € | 36.000-60.000 € | 432.000-720.000 € | 250-500 | 5-8 € | 15-20% |
Bar autostrada | 800-1.200 € | 24.000-36.000 € | 288.000-432.000 € | 300-600 | 3-5 € | 12-18% |
Bar stazione | 900-1.400 € | 27.000-42.000 € | 324.000-504.000 € | 400-800 | 2-4 € | 8-12% |
Bar università | 600-1.000 € | 18.000-30.000 € | 216.000-360.000 € | 200-400 | 2-3 € | 8-15% |
Bar aeroporto | 1.500-3.000 € | 45.000-90.000 € | 540.000-1.080.000 € | 300-700 | 8-15 € | 20-30% |

Quali sono gli incassi medi giornalieri di un bar in Italia, considerando fasce orarie e tipologia di clientela?
Gli incassi giornalieri di un bar in Italia variano drasticamente tra 340 € e 2.000 € a seconda della posizione e del tipo di clientela.
Per un bar di quartiere, l'incasso medio giornaliero si attesta tra 340 € e 700 €, servendo principalmente una clientela di residenti e lavoratori della zona. I bar situati in centro città registrano performance superiori, con incassi compresi tra 1.000 € e 1.500 € al giorno, beneficiando del flusso di impiegati, turisti e giovani.
Le fasce orarie più redditizie sono chiaramente definite: la colazione (7:00-10:00) rappresenta il 25-30% dell'incasso giornaliero, il pranzo (12:00-15:00) genera il 35-45% del fatturato, mentre l'aperitivo (18:00-20:00) contribuisce per il 15-25%. La clientela varia significativamente: al mattino prevalgono lavoratori e studenti con scontrini medi di 2,30-3,20 €, a pranzo si concentrano impiegati con spese medie di 5-10 €, mentre la sera i giovani e professionisti spendono mediamente 6-12 € per aperitivi.
I bar in zone turistiche possono raggiungere incassi di 1.200-2.000 € giornalieri, con picchi stagionali che possono superare i 3.000 € nei periodi di alta affluenza. Questi locali beneficiano di scontrini medi più elevati (5-8 €) e di una clientela disposta a spendere di più per la comodità e l'esperienza.
Quanto incassa in media un bar al mese e all'anno, e quali sono le principali differenze tra un bar di quartiere, un bar in centro città e uno in zona turistica?
Il fatturato mensile e annuale di un bar presenta differenze sostanziali in base alla tipologia e alla location dell'attività.
Tipologia Bar | Incasso Mensile | Incasso Annuale | Stagionalità | Clientela Principale | Giorni Chiusura/Anno | Variazione Ricavi (%) |
---|---|---|---|---|---|---|
Bar di quartiere | 10.000-20.000 € | 120.000-240.000 € | Limitata | Residenti, lavoratori locali | 20-30 | ±10% |
Bar centro città | 30.000-45.000 € | 360.000-540.000 € | Media | Impiegati, turisti, studenti | 15-25 | ±20% |
Bar zona turistica | 36.000-60.000 € | 432.000-720.000 € | Elevata | Turisti, visitatori | 30-60 | ±40% |
Bar business district | 35.000-50.000 € | 420.000-600.000 € | Bassa nei weekend | Manager, professionisti | 50-70 | ±15% |
Bar shopping center | 25.000-40.000 € | 300.000-480.000 € | Picchi weekend | Famiglie, shoppers | 10-15 | ±25% |
Bar universitario | 18.000-30.000 € | 216.000-360.000 € | Segue calendario accademico | Studenti, docenti | 60-90 | ±50% |
Bar locale notturno | 40.000-70.000 € | 480.000-840.000 € | Picchi estate | Giovani, nightlife | 30-45 | ±30% |
Qual è lo scontrino medio per cliente e quanti clienti servono in media al giorno?
Lo scontrino medio e il numero di clienti giornalieri sono indicatori fondamentali per valutare le performance di un bar.
Per la colazione, lo scontrino medio si attesta tra 2,30 € e 3,20 €, includendo tipicamente caffè e cornetto o brioche. Durante il pranzo, la spesa media sale a 5-10 € per cliente, comprendendo panini, insalate, bevande e spesso un caffè. L'aperitivo genera scontrini medi di 6-12 €, con cocktail, stuzzichini e snack vari.
Un bar di quartiere serve mediamente 70-150 clienti al giorno, mentre un locale in centro città può raggiungere 200-400 clienti giornalieri. I bar in zone ad alto traffico, come stazioni o aeroporti, possono servire fino a 800 clienti al giorno, compensando scontrini più bassi con volumi elevati.
Il punto di pareggio per un bar medio si raggiunge servendo almeno 67 clienti al giorno con uno scontrino medio di 4-5 €. Questo dato rappresenta il livello minimo per coprire i costi fissi e variabili dell'attività, considerando un margine lordo del 60-65% sui prodotti venduti.
Questo è proprio uno degli aspetti che approfondiamo nel nostro business plan completo per aprire il tuo bar.
Quali sono le principali fonti di fatturato di un bar e quanto incidono percentualmente?
Le fonti di fatturato di un bar si distribuiscono in modo abbastanza prevedibile durante la giornata, con variazioni legate alla tipologia di locale.
- Colazioni (25-30% del fatturato): caffè, cappuccini, cornetti, brioche e dolci da forno rappresentano il momento di maggior traffico mattutino
- Pranzi (35-45% del fatturato): panini, tramezzini, insalate, piatti caldi, bevande analcoliche e caffè post-pasto dominano la fascia centrale
- Aperitivi (15-25% del fatturato): cocktail, spritz, birre, vini e stuzzichini caratterizzano la fascia serale
- Servizi aggiuntivi (5-10% del fatturato): tabacchi, ricariche telefoniche, gratta e vinci, slot machine contribuiscono ai ricavi extra
- Vendite serali/notturne (5-15% del fatturato): alcolici, cocktail, long drink per i bar che estendono l'orario
Nei bar specializzati in colazioni, questa voce può arrivare al 70% delle visite giornaliere, mentre in locali orientati all'aperitivo la distribuzione si riequilibra verso la fascia serale. I bar che operano anche come tavola calda vedono il pranzo rappresentare fino al 60% del fatturato giornaliero.
Quanto costa in media la merce venduta e quale margine lordo si ottiene sui vari prodotti?
I margini lordi sui prodotti da bar variano significativamente in base alla tipologia di prodotto e alla strategia di pricing adottata.
Prodotto | Costo Materia Prima | Prezzo Vendita Medio | Margine Lordo (%) | Margine Assoluto (€) | Rotazione Giornaliera | Contributo al Fatturato |
---|---|---|---|---|---|---|
Caffè espresso | 0,10-0,15 € | 1,00-1,20 € | 60-70% | 0,85-1,05 € | 100-300 unità | Alto |
Brioche/Cornetti | 0,30-0,50 € | 1,20-1,50 € | 50-60% | 0,70-1,00 € | 50-150 unità | Medio-Alto |
Cocktail base | 1,00-1,20 € | 6,00-8,00 € | 75-85% | 5,00-6,80 € | 20-80 unità | Medio |
Panini | 0,80-1,20 € | 3,50-5,00 € | 50-65% | 2,30-3,80 € | 30-100 unità | Medio |
Birra media | 0,80-1,20 € | 3,50-5,00 € | 65-75% | 2,30-3,80 € | 20-60 unità | Medio |
Vino al bicchiere | 1,20-2,00 € | 4,00-6,00 € | 60-70% | 2,00-4,00 € | 10-40 unità | Basso-Medio |
Gelato industriale | 0,40-0,80 € | 2,50-3,50 € | 70-80% | 1,70-2,70 € | 20-100 unità | Stagionale |
Quali sono le spese fisse mensili più comuni e quanto incidono sul fatturato?
Le spese fisse rappresentano il 60-75% dei costi totali di un bar e devono essere attentamente monitorate per mantenere la redditività.
L'affitto costituisce generalmente la voce più importante, oscillando tra 1.000 € e 5.000 € mensili e rappresentando il 5-20% del fatturato. I costi del personale, inclusi stipendi, contributi e tredicesime, variano tra 3.000 € e 7.000 € mensili, incidendo per il 20-30% sul fatturato totale.
Le materie prime costano mediamente 2.000-5.000 € al mese e dovrebbero rappresentare massimo il 25-28% del fatturato per mantenere margini sani. Le bollette e le utenze (elettricità, gas, acqua, telefono, internet) si attestano tra 600 € e 2.500 € mensili, mentre i costi di manutenzione, pulizie e forniture varie richiedono 300-1.000 € al mese.
Le tasse e imposte (IVA, IRPEF/IRES, INPS, INAIL) incidono per 2.000-4.000 € mensili, mentre i servizi professionali (commercialista, consulenze, SIAE) costano 200-500 € al mese. Il totale delle spese fisse per un bar medio si aggira quindi tra 10.000 € e 15.000 € mensili.
Quanto personale serve per gestire un bar medio e quanto costa tra stipendi, contributi e tredicesime?
Il fabbisogno di personale di un bar dipende dalle dimensioni dell'attività, dagli orari di apertura e dal volume di clientela servita.
Un bar piccolo di quartiere può essere gestito con 1-2 persone: il titolare più un dipendente part-time o full-time per coprire i turni e i giorni di riposo. Un bar medio richiede 2-4 persone per garantire un servizio adeguato durante tutte le fasce orarie, mentre i bar più grandi o quelli con cucina possono necessitare di 5-8 dipendenti tra baristi, camerieri e personale di cucina.
Il costo mensile del personale varia tra 3.000 € e 7.000 € per un bar medio, considerando stipendi lordi, contributi previdenziali e assistenziali, TFR, tredicesima e quattordicesima mensilità. Un barista qualificato costa mediamente 1.400-1.800 € mensili comprensivi di tutti gli oneri, mentre personale meno specializzato può costare 1.200-1.500 € al mese.
È fondamentale considerare anche i costi aggiuntivi come formazione, divise, straordinari e eventuali premi produttività. Durante i periodi di alta stagione, molti bar assumono personale stagionale, con costi orari che variano tra 8 € e 12 € per ora più contributi.
Che impatto hanno le tasse sul margine netto e qual è la percentuale di utile reale alla fine dell'anno?
Le tasse rappresentano uno degli aspetti più complessi nella gestione economica di un bar, incidendo significativamente sul margine netto finale.
L'IVA al 10% su alimenti e bevande e al 22% su altri prodotti viene applicata sulle vendite ma può essere recuperata sugli acquisti. L'IRPEF o IRES incide sull'utile imponibile con aliquote dal 23% al 43% a seconda della forma giuridica scelta. I contributi INPS variano dal 22% al 27% sui redditi da lavoro, mentre l'INAIL costa circa l'1-2% del fatturato.
L'IRAP regionale (3,9%) si applica sul valore della produzione, indipendentemente dall'utile conseguito. Le imposte locali (IMU, TARI, cosap) possono incidere per 2.000-8.000 € annui a seconda della location. Complessivamente, le tasse possono erodere il 40-50% dell'utile lordo.
L'utile netto reale di un bar ben gestito si attesta mediamente tra il 10% e il 15% del fatturato. Bar particolarmente efficienti in location privilegiate possono raggiungere il 20%, mentre attività in difficoltà possono scendere sotto il 5% o andare in perdita.
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Qual è il margine netto medio di un bar dopo tutte le spese, e in quali scenari si può arrivare a un utile superiore al 20%?
Il margine netto medio di un bar in Italia si attesta tra il 10% e il 15% del fatturato, ma esistono scenari particolari dove è possibile raggiungere margini superiori al 20%.
Per superare il 20% di margine netto sono necessarie condizioni specifiche: location esclusiva con alta affluenza turistica, gestione familiare che riduce i costi del personale, specializzazione in prodotti ad alto valore aggiunto come cocktail premium, ottimizzazione dei costi fissi attraverso contratti vantaggiosi, e una clientela disposta a pagare prezzi elevati.
I bar che raggiungono margini del 20-30% sono tipicamente situati in aeroporti, centri storici di città d'arte, resort di lusso, o zone esclusive con scarsa concorrenza. Questi locali beneficiano di scontrini medi elevati (8-15 € per cliente) e di una rotazione clienti che permette di mantenere prezzi premium.
Al contrario, margini inferiori al 10% sono comuni in bar con alta concorrenza, costi fissi elevati, personale numeroso, location periferiche con bassa affluenza, o gestione inefficiente delle scorte e degli sprechi. La chiave per aumentare il margine sta nell'ottimizzazione simultanea di ricavi e costi.
Quali strategie concrete permettono di aumentare la redditività di un bar?
Esistono diverse strategie comprovate per incrementare la redditività di un bar, agendo sia sui ricavi che sull'ottimizzazione dei costi.
- Up-selling e cross-selling: proporre abbinamenti vantaggiosi (caffè + cornetto, aperitivo + stuzzichini), creare menu combo con prezzi attrattivi, suggerire prodotti premium
- Estensione orari: apertura anticipata per colazioni business, chiusura posticipata per aperitivi e cene, apertura nei weekend e festivi
- Diversificazione servizi: delivery e take-away, catering per eventi, vendita prodotti confezionati, servizio tavola calda
- Fidelizzazione clientela: card fedeltà digitali, promozioni per clienti abituali, eventi tematici, happy hour strategici
- Ottimizzazione gestione scorte: riduzione sprechi attraverso controllo quotidiano, acquisti mirati, rotazione prodotti, utilizzo tecnologie per il controllo
- Marketing digitale: presenza sui social media, Google My Business ottimizzato, recensioni positive, partnership con app di delivery
- Specializzazioni di nicchia: caffè di alta qualità, cocktail signature, prodotti biologici, offerta vegana/gluten-free
- Efficienza energetica: illuminazione LED, elettrodomestici a basso consumo, gestione intelligente della climatizzazione
Come cambiano le economie di scala per un bar che cresce e quali sono i rischi?
L'espansione di un bar attraverso l'apertura di nuove sedi o il franchising comporta opportunità significative ma anche rischi specifici da valutare attentamente.
Le economie di scala principali includono: acquisti centralizzati con sconti volume del 10-20%, ottimizzazione della gestione del personale tra più sedi, ammortizzazione dei costi fissi (marketing, consulenze, software) su un fatturato maggiore, e sviluppo di un brand riconoscibile che facilita l'attrazione clienti.
I vantaggi economici si manifestano attraverso la riduzione del food cost (grazie a contratti quadro con fornitori), la condivisione di competenze specialistiche tra le sedi, la possibilità di investire in tecnologie avanzate (POS integrati, sistemi di gestione), e la diversificazione del rischio geografico.
Tuttavia, i rischi sono considerevoli: complessità gestionale esponenziale, necessità di delegare con perdita di controllo diretto, investimenti iniziali elevati per ogni nuova apertura (50.000-150.000 € per sede), rischio di cannibalizzazione tra sedi vicine, difficoltà nel mantenere standard qualitativi uniformi, e maggiore esposizione a crisi economiche settoriali.
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Puoi fornire due scenari concreti con numeri reali di fatturato, spese, margine e utile netto annuale?
Ecco due scenari realistici che illustrano le differenze economiche tra tipologie diverse di bar con dati concreti e verificabili.
Voce | Bar Piccolo Quartiere | Bar Medio Centro Città | Differenza (%) |
---|---|---|---|
Fatturato annuo | 120.000 € | 450.000 € | +275% |
Clienti/giorno medi | 85 | 300 | +253% |
Scontrino medio | 3,50 € | 5,20 € | +49% |
Costo materie prime (25%) | 30.000 € | 112.500 € | +275% |
Costi personale | 24.000 € (2 persone) | 84.000 € (5 persone) | +250% |
Affitto annuo | 18.000 € | 60.000 € | +233% |
Altre spese fisse | 24.000 € | 85.000 € | +254% |
Utile netto finale | 24.000 € (20%) | 108.500 € (24%) | +352% |
Conclusione
Il fatturato medio di un bar in Italia presenta variazioni significative in base alla location, tipologia di clientela e gestione operativa. I dati analizzati mostrano come un bar di quartiere possa generare 120.000-240.000 € annui, mentre locali in posizioni strategiche possano superare i 500.000 € di fatturato.
La chiave del successo risiede nella comprensione profonda dei numeri: margini lordi del 60-70%, controllo dei costi fissi entro il 70% del fatturato, e ottimizzazione continua delle performance attraverso strategie mirate di up-selling e fidelizzazione clientela.
Questo articolo ha uno scopo puramente informativo e non deve essere interpretato come una consulenza finanziaria. Si consiglia ai lettori di rivolgersi a un professionista qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento. Decliniamo ogni responsabilità per eventuali azioni intraprese sulla base delle informazioni fornite.
Aprire un bar richiede una pianificazione accurata e una comprensione approfondita del mercato italiano.
Le informazioni presentate in questo articolo offrono una base solida per valutare la fattibilità economica del tuo progetto imprenditoriale.
Fonti
- Aprire un Bar - Quante tazzine prepara in media un bar
- Il Mio Business Plan - Bar incasso medio giornaliero
- Centro Studi e Formazione - Aprire un bar
- Caffè Vergnano - Quanto guadagna un bar
- Il Mio Business Plan - Bar redditività
- Aprire un Bar - Valutare l'incasso di bar: lo scontrino medio
- Software Business Plan - Bar redditività e budget
- Money.it - Quanto costa aprire un bar
- TeamSystem - Costi fissi bar
- FIPE - Rapporto Ristorazione 2024