Questo articolo è stato scritto dal nostro esperto che sta analizzando il settore e aggiornando costantemente il nostro business plan per un progetto di pizzeria.
Aprire una pizzeria in Italia può essere un investimento redditizio, ma i guadagni variano notevolmente in base a diversi fattori.
La redditività dipende principalmente dalla dimensione del locale, dalla posizione geografica, dal modello di business adottato e dalla qualità della gestione operativa ed economica.
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Una pizzeria media in Italia può fatturare tra i 300.000 e i 400.000 euro all'anno, con un utile netto che varia dal 10% al 20% del fatturato.
I costi operativi principali includono materie prime (20-30% del fatturato), personale (25-35%) e affitto (5-15%), mentre il successo dipende dalla gestione ottimizzata di questi parametri economici.
Aspetto Economico | Piccola Pizzeria | Media Pizzeria | Grande Pizzeria |
---|---|---|---|
Fatturato Annuale | 150.000 - 200.000 € | 300.000 - 400.000 € | 600.000+ € |
Incasso Giornaliero | 400 - 600 € | 1.000 - 1.500 € | 2.000 - 3.000 € |
Pizze Vendute/Giorno | 40 - 60 | 80 - 150 | 200+ |
Costi Fissi Mensili | 3.000 - 5.000 € | 5.000 - 10.000 € | 10.000 - 15.000 € |
Margine Lordo | 60 - 65% | 65 - 70% | 70 - 75% |
Utile Netto Mensile | 1.000 - 2.500 € | 2.500 - 4.000 € | 4.000 - 8.000 € |
Utile Netto Annuale | 15.000 - 30.000 € | 30.000 - 50.000 € | 50.000 - 100.000+ € |

Quanto incassa mediamente una pizzeria in Italia?
Gli incassi di una pizzeria variano drasticamente in base alle dimensioni, alla località e al modello di business adottato.
Una piccola pizzeria da asporto incassa mediamente tra 400 e 600 euro al giorno, generando un fatturato annuale compreso tra 150.000 e 200.000 euro. Le pizzerie di media dimensione possono raggiungere incassi giornalieri di 1.000-1.500 euro, con fatturati annuali che oscillano tra 300.000 e 400.000 euro.
Le grandi pizzerie o catene con alta rotazione possono superare i 2.000-3.000 euro di incasso giornaliero, arrivando a fatturati annuali superiori ai 600.000 euro. La posizione geografica influisce significativamente: le pizzerie del centro Italia e delle zone turistiche registrano incassi superiori rispetto a quelle delle periferie.
Le variazioni stagionali possono comportare oscillazioni del 20-30% negli incassi, con picchi durante i mesi estivi e i weekend.
Qual è il prezzo medio di una pizza e quante se ne vendono al giorno?
Il prezzo medio di una pizza Margherita in Italia varia significativamente tra le diverse regioni e città.
Nel Sud Italia, come a Bari, il prezzo medio si aggira sui 5,70 euro, mentre a Napoli raggiunge i 7,88 euro. Al Nord, i prezzi salgono considerevolmente: Milano registra una media di 9,28 euro, mentre città come Reggio Emilia possono arrivare a 17,58 euro per pizza e bevanda.
Per quanto riguarda le pizze gourmet o i menu completi, i prezzi oscillano generalmente tra 12 e 17 euro. Il volume di vendite giornaliere dipende dalle dimensioni del locale: una piccola pizzeria vende mediamente 40-60 pizze al giorno, una media pizzeria tra 80 e 150, mentre le grandi pizzerie possono superare le 200 pizze quotidiane.
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Quali sono i principali canali di incasso oltre alla vendita diretta?
I canali di vendita alternativi rappresentano una percentuale sempre più significativa del fatturato totale delle pizzerie moderne.
L'asporto costituisce il 30-50% del fatturato nelle pizzerie di quartiere, rappresentando spesso il canale principale per molte attività. Il delivery è in forte crescita, soprattutto nelle grandi città, e può raggiungere il 10-30% del fatturato complessivo.
Gli eventi e il catering rappresentano il 5-15% dei ricavi per i locali che dispongono di spazi dedicati o servizi specializzati. Il servizio al tavolo rimane predominante nelle pizzerie tradizionali urbane, ma la sua incidenza percentuale varia in base alla localizzazione.
Nelle grandi città, la combinazione di delivery e asporto può superare il 50% del fatturato totale, mentre nelle località turistiche il servizio al tavolo mantiene una quota maggiore.
Qual è il costo delle materie prime per una pizza?
Il costo delle materie prime varia in base alla qualità degli ingredienti utilizzati e rappresenta una delle voci più importanti nel controllo dei costi.
Tipologia | Costo Materie Prime | Incidenza su Prezzo Vendita |
---|---|---|
Pizza Margherita Low Cost | 0,90 € | 10-12% |
Pizza Margherita Media Qualità | 1,11 € | 12-15% |
Pizza Margherita Alta Qualità | 1,64 € | 15-18% |
Pizza Gourmet | 2,50-4,00 € | 18-22% |
Pizza con Ingredienti Premium | 3,50-5,50 € | 20-25% |
Pizza Vegana/Senza Glutine | 2,00-3,50 € | 16-20% |
Pizza da Asporto Standard | 0,80-1,20 € | 12-16% |
Quali sono i costi fissi principali di una pizzeria?
I costi fissi rappresentano le spese che una pizzeria deve sostenere indipendentemente dal volume di vendite.
L'affitto del locale costituisce la voce più significativa, oscillando tra 1.000 e 4.000 euro mensili per location standard, ma può raggiungere i 6.000 euro nelle zone centrali o turistiche più ambite. Le utenze (elettricità, gas, acqua, telefono) costano mediamente 500-1.500 euro al mese, con variazioni stagionali significative.
Gli stipendi del personale rappresentano una delle voci più importanti, variando da 3.000 a 10.000 euro mensili in base alle dimensioni dell'organico. Le assicurazioni, tasse e altri costi amministrativi si aggirano sui 200-500 euro mensili.
Complessivamente, i costi fissi mensili oscillano tra 5.000 e 15.000 euro, corrispondenti a 60.000-180.000 euro annuali, rappresentando una percentuale significativa del fatturato che deve essere attentamente controllata.
Quali sono i costi variabili principali?
I costi variabili fluctuano in base al volume di attività e rappresentano una percentuale diretta del fatturato.
Le materie prime (food cost) costituiscono la voce principale, pesando per il 20-30% del fatturato totale. Le bevande rappresentano un ulteriore 10-15%, mentre gli altri costi variabili come consumabili, packaging, marketing e manutenzione incidono per il 5-10%.
Complessivamente, i costi variabili possono pesare tra il 35% e il 50% del fatturato. La gestione efficace di questi costi è fondamentale per mantenere margini competitivi: un controllo rigoroso delle porzioni, la negoziazione con i fornitori e l'ottimizzazione degli sprechi possono ridurre significativamente l'incidenza percentuale.
Le pizzerie più efficienti riescono a mantenere i costi variabili sotto il 40% del fatturato, creando spazio per margini più elevati.
Qual è il margine lordo tipico e come varia con i volumi?
Il margine lordo rappresenta la differenza tra ricavi e costi diretti, ed è un indicatore fondamentale della redditività.
Una pizzeria ben gestita può ottenere margini lordi del 60-70% del fatturato. Questo margine tende a crescere con l'aumentare dei volumi grazie alle economie di scala: maggiori quantità di acquisto permettono di negoziare prezzi migliori con i fornitori, mentre i costi fissi si distribuiscono su un maggior numero di prodotti venduti.
Le piccole pizzerie spesso registrano margini del 60-65%, mentre le grandi catene possono raggiungere il 70-75%. La variazione dipende anche dal mix di prodotti: le pizze gourmet e le bevande hanno margini superiori rispetto alle pizze base.
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Qual è l'utile netto medio di una pizzeria?
L'utile netto rappresenta il guadagno effettivo dopo aver coperto tutti i costi operativi, le tasse e gli ammortamenti.
Una pizzeria ben gestita può aspettarsi un utile netto mensile compreso tra 2.000 e 5.000 euro, corrispondente a 20.000-60.000 euro annuali. Questo rappresenta generalmente il 10-20% del fatturato, ma può scendere sotto il 10% in presenza di inefficienze gestionali o costi eccessivi.
Le piccole pizzerie spesso registrano utili netti del 8-12% del fatturato, mentre le pizzerie più grandi e ottimizzate possono raggiungere il 15-20%. La stagionalità può influire significativamente: i mesi estivi e i periodi festivi generalmente garantiscono margini superiori.
È importante considerare che l'utile netto dipende fortemente dalla capacità gestionale dell'imprenditore e dall'efficienza operativa del locale.
Come cambia la redditività da piccola pizzeria a catena?
Il passaggio da una piccola pizzeria indipendente a una catena con più sedi comporta cambiamenti significativi nella struttura economica.
Le piccole pizzerie hanno margini percentuali generalmente più bassi a causa del minore potere d'acquisto sulle materie prime e dei costi fissi che pesano di più sul fatturato. Il rischio imprenditoriale è maggiore e la dipendenza dalle competenze del singolo gestore è più elevata.
Le catene o i multilocali beneficiano di economie di scala significative: migliore negoziazione con i fornitori, distribuzione dei costi fissi su più punti vendita, maggiore capacità di investimento in marketing e tecnologia. I margini percentuali possono essere simili, ma l'utile assoluto è molto più elevato grazie ai volumi superiori.
Una catena può inoltre implementare sistemi di controllo di gestione più sofisticati e standardizzare i processi, riducendo l'incidenza degli errori operativi.
Quali strategie per migliorare margini e profittabilità?
Esistono diverse strategie concrete per ottimizzare la redditività di una pizzeria.
- Ottimizzazione del food cost: controllo rigoroso delle porzioni, selezione accurata dei fornitori, riduzione degli sprechi attraverso una gestione intelligente dell'inventario
- Diversificazione dei canali di vendita: sviluppo di asporto, delivery ed eventi per massimizzare l'utilizzo del locale e raggiungere nuovi segmenti di clientela
- Digitalizzazione: implementazione di sistemi per ordini online, prenotazioni digitali e promozioni mirate basate sui dati dei clienti
- Formazione del personale: miglioramento dell'efficienza operativa, riduzione degli errori e incremento della qualità del servizio
- Offerta a valore aggiunto: introduzione di pizze gourmet, menu degustazione e prodotti con margini superiori
- Controllo di gestione: monitoraggio costante dei KPI economici per identificare rapidamente aree di miglioramento
Esempi concreti di scenari economici per diverse tipologie
Per comprendere meglio le dinamiche economiche, è utile analizzare scenari concreti per diverse tipologie di pizzeria.
Tipologia | Fatturato Annuo | Costi Operativi | Margine Lordo | Utile Netto | ROI % |
---|---|---|---|---|---|
Piccola Pizzeria Asporto | 150.000 € | 120.000 € | 30.000 € | 15.000 € | 10% |
Media Pizzeria Tradizionale | 300.000 € | 240.000 € | 60.000 € | 30.000 € | 10% |
Grande Pizzeria Centro | 600.000 € | 480.000 € | 120.000 € | 60.000 € | 10% |
Pizzeria Gourmet | 450.000 € | 315.000 € | 135.000 € | 67.500 € | 15% |
Catena (3 locali) | 900.000 € | 720.000 € | 180.000 € | 108.000 € | 12% |
Pizzeria Tourist Area | 800.000 € | 600.000 € | 200.000 € | 120.000 € | 15% |
Pizzeria Delivery Focus | 350.000 € | 280.000 € | 70.000 € | 35.000 € | 10% |
Principali errori che riducono la marginalità
Identificare e prevenire gli errori più comuni è fondamentale per mantenere una redditività ottimale.
Il food cost fuori controllo rappresenta l'errore più frequente: sprechi eccessivi, porzioni non standardizzate e acquisti non ottimizzati possono far lievitare i costi delle materie prime oltre il 35% del fatturato. I costi del personale sproporzionati rispetto al volume di affari costituiscono un altro problema ricorrente.
La scarsa attenzione al marketing e alla fidelizzazione clienti limita il potenziale di crescita del fatturato. La mancanza di un sistema di controllo di gestione impedisce di identificare tempestivamente le criticità economiche.
L'eccessiva dipendenza da un solo canale di vendita rende l'attività vulnerabile a variazioni stagionali o di mercato. La prevenzione passa attraverso formazione continua, digitalizzazione dei processi, controllo costante dei costi e diversificazione dell'offerta.
Questo è proprio uno degli aspetti che approfondiamo nel nostro business plan completo per aprire la tua pizzeria.
Conclusione
Aprire e gestire una pizzeria redditizia in Italia richiede una comprensione approfondita delle dinamiche economiche del settore. I dati presentati evidenziano come la redditività dipenda da molteplici fattori: dalla scelta della location al controllo dei costi, dalla diversificazione dell'offerta all'efficienza operativa.
Una pizzeria ben gestita può generare utili netti significativi, compresi tra il 10% e il 20% del fatturato, ma il successo richiede competenze gestionali solide e un monitoraggio costante dei parametri economici chiave.
Questo articolo ha uno scopo puramente informativo e non deve essere interpretato come una consulenza finanziaria. Si consiglia ai lettori di rivolgersi a un professionista qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento. Decliniamo ogni responsabilità per eventuali azioni intraprese sulla base delle informazioni fornite.
Gestire una pizzeria richiede competenze specifiche in ambito economico e finanziario.
L'analisi dei costi e la pianificazione strategica sono elementi fondamentali per il successo nel settore della ristorazione.
Fonti
- Il Mio Business Plan - Redditività Pizzeria
- BSness - Guadagni Pizzeria da Asporto
- Il Tuo Studio - Fatturato Pizzeria
- QuiFinanza - Prezzi Pizza Italia
- Sky TG24 - Prezzi Pizza Margherita
- In3Giorni - Fatturato Medio Pizzeria
- Software Business Plan - Budget Pizzeria
- Caterline - Materie Prime Pizza
- Ristorante da Sogno - Gestione Economica
- Riccardo Peccianti - Controllo di Gestione